Ciao. Ho qualche anno in più di te, eppure spesso mi assalgono simili interrogativi. Innanzitutto soppesa le rinnegate pater/maternità, guarda che per i genitori non è affatto facile: se un tempo mancavano loro le risorse, oggi, spesso, si perde il contatto con una realtà giovanile distante anni luce. Talvolta questo disorientamento fa dire loro cose che non pensano, siine certa. Vorrei invece assicurarti un futuro pieno di gioie, certezze e riscatti, ma sarei ipocrita. Spesso si nasce “vincitori”, non lo si diventa. Tuttavia, ti prego, prova a chiederti cosa significhi la parola “vincitore” applicandola alla realtà che ti circonda. Io l’ho fatto e quello stesso criticismo che mi condanna si è trasformato in una lucida, cinica lettura del quotidiano che ha svelato come “umani perdenti” molti di coloro cui sono riconosciuti allori e corone. La tua sensibilità, che ti opprime talvolta, è anche soprattutto la tua vera forza, il passo in più che a molti manca, il tuo essere una brava persona. Bé, ecco, in un mondo che vedi oscuro, tu sei forse una sensibile luce che può anche rischiarare qualcuno: non spengerti per favore. Sia questa la vittoria ambita.
