Vorrei parlarvi di un reparto speciale, dove sono ricoverati bambini speciali è il reparto di Oncoematologia pediatrica, dove sono ricoverati bambini con patologie maligne, in generale tumori, leucemie e cancri.
A primo impatto verrebbe da pensare che sia un reparto dove regna la disperazione, il pianto e la tristezza, certo è un reparto molto difficile e sicuramente qualche pianto c’è, ma li dentro respiri anche tanto amore, tanto coraggio, tanta forza. Per primi i bambini, hanno una forza incredibile per la loro età, devono subire delle chemioterapie a volte durissime eppure nessuno di loro perde il sorriso e la forza di lottare, viene naturale amare la vita solo nel vedere quanto loro la amano. Poi ci sono i genitori, i pilastri per i loro figli, genitori che hanno imparato a convivere con una realtà che solo a persarla farebbe venire i brividi a tutti. Genitori che hanno imparato ad apprezzare tutte le piccole cose quotidiane, dal fare un disegno assieme al proprio figlio, piuttosto che avere una promozione. C’è tanto amore li dentro, tanta forza, paradossalmente tanta vita anche se a volte loro i più piccoli stanno lottando inconsapevolmente per restare in vita. Io ne so qualcosa, è da due anni e mezzo che faccio parte di questa squadra di genitori, si mio figlio è anche lui un piccolo paziente di questo reparto e tante volte resto senza parole di fronte a quanto coraggio ha mio figlio nel affrontare tutto questo, mio figlio ha solo sette anni e lui ha insegnato e me a vivere.
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Non ci sono parole che possano rendere merito per te mamma e per il tuo bambino. Nella vita di tutti i giorni spesso ci si arrabbia, con il capo al lavoro, con un vicino rompiscatole, il fidanzato…Ma poi leggendo una cosa come questa vien voglia solo di abbassare la testa e stare in silenzio. Non per pena, ma per il rispetto che nutro nei vostri confronti, il rispetto che tu e tuo figlio vi siete stra stra meritato per il modo straordinario in cui lottate questa terribile battaglia: con il sorriso, con l’amore e la speranza. Per me, le persone come te e tuo figlio siete degli eroi, te lo dico con il cuore.
Io invece mi sento un po’ vigliacca, perchè un giorno avevo deciso di fare del volontariato presso un’ospedale pediatrico, ma alla prima “visita” (avrei dovuto fare un corso prima) nell’ospedale, al primo impatto con la realtà, non sono riuscita ad andare avanti nel mio intento. Ho visto gli occhi tristi di alcuni bambini malati, alcuni non erano tristi ma mi si dilaniava il cuore a vederli in ospedale con tutte quelle flebo. Sono stata una vigliacca, sono scappata da quell’ospedale, non volevo vederli quei visini, per me non dovevano stare li, così piccoli, dovevano essere a giocare a correre nei prati e invece stavano li a lottare contro qualcosa di terribile. E io non ce l’ho fatta a sostenere i loro sguardi e sono scappata come la peggior codarda che non vuol guardare o che non vuole neanche pensare che cose così succedono purtroppo. Ma leggere la tua dedica mi ha fatto sentire tanta speranza, credimi, mi sembrava di respirarlo l’affetto di cui parlavi. La tua testimoniananza mi ha fatto ripensare a quel tipo di volontariato e non ti nego che penso di riprovarci, anche se poi dovrei essere io a ringraziare le mamme e i bimbi e i papà, per l’insegnamento che date a tutti vivendo giorno per giorno e lottando ogni giorno. Grazie di cuore, di a tuo figlio che è un piccolo eroe che diventerà un eroe adulto, un abbraccio a voi genitori per la straordinaria dignità con cui vivete la malattia dei vostri figli. Pregherò per voi e riproverò a tornare in quell’ospedale senza scappare questa volta. Dio vi benedica.
Cara mamma, le sue parole sono piene di amore, dolore e speranza. Ho 21 e tre anni fa sono stata in uno di questi reparti della mia città. La zia di una mia amica lavora li come infermiera e visto che stavamo facendo uno stage nell’università vicina siamo andate a trovarla. Prima di quel giorno non immaginavo come fosse vedere quel raparto ma appena Varcai la soglia mi sono venuti i brividi. Avevo la pelle d’oca dalla testa ai piedi. Quei bambini che correvano per il corridoio… sembravano così felici. Alcuni forse non si rendono neanche conto di cosa ci fanno li dentro..Mi veniva da piangere, fino a sera ho avuto quel nodo in gola. Io non la posso capire totalmente perchè non ho figli, però mi rendo conto cosa si prova a stare li dentro, la cosa è peggiore poi se ci hai il figlio. Auguro a lei e alla sua famiglia tutto il bene di questo mondo.
Carissima mamma..
è un’altra mamma che ti parla..sono parole di una donna che come te ha passato anni in quel reparto di ospedale a lottare per la sopravvivenza del proprio bambino..Rocco non ce l’ha fatta, ma nonostante le chemio a cui è stato sottoposto, a 9 anni se n’è andato con il sorriso..nei mesi di malattia io dal mio bambino ho imparato..io piangevo, e lui rideva..vedevo i suoi capelli neri cadere e mi chiedevo perchè proprio Rocco, perchè proprio mio figlio..poi ho conosciuto tanti altri genitori che combattevano come me contro un male che probabilmente non se ne sarebbe andato mai..c’è stato un momento, prima che Rocco morisse, che credevo che ce l’avrebbe fatta, lo vedevo sereno, mi pareva stesse meglio..ho scoperto in seguito quanto stava soffrendo..quanto il suo corpicino ne risentisse..ora Rocco è un angioletto..è stato forte per due anni quasi..ma la malattia è stata più grande di lui..non ho smesso di andare a visitare gli amichetti di Rocco in quel reparto, bimbi che ancora una speranza ce l’hanno..ci porto Francesco, l’altro mio bambino..lui è sano, ma sa quello che ha passato suo fratello, ed è molto sensibile al riguardo..
Non perda mai la speranza..il suo piccolo ometto sarà senz’altro fortissimo ed io le augurò di vincere questa lotta..
Grazie a tutti per le bellissime risposte, soprattutto alla mamma di Rocco, che con coraggio mi ha parlato del suo bellissimo angioletto. E’ strano come tutti i bimbi reagiscano alla malattia più o meno allo stesso modo, mi ricordo anche io la prima volta che mio figlio perse tutti i capelli io sono rimasta di sasso lui ci rideva sopra, si prendeva in giro. E’ vero sono dei piccoli grandi campioni, tutti, loro sono degli eroi perchè loro affrontano tutto con coraggio e fiducia e tu genitore che sei li di supporto non puoi far altro che essere contagiato da tanto coraggio. Io non so da dove mi arriva la forza che ho dentro ma so di averla per lui non posso cedere perchè più tranquilla sono io più lo sono mio figlio più grande, mio marito e l’altro mio figlio più piccolo. Per chi di definisce codardo sappi che non lo sei, non è facile entrare in reparto del genere, la malattia fa paura e i piccoli malati ti struggono il cuore, noi genitori siamo li perchè li c’è la nostra vita, ma viverlo da fuori è molto pesante, non sentirti in colpa, ci hai provato, quando sarai pronta lo farai ne sono sicura. Un abbraccio
sono d’avvero senza parole…sono solamente con le lacrime agli okki…sono solamente una piccola ragazzina di 17 anni e da questo piccolo intervento sono riuscita a capire tantissime cose che forse prima sottovalutavo..Vi auguro di cuore che riuscirete a trovare tantissima forza perchè vi garandisco che non è così facile ed io ne so qualcosa…un garnde bacioo
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