Da BETTY per NATALE MODERNO

Martedì pomeriggio, passeggiando tra le strade decorate a festa della mia città, in cerca degli ultimi regali d’acquistare, ho fatto caso a qualcosa che mi ha lasciato un po’ d’amaro in bocca.
Non so il perché, ma ultimamente mi sto lasciando cogliere dalla nostalgia dei tempi passati!
Vi ricordate di quando, in questo periodo, fuori dalle porte dei negozi di giocattoli, c’era sempre qualche signore panciuto che si prestava ad indossare un abito rosso e vestirsi da Babbo Natale, per regalare ad ogni bambino che passava accanto a lui una caramella, un sorriso e l’illusione che lui esistesse veramente?
Vi ricordate quanto era più magico il Natale allora? Quanto tutto era più genuino e spontaneo?
Invece, ora, fuori dai negozi, la maggior parte dei commercianti ha posto quella specie di robot orrendi che non hanno nulla a cui vedere con i Babbo Natale di una volta e che quando gli passi accanto sbottano in un improvviso:
“Oooh…Merry Christmas”, mettendosi a ballare come se avessero una tarantola nelle mutande, facendo balzare il cuore in gola a te, che assorta nei tuoi pensieri, su a chi fare il regalo ed a chi meno, non ti aspettavi di fare un incontro tanto bizzarro.
Senza contare che i bambini, poi, li odiano. Martedì ho visto un ragazzino, piuttosto pestifero, che voleva prenderne, addirittura, a calci uno e sono sicura che se la mamma non l’avesse fermato in tempo, quel povero Babbo Natale di plastica avrebbe avuto una fine ingloriosa.
Oltre ai Babbo Natale, stanno anche scomparendo le cassette da lettera, dove imbucare la missiva a lui dedicata.
Ma i bambini, scrivono ancora le letterine a Babbo Natale?
Ora che c’è Internet e a sei anni, sanno già come si inoltra un e-mail, (ho trovato anche l’ indirizzo di Babbo Natale sul web), quindi perché fare tanta fatica con carta e penna ed aspettare che la letterina giunga fino in Lapponia?
E poi cosa chiede un bambino, di questi tempi, a Babbo Natale?
La Play 3, il Nintendo Ds, l’ X-box 360…e via dicendo.
Chissà se c’è ancora qualche piccolino/a che, invece, gli domanda di portagli delle macchine, oppure delle bambole?
Io spero di sì. Spero che ci sia ancora qualche bambino che sappia fare tesoro della sua fantasia e che non si lasci manipolare dalla società multimediale di questi ultimi tempi.
Spero che ci sia ancora qualche fanciullo i cui sogni non siano stati sostituiti dall’ultimo video-game uscito.
Spero che esista ancora qualche bambino che creda che a Natale tutto sia possibile, e che tra poche notti, sotto il suo alberello di Natale, scintillante di luci e di festa, giungerà un simpatico vecchietto vestito di rosso che gli consegnerà i doni da lui desiderati!
Ed a me, chissà cosa porterà Babbo Natale? Spero solo tanta salute e serenità!

Nonna Betty

11 risposte Pagina 2 di 3

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Da Stefy

Sono una giovane mamma, anch’io da Brescia dove si festeggia appunto Santa Lucia.Proprio in quest’istante i miei figli sono andati in parrocchia per vedere appunto LA Santa.
Mi rendo conto che la società sta cambiando e anch’io per principio non ho mai comperato ai miei figli nè nintendo, nè play ecc. ecc.

…ma vedete, ho riflettuto a lungo in questi giorni proprio per la mia titubanza e mi sono resa conto di aver sbagliato… Se mi giro in dietro vedo nella mia infanzia i regali più belli, le bambole parlanti, le barbie all’ultimo grido, voglio dire cose certamente ben lontane da quelle dell’infanzia dei miei genitori.

Devo ammettere che ho sbagliato, è vero la società cambia in fretta, o meglio si evolve n fretta, ma non è questo il problema: siamo noi adulti che non riusciamo a stare al passo.
Sicuramente anch’io comprerò il nintendo ai miei figli, se non ora la prossima volta perchè questa è la loro epoca, la loro infanzia, non la mia.

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Da matteo

ciao a tutte ragazze, (sono vanel) io penso che sono nato nell’epoca sbagliata… e invidio te nonna betty che almeno per un certo periodo della tua vita hai gustato la semplicità della vita di un tempo, oggi invece c’è troppa teconologia. Io volevo vivere cento anni fa, quando non c’era inquinamento, non c’erano strade, e nemmeno palazzi. Il lavoro per tirare avanti te lo potevi inventare, potevi prendere un tavolo piazzarlo davanti casa tua con qualche ortaggio esposto sopra da vendere ai passanti e nessuno ti diceva niente. Potevi andare in giro in ciabatte, l’acqua dovevi andare a prenderla in qualche pozzo dove regolarmente incontravi qualche tuo conoscente intento anche lui a riempire secchi d’acqua da portare a casa. La pasta, quando si faceva, era quella fatta in casa, se volevi la pancetta dovevi prendere un maiale e fartela da te. La merenda per i bambini consisteva nell’andare in qualche prato a riempirsi la pancia di frutti di qualche albero, e non nello scartare una merendina e divorarla in due bocconi davanti alla televisione. Cpite, io non mi trovo nell’anno 2009, non è proprio la mia epoca.

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Da Chiara
zona di Milano

Caro Matteo, se sei nato in questa epoca un motivo ci sarà, cercalo dentro te stesso, hai molto da dare a te stesso ed agli altri.
Un abbraccio
Chiara

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Da Bob

Si festeggia il Dio Denaro non Gesù Cristo nato in una stalla!
Del resto detro quei giocattoli ci sono tanti operai in tuta blù che sperano che la propria fabbrica non chiuda!

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Da BETTY

Carissimi tutti,
ognuno di voi ha espresso la propria opinione, la propria convinzione e, per questo, vi ringrazio sentitamente.

Quello che vorrei aggiungere oggi, e che ognuno di noi capisse, che Gesù Bambino è ancora vivo. Lui è in ogni bambino che nasce in una strada senza poter possedere una casa calda pronta ad accoglierlo. Piange tra le braccia di una povera mamma che non ha latte da dargli da mangiare. Soffre il freddo in ogni infante che non ha vestiti da indossare. Muore di fame e di sete in un lontano paese dell’Africa. Combatte per la vita accanto ad un cassonetto dell’immondizia, gettato a terra e abbandonato come un sacco di spazzatura senza valore. Agonizza tra le bombe di un assurda guerra, di cui è vittima innocente. Gesù Bambino vive e respira nelle coscienze di ogniuno di noi, ed è per questo che, la notte di Natale, quando poseremo la sua stautina di gesso nella sua culla di paglia, accanto a quelle di Giuseppe e Maria, dobbiamo ricodarci di rivolgere una preghiera per ogni bambino che soffre nel mondo, sperare e credere fortemente che sia Natale anche per loro!

Nonna Betty

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