Vorrei parlarvi di un reparto speciale, dove sono ricoverati bambini speciali è il reparto di Oncoematologia pediatrica, dove sono ricoverati bambini con patologie maligne, in generale tumori, leucemie e cancri.
A primo impatto verrebbe da pensare che sia un reparto dove regna la disperazione, il pianto e la tristezza, certo è un reparto molto difficile e sicuramente qualche pianto c’è, ma li dentro respiri anche tanto amore, tanto coraggio, tanta forza. Per primi i bambini, hanno una forza incredibile per la loro età, devono subire delle chemioterapie a volte durissime eppure nessuno di loro perde il sorriso e la forza di lottare, viene naturale amare la vita solo nel vedere quanto loro la amano. Poi ci sono i genitori, i pilastri per i loro figli, genitori che hanno imparato a convivere con una realtà che solo a persarla farebbe venire i brividi a tutti. Genitori che hanno imparato ad apprezzare tutte le piccole cose quotidiane, dal fare un disegno assieme al proprio figlio, piuttosto che avere una promozione. C’è tanto amore li dentro, tanta forza, paradossalmente tanta vita anche se a volte loro i più piccoli stanno lottando inconsapevolmente per restare in vita. Io ne so qualcosa, è da due anni e mezzo che faccio parte di questa squadra di genitori, si mio figlio è anche lui un piccolo paziente di questo reparto e tante volte resto senza parole di fronte a quanto coraggio ha mio figlio nel affrontare tutto questo, mio figlio ha solo sette anni e lui ha insegnato e me a vivere.
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salve cara mamma..pregherò per suo figlo affinchè tutto possa andare per il cerso giusto…nn ci saranno complicanzini…nn s preoccupi e rassicuri il suo bambino di tutto perche se sa tutto cio che dovra affrontae puo sembrare forte ma dentro e debole come in fin dei conti lo sono tutto le altre persone…gli faccia capire che tutto andrà bene…vi sono vicina
un bacio lulà92
la tua lettera mi ha toccato il cuore, non sono in grado di trovare parole adatte per un genitore straordinario quale sei, volevo solo ringraziarti, da questa sera guarderò il mio piccolo con occhi diversi e, spero, amche la vita.
Mi ricordo di Riccardo che tutti in reparto chiamavano Ricky, io facevo le pulizie nella sua camera iper sterilizzata dove nessuno poteva entrare.Io la mattina prima di entrare dovevo stare prima in una preporta e poi spogliarmi e mettermi altri abiti, lui se ne stava sempre sul letto attaccato ad una macchina che scandiva i minuti le ore e gran parte delle sue giornate, tanti pupazzi, tanti giochi, tante cose. Ricky senza i suoi capelli, Ricky col viso un po’ gonfio probabilmente per le medicine e un paio di occhi azzurri stupendi. Faceva finta di non interessarsi a me, ma sott’occhio mi squadrava, non parlava ma mi guardava in tutti i movimenti che facevo e se mi giravo anche lui girava il capo, un’orgoglio mai visto nei grandi, una tenacia da non credere. Qualche volta nelle feste poteva andare a casa al massimo per due giorni, ma tornava sempre prima e tutte le volte notavo che le labbra sanguinavano e nuovamente attaccato a quella dannata macchina che io odiavo. Un giorno lo trovai in corridoio, dovevo iniziare il mio turno, si avvicina e mi dice piano: Domani sono la dentro indicando la stanza che io dentro di me chiamavo Alcatraz, vieni a fare le pulizie vero? Sudavo freddo, si rispondo credo che domani dovrei esserci, lui continua…puoi avvicinarti se vuoi io sono ammalato ma non ti attacco nulla, lo so rispondo Ricky non ho paura. La sua mamma il giorno dopo mi avvicina dicendo Signorina Ricky l’aspetta tutte le mattine ma si vergogna a farglielo sapere, rispondo Signora se non mi sono avvicinata e’ solo perche’ ho paura di disturbare Riccardo o di non essere abbastanza pulita. Ho continuato a pulire Alcatraz per altri due mesi, lui sempre li ad aspettarmi, io a correre la mattina per poter arrivare prima e passare molto piu’ tempo con lui. Dopo un po’ ho trovato un’altro lavoro perche’ il mio contratto scadeva ed io sarei rimasta a casa. Son passati 7 anni non so piu’ nulla di Riccardo e molte volte lo penso, vorrei tanto sapere come e’ finita per lui. Quello che mi ha insegnato quel ragazzino in poco tempo e’ indescrivibile e tutti gli altri che stavano nelle loro camere pieni di tubi che si destreggiavano con le loro terapie da soli meglio dei grandi non potro’ mai dimenticarli, le mamme che portavano delle croci invisibili, ma con dentro una forza grandissima. Mi spiace molto per la mamma di Rocco posso solo immaginare cosa prova e la lettera che ha scritto e’ stato un gesto stupendo nei confronti di un’altra mamma che neppure conosce ma che si e’ sentita di darle il suo grande affetto.Alla mamma del piccolo Tigrotto e a tutte queste mamme che stanno in questi reparti a lottare per i loro bimbi posso solo inchinarmi e urlare tutto il mio rispetto augurando a tutte loro nessuna esclusa un in bocca al lupo e di continuare ad avere tanta forza. Forza a queste mamme e tantissimi Auguri per voi e i vostri bambini. Ele
ciao sono elisabetta e ho 18 anni…leggendo queste dediche mi sono messa a piangere..il modo come voi mamme siete forti vedendo i vostri bambini soffrire mi fa rimanere senza parole..ho provato a pensare di stare al posto vostro e non credo ce la farei..pero avete ragione non potete far vedere ai vostri bambini di soffrire perchè loro riescono a essere forti solo grazie a voi…penso pure che ci sono persone che la loro vita la buttano via per niente per droga o per qualsiasi altra cosa quando al mondo poi ci sono bambini che vorrebbero una vita normale senza quelle macchine attaccate senza quelle curo che vorrebbero pure loro il pomeriggio andare alla giostre andare a scuola come tutti gli altri..invece no sono costretti a stare li divertendosi nel loro piccolo…mi dispiace tanto sappiate che con il pensiero sono vicina a voi..continuate ad assere forti che solo grazie a voi mamme noi figli riusciamo a vivere..un bacio a tutti e soprattutto ai piccoli…
salve signora, sono samantha, e ho 14 anni…volevo dirle che la sua lettera mi ha profondamente commosso…mi ha colpito dentro…anchio sono stata, e sono ancora paziente del reparto di oncoematologia pediatrica…a 3 anni sono stata affetta da una leucemia…e a distanza di ben 10 anni la mia malattia è tornata…leggendo la sua dedica mi rispecchio i quei bimbi e ragazzi…è vero, il solo sentir parlare di quel reparto imprime tristezza e terrore, perchè quel reparto x kiunque è sinonimo di disperazione, di infinita tristezza…ma vorrei dire a tutti che nella disperazione del reparto dove mi curo io c’è anche tanta, tantissima forza di vivere e di lottare…e ci sono soprattutto, oltre ai genitori, persone fantastiche, che non ti fanno sentire “un malato” ma che ti danno la forza di sorridere…ke ti aiutano ad andare avanti…che dedicano un pò del loro tempo a far giokare soprattutto i bambini + piccoli, e a far sorridere i + grandi…lei è una mamma forte, e glielo dico in tutta sincerità, perchè so come si sente, dal punto che la mia mamma sta esattamente come lei…ma lei è debole, invece io sono forte, perciò qualche volta mi ritrovo io a fare forza a lei…so che potrebbe sembrare assurdo…ma purtroppo la mia mamma è diventata debole perchè ha vissuto x 2 volte questa situazione…e io non sono mamma, ma so come si può sentire una mamma a vedere la propria figlia soffrire così tanto…vede, come le ho già detto, x fortuna io sono una ragazza forte, e me lo dicono tutti, ma io ho 14 anni…suo figlio ne ha 7, è ancora un bambino, perciò si faccia forza, e continui a lottare, perchè il Signore ricompenserà sia lei che il suo bambino…come spero che ricompenserà la mia mamma, e perchè no, anche me…x tutto il dolore che ci portiamo sulle spalle…la saluto affettuosamente…Samy.
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