Da Auanagana Bob per Gente

La città dell’utopia esiste ed è arrampicata sulle colline dell’Austria, ai confini con l’Ungheria, tra campi di mais e foreste di pini. Si chiama Güssing, ha quattromila abitanti e un profeta: Rheinard Koch, 46 anni, un ingegnere alto due metri che giocava a basket nella nazionale austriaca e che ha realizzato il sogno di trasformare il paese dove è nato in un’isola pulita che produce da sé, con quello che la natura gli mette a disposizione, tutta l’energia di cui ha bisogno. Il sole, il legno, il mais, i grassi vegetali, i rifiuti, a Güssing si trasformano in riscaldamento, elettricità, gas, carburante per le auto. Dice Koch: “Certo che è un sistema perfetto, ed è per questo che le grandi lobby non lo vogliono. Parliamo di molti soldi, e molti soldi vuol dire molto potere. Se ogni comunità facesse come noi, quel potere verrebbe meno”.

L’uso dell’energia alternativa ha permesso alla città di ridurre del 90% le emissioni di biossido di carbonio e di guadagnare ogni anno, dalla vendita alla rete nazionale del surplus energetico, 500 mila euro che vengono reinvestiti in nuovi progetti. Dal ’95 ad oggi, le emissioni sono state ridotte del 93% mentre la città svedese che ha vinto il premio per la Comunità sostenibile, Vaxjo, ha tagliato i veleni nell’aria del 25% negli ultimi dieci anni. E Al Gore ha auspicato una riduzione del 90% entro il 2050.

In Europastrasse, là dove ha la sua sede il Centro Europeo di Energia Rinnovabile, hanno dovuto costruire anche un albergo, il Com Inn, per le comitive che arrivano da tutto il mondo: dall’Ocse di Vienna, con i cinquanta diplomatici guidati dal direttore degli affari economici, agli scienziati giapponesi; dai ricercatori del Canada alle comitive di contadini scozzesi, quasi 5.000 visitatori solo l’anno scorso. “Questa città – dicono – ha saputo coniugare la crescita economica con la sostenibilità ambientale”. Aggiunge un ex professore che ora è sindaco: “Non avremmo mai sognato di raggiungere simili risultati: la montagna di denaro che prima lasciava la città, adesso rimane qui”.

È una storia che comincia nel 1989, quando Güssing era solo la capitale di una delle regioni più povere del paese. Non c’era altro che lavorare nei campi e il 70% della popolazione era costretta ad emigrare. Anche Koch aveva dovuto andare a Vienna, finché il sindaco di allora, pensò di offrirgli un posto come teconico comunale. Racconta Koch: “Ci siamo chiesti che cosa si poteva fare per creare lavoro e ricchezza. E per prima cosa abbiamo realizzato che qui c’erano molti soldi: tutti quelli che la gente doveva spendere per procurarsi energia. Erano 36 milioni l’anno per la regione, 6 per Güssing. E così abbiamo pensato di creare da noi l’energia, sfruttando le nostre risorse”.

Quei soldi sono rimasti nella zona e hanno creato lavoro. Negli ultimi dieci anni sono nate 60 aziende per 1.200 posti di lavoro. “Abbiamo scalato la classifica della povertà e siamo diventati i primi produttori al mondo di gas naturale”. Ora Güssing è completamente autosufficiente. Negli otto diversi impianti produce 22 megawattora di energia l’anno, compresi 8 megawatt di surplus che vende. Contro la sagoma del vecchio castello della nobiltà ungherese che è il simbolo del paese, si stagliano adesso montagne di segatura e cattedrali di tubi., Verena, i capelli dritti in testa per il gel, lavora in un altro dei nuovi alberghi: “Sì, adesso vengono un sacco di persone, pare che tutti siano curiosi di sapere come abbiamo fatto” e aggiunge: “Questa era una città morta, adesso cercano sempre nuovo personale”.

Il paese dell’eco-energia è cambiato: ci sono le case pastello con i tetti spioventi e i nidi di cicogna, ma anche le palazzine con le parabole sui balconi. Il municipio, ha la scritta gotica e la facciata di pietra tirata a lucido e per le strade viaggiano i mezzi della Biomasse Fernheizwerk Güssing. “La cosa più difficile – spiega Koch – è stata quella di convincere la gente che la nostra energia era buona come quella delle multinazionali”. Ma la gente si è convinta e l’energia costa dal 30 al 40% in meno che nel resto del Paese. Al festival del teatro, quest’estate, hanno messo in cartellone il Don Chisciotte. Proprio come Koch, l’ingegnere che è diventato ricco facendo prima diventare ricco il suo paese. “Dice che sono un visionario? Sì, forse. Ma le mie visioni sono diventate realtà”.
I sogni con la buona volontà,possono diventare realtà…
Loving Bob

17 risposte Pagina 2 di 4

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Da Claudio

x bob

Io cosa faccio?
Penso con la mia testa senza farmi influenzare dai mass media sopratutto.Ciao

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Da Hendrix

per Bob
hai ragione, viviamo in un mondo che dipende dal petrolio, gas,… ma ugualmente non credo che abbattere le foreste sia la soluzione migliore, io sono più per l`energia del vento, sole ed acqua… e queste fonti non crededo che si esauriscano come il legname… sono o no le foreste i polmoni di questo vecchio mondo????
un saluto Hendrix

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Da Auanagana Bob

Claudio troppo facile,… io invece mi faccio fagocitare dai mass-media, che ci vuoi fare sono stupido…

Iris, per Claudio hip hip urrà… sei felice ora?

Cara Hendrix, sai in definitiva non credo che taglino alberi, lì a Gussing, sai sono stato 3 volte in Austria e c’é di fondo un profondo senso di civiltà e rispetto per l’ambiente, sai che ti dico?
Una capatina lì non guasterebbe, vedere di persona…Bye

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Da iris

si sono felice caro bob.. felice che qualcuno comincia a capire che sai un pò di costruito.

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Da Aru

x bob

Io invece non mi faccio influenzare, saro’ stupido…
Ma chi caspita pensi di essere insomma? Sei la nostra morale?
Il male di questo mondo è la gente che predica bene e razzola male, facciamo tutti quanti un bel esamino di coscienza, giornalisti in prima fila vedendo quello che sta succedendo per esempio nel mondo del calcio dove una fetta di colpa ce l’hanno proprio loro.Ciao

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