Da Sasha per anonimo

I leccalecca si trasformano in sigarette..le innocenti si trasformano in put***e la soda diventa vodka..la moto diventerà un’automobile… i baci si trasformano in sesso. Ricordate quando “sballarsi” significava andare sull’altalena nel parco giochi? Quando le cose peggiori che si potevano avere da un ragazzo erano i pidocchi? Quando le spalle di papà erano il luogo più alto della terra e la mamma era la tua eroina? Quando i tuoi peggiori nemici erano i tuoi fratelli e la guerra era solo un giocosi carte. L’unico farmaco che si conosceva era lo sciroppo per la tosse. Quando si indossava una gonna e non ti davano della tr**a. Quando il dolore più grande che si sentiva erano le ginocchia sbucciate egli addii erano solo fino al domani… Ma non potevamo avere meno fretta di crescere?

12 risposte Pagina 2 di 3

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Da giovane

Intanto ringraziamo il cielo di avere ancora un’età accettabile perché presto rimpiangeremo di non poter fare più le pazzie che si fanno a 20, 30, 40 anni massimo. Il tempo scorre ancora mentre parliamo.

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Da Anonima

Vero..però alla fine potrebbe anche andare bene..

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Da Anonimo

non c’è un limite di età per le pazzie e non mi sembra che che la persona famosa sempre sorridente sia giovane eppure guarda un pò cosa combinava.*_*

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Da Chiara
zona di Milano

Bellissima dedica. Sono nata nel 1972 ed ho avuto la fortuna di vivere la mia infanzia ed adolescenza negli anni 80. Già agli inizi degli anni 90, la magia di quegli iniziò a scemare, oggi è del tutto scomparsa e di fronte a me vedo solo una società malata di protagonismo, arrivismo, odio. I ragazzi d’oggi passano il loro tempo su facebook, su internet. Non studiano, non scrivono una lettera a mano, non sanno inventare un gioco. Non tutti per carità, non si può generalizzare, ma se pensiamo che il loro idolo è Steve Jobs, considerato un genio, solo perché apparteneva al mondo dell’informatica, e non sanno neppure chi sia stato Raffaello, Michelangelo, Dante, o il nome di un inventore Italiano, è una sconfitta morale per la mia generazione, che da quella precedente ha ricevuto tantissimo.
Peccato, io sono dalla parte dei giovani, e vorrei che vivessero la vera vita.

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Da monica

chiara io sono del 1971 e la penso come te, anch’io ho vissuto infanzia e adolescenza tra ’70 e ’80 e provo una gran tristezza per la societa’ attuale dove la gente vive nel proprio guscio informatico… rimpiango la genuinità e la semplicità dei decenni passati con grande nostalgia.

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