Da Sere90 per anonimo
Zona di Belluno

Dopo aver letto molte delle vostre storie, vorrei raccontarvi un pezzo tremendo della mia vita. Io sono sempre stata una ragazza sognante e avventurosa, forse troppo avventurosa… ma come mi dicono sempre i miei: “Tu vivi la tua vita come vuoi, scegli ciò che ti piace e accontentati: l’importante è che non rompi.” Un detto che mi ha portata a saper stare lontana da casa ed essere indipendente. La libertà è la prima cosa, ed è la libertà ad insegnarti a fare le scelte giuste… perché quando ti trovi dei genitori sempre pesanti e attaccati che ti controllano, tendi a ribellarti senza la minima coscienza. Io amo la mia vita, l’ho sempre amata e rispettata, lasciandomi andare con curiosità nelle piu’ belle emozioni senza farmi mai trascinare troppo.Poi capita sempre che quando guardi in alto, hai tanti sogni e vuoi realizzare tanto, prima o poi inciampi e sbatti la testa. Io stavo scrivendo un libro, stavo per finire il terzo anno di scuola alberghiero-una fatica tremenda, considerando che vivevo in un convitto che mi sembrava una prigione, un blocco per la mia libertà e la mia voglia di emozioni-e presto avrei realizzato il mio piu’ grande sogno: partecipare ad un’impresa di volontariato nei Paesi del Terzo Mondo. Poi un giorno ho conosciuto una persona: un uomo di 45 anni… beh io sono una a cui piace far amicizia con persone di tutte le età, e come tante altre volte inizio a conoscere il suo mondo, ad ammirarlo per come è e nella mia voglia di libertà a mettere il suo nome nel mio cuore come un grande amico che sapeva ascoltarmi sempre e per cui mi sarei fatta in mille per vederlo sorridere. Ma la cosa che mi faceva stare male era che lui non sorrideva mai, era sempre triste. E questa è una cosa che non tollero nelle persone: perché secondo me la vita è un dono stupendo, ed è importante saper sorridere anche negli attimi piu’ bui. Così sono partita da casa, il cuore che batteva a mille, decisa ad andarlo a trovare per donargli un po’ della felicità che avevo dentro, ascoltarlo e dargli una bella scrollata… nient’altro. Era una Pasqua, e il mio cuore volava in alto portato dai profumi di una primavera fatta di colori, amore e voglia di vivere e… era coraggio o incoscienza? Così parto, sicura di me, sicura che ora gli avrei mostrato com’ero fatta io dentro:tutti i miei interessi, le poesie che scrivevo, i miei racconti, i libri che mi piacevano, i miei sogni piu’ grandi… e gli avrei donato la mia amicizia, che non è solo la parola in sé… sentivo proprio il desiderio di dargli tanto, mi fidavo di lui alla cieca proprio come ci si fida delle parole di un amico. Lui pareva così felice di conoscermi, diceva che lo rendeva felice avere un’amica come me libera in giro per il mondo… parole che beh, portano una persona a gasarsi quanto ad essere fiera di sé, e io volevo ringraziarlo mostrandogli le mie poesie e la mia gioia di vivere. Sono stata a casa sua, e devo dire che entrare in quella casa mi ha messo dentro uno strano senso di oppressione… una sensazione che non capivo, qualcosa che voleva mettermi allerta, dirmi di correre via. Ma io cocciuta e fiduciosa ho zittito quella strana voce che non doveva c’entrare nella nostra amicizia:ho mangiato con lui e abbiamo brindato in nome della nostra amicizia… solo dopo ho iniziato a sentire che qualcosa non quadrava: questa volta l’allarme era solido, pulsava dentro di me, urlava con tutta la sua forza di scappare da lì. Il cuore mi batteva a mille e gli ho chiesto di lasciarmi da sola in camera, appena uscito mi sono seduta a pensare… cosa non quadrasse. Tutto pareva essere diventato pesante, come in sogno, e pizzicandomi la mano non sentivo dolore… ricordo quella notte come un incubo: tutto confuso e sfuocato, qualcosa che era ben peggio di una prigione. Qualcosa di mostruoso nell’essere chiusa in quella casa con lui che non solo non mi permetteva di fuggire ma si rivoltava totalmente contro la mia volontà. Quella notte è stato qualcosa di mostruoso, enorme e indescrivibile…qualcosa che si ripercuoteva nel mio presente: non ero piu’ me stessa. Tutto ciò che avevo dentro era svanito, i colori della vita erano diventati un sogno lontano, visto da dietro uno specchio: e sullo specchio mi riflettevo io, un mostro. Sì perché dentro sentivo uno sporco che non riuscivo a comprendere: mi sentivo unta, avevo l’impressione di essere cattiva e portare male ovunque andassi. Un essere orrendo che mi divorava l’anima: se accarezzavo anche solo un gatto, avevo la sensazione di fargli del male, quando sfioravo un amico o un’amica gli avrei chiesto scusa dieci volte piangendo… ed era un enorme sforzo sopportare tutta l’immensità di pudore che avevo dentro quando mi obbligavo a forza ad abbracciare una persona che stava male. Avevo paura di tutto, e non ne capivo il motivo: piu’ tardi ho capito che la mia mente presa dall’improvviso schok doveva aver cancellato ogni ricordo, ma le radici rimanevano lì impiantate pronte a terrorizzarmi con i loro artigli ogni volta che potevano… tutto aveva perso il suo senso. Un dolore acuto mi attraversava il petto come il suono di mille lame, e dentro di me la pura follia: credevo di essere pazza, avevo flash orribili di cose teoricamente mai successe… ci ho messo poco a confidarmi con i miei, con i medici, con i professori persino… e nel mio sentirmi piccola e debole di fronte alle mostruosità che mi stavano accadendo e che mi facevano sentire orrenda, tutti mi davano sempre la solita insignificante risposta: la primavera fa brutti scherzi. Ma io nel mio piccolo essere pazza e persa, con allucinazioni e improvvisi cambiamenti nello stato d’animo… volevo combattere. Volevo capire cosa mi stesse succedendo, cosa fosse quell’orrore che di colpo aveva travolto la mia vita: e la risposta era sempre la stessa, LUI. Lui mi aveva fatto qualcosa, e volevo capire cosa. Beh c’è poco da ragionarci su, direte… invece non è così, perché la mia mente nonostante tutto urlava che non poteva essere così, che lui era mio amico, non mi avrebbe mai fatto del male… ma in mezzo a quel turbine di bugie di cui lui stesso mi convinceva, il MALE era l’unica straziante verità.
Il dolore al petto aumentava fino a farmi esplodere, persino la psicologa insisteva che le mie erano solo fantasie di una ragazzina di diciassette anni che ancora non conosce bene il mondo. Io dicevo di sì, ma la verità insisteva in me, mi diceva di non dirmi bugie… e a poco a poco ho lasciato che i ricordi tornassero, piu’ tremendi e mostruosi che mai: una bocca che mi baciava, mani che mi toccavano, abbracci e carezze che non sapevano affatto di coccole. E occhi: occhi cattivi, vuoti, eccitati. Occhi che tutt’ora popolano i miei incubi facendomi tremare e versare lacrime per un qualcuno che credevo una persona e invece si è rivelato un mostro. Forse è vero che il dolore lo provano tutti prima o poi: beh, io il dolore l’ho sentito in quelle dita fredde senza vita, in quello sguardo che mi sporcava l’anima. L’ho sentito ingrandirsi in me con quel dolore al petto, “ansia” diceva il medico… sì, sarà così, ma l’ansia poco a poco mi consumava. Il tempo quando si sta male diventa terribilmente lento: è un atriglio che ti graffia e soffoca il cuore fino a fare sparire tutto quello che avevi dentro, fino a uccidere qualunque sospiro di vita che sentivi… come se tutt’un tratto io fossi morta. Ed ero morta dentro sul serio: non provavo piu’ emozioni, non sentivo piu’ niente. È con le lacrime agli occhi che scrivo queste parole, perché tutt’ora sono sorpresa di quanto abbia combattuto io per tornare quella che ero prima. Una guerra che dura tutt’ora, ma che vale la pena combattere. Non esisteva piu’ nulla in me, un totale silenzio: il silenzio piu’ oscuro e opprimente che si possa immaginare. In quel momento la tomba che ho dentro sa di ricordi viscidi, la vita non esisteva piu’ che avrei potuto dire addio a tutto. Ero una BAMBOLA, nel vero senso della parola: qualcosa di corporeo fuori, magari che sa anche parlare e sorridere, ma dentro… niente. E come tale mi comportavo: il mio essere vuota spaventava le persone, piu’ di quanto avrebbe potuto spaventare me stessa. Non c’era posto per lacrime senza vita né senso nel mio non sentire nulla, non c’era posto per un sorriso nel cuore: tutto era forzato. Una mia amica quando mi sforzavo nello studio per superare gli esami, aveva notato il mio cambiamento: non c’era piu’ vita n me, non c’era piu’ emozione per niente. Mia mamma un giorno arrabbiata mi ha sgridata, e dalle mie risposte sempre uguali e neutre ha reagito e per la prima volta dopo anni mi ha picchiata: io d’altronde non potevo fingere le emozioni se dentro non avevo niente, ma questo modo di rispondere puo’ veramente infastidire e non ho osato dire nulla. Una bambola vuota non ha senso che si muova su questo pianeta, e piu’ volte mi ha sfiorato l’idea di farla finita una volta per tutte. Ma tenevo duro, non trovavo un senso nell’arrendersi così, non sapevo a cosa mi avrebbe portata ma di sicuro non a guarire. Due mesi sembrano pochi ma l’esperienza mi ha insegnato che quando una persona soffre il tempo è infinito anche se dura un’ora. Poi, un giorno, a denti stretti e pugni chiusi, nel vuoto totale ho ricominciato a sentire qualcosa: un’emozione dura, triste e che riprendeva a trafiggermi il petto, ma QUALCOSA. Furore, rabbia. Una rabbia immensa, perché ora non potevo piu’ ribellarmi: era passato troppo tempo, e la droga che quell’uomo mi aveva ficcato nel mio corpo era sparita. Anche se la confusione e il dolore rimane tutt’ora. Ora il suo tradimento bruciava piu’ che mai, ma almeno avevo capito una cosa: che non ero io la cattiva, io sono sempre stata onesta, ingenua, sì. Molto ingenua, ma onesta. Il dolore urlava con tutte le sue forze quello che avevo sentito dentro, e a poco a poco ho ripreso a vivere: a scrivere, a pensare, a ribellarmi e smetterla di piangermi addosso. Mi sono ribellata a quei ricordi dentro di me, mi sono ribellata al mio essere bambola: e pian piano sto riprendendo a vivere. Ora il dolore sta svanendo lievemente, ma per me è come riuscire a respirare dopo mesi, come tornare in superficie dopo un’estrema agonia sul fondo di un lago. E anche la libertà torna con me: perché ho capito che nella vita non bisogna MAI autodistruggersi, MAI smettere di combattere… e io non ho mai smesso e mai smetterò, perché l’anima in sé è sempre esistita ed è qualcosa che nessun dolore estremo potrà mai strapparci, neanche con la morte interiore. E l’anima che ho dentro sta tornando a risplendere di una luce sua, e d’ora in poi starò sempre attenta alle persone di cui fidarmi, perché le persone vere esistono e non vanno mai pretese.
Pretendo di tornare me stessa, e sono sicura che ce la farò, perché ognuno in sé possiede una grande forza che niente può abbattere.
Sono fiera di me come non lo sono mai stata, e amo la mia vita, perché è il piu’ bel dono che mi sia stato dato. Non voglio piu’ permettere a nessuno di rovinarmela con le sue bugie.

Il mio romanzo puo’ avervi annoiato un bel po’, vi ringrazio se siete riusciti a leggerlo almeno in parte!!! ^_^
Siamo forti,
Sere

13 risposte Pagina 2 di 3

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Da matteo

Agata ma che hai capito!!?? sere90 ha vissuto per davvero questa terribile esperienza!!!

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Da Agata

Perdon!…scusatemi tutti…
anche tu, sere…
Già il tuo racconto mi piaceva 1 casino, poi or aancora di più perchè tu sei stata la vera protagonista e trovo incredibile la tua forza e la tua voglia di vivere che prevale sempre!
Non permettere mai più a nessuno di farti del male in questo modo.
Nessuno ha questa autorità e spero che certe persone possano sempre essere punite per questi errori, a mio parere imperdonabili…

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Da Bob

Cosa dire?
Aliante é al solito di poche parole, ma lei sta diventando greca, per fortuna non si trova in Egitto se no diventava muta come una sfinge…
Secondo me quella storia ti ha frustrata perché ti sei data tutte le responsabilità e le colpe.
Questo perché hai creduto che la libertà che ti é stata data non l’hai investita in modo preciso.
Ma tesoro mio chi lo fà?
Chi non sbaglia?
Esiste qualcuno che ha avuto una vita senza increspature?
Un mio amico per una ragazza a Lecce ha preso un temporale e se n’é andato all’altro mondo con una polmonite.
Ci ha rimesso la pelle per un errore.
Succede…
Vai avanti più serena e forte di prima, l’esperienza si fà vivendo, non da fermi.
Kiss

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Da Sere90
zona di Belluno

Non so che dire… sono rimasta colpita dalle vostre risposte, un po’ mi vergogno per questo mio sfogo perché so che c’è chi ha vissuto storie ben peggiori mentre io mi lamento per qualcosa che sto superando… per questo mi aspettavo un bel po’ di critiche, soprattutto riguardo il mio errore e la mia ingenuità.
Invece devo ringraziarvi, sì grazie di cuore per aver letto la mia storia e avermi ascoltata, ne sono rimasta sorpresa: date a me piu’ importanza di quello che merito!
Erano settimane che avrei voluto scrivere la mia storia, ma un po’ mi vergognavo e un po’ pensavo che niente avrebbe mai potuto descrivere abbastanza bene quello che ho sentito in questi ultimi mesi… ma alla fine ce l’ho fatta! ^_^ Grazie mille ANONIMO, comunque io non sono poi così forte eh… un po’ di fierezza me la tengo, ma devo ringraziare soprattutto un mio grande amico che in questo periodo mi è sempre stato molto vicino dandomi un gran affetto e calore.
AGATA non preoccuparti, io ero già contentissima della tua risposta… certo se potessi tornare indietro eviterei tutto questo, ma ormai il guaio è fatto e devo solo pensare a rimediare. Penso che lo scopo della droga fosse anche mettermi abbastanza in confusione da impedirmi di reagire… perché ormai per denunciarlo non ho piu’ prove, quindi non mi resta che perdonare e andare avanti… anche se MATTEO dici che lui sarà costretto a pagare, io dentro sento ancora male, e so che lui non ammetterà mai la verità… e non penso ci sia una punizione abbastanza grande per quello che ha fatto o farà anche ad altre persone.A me le cose piacerebbe vederle davanti agli occhi, però ormai mi tocca lasciare correre, forse anche perché se mi è successo questo forse è perché in qualche modo me lo meritavo. Io lo so che sono stata ingenua, sapevo che prima o poi avrebbe osato troppo ma ero così ingenua da essere convinta che avrebbe reagito lealmente, senza droghe e trabocchetti e in ogni caso io sarei stata lucida e avrei potuto rispondere sì o no. Non mi aspetto mai il male dalle persone, mi aspetto pensieri di un certo tipo ma mai l’intenzione di fare del male… è qualcosa che fin’ora è sempre stato al di fuori dal mio modo di vivere e di pensare, e speravo che ne rimanesse fuori. Certo fra scrittori ci si capisce ^_^, il libro di ciò che mi è successo pian piano si compone, anche se preferirei dimenticare e mettere da parte tutto… e tornare a vivere. Tutt’ora mi sorprendo di come sia stata male, non riesco neppure a crederci… era qualcosa di surreale e pazzesco che non mi sarei mai aspettata di vivere, e che nessuna pagina di libro riuscirebbe mai a spiegare nella sua pienezza. Eppure in qualche modo il libro lo sto componendo, anche nei miei diari, ma quando starò davvero bene, tornerò libera e felice com’ero prima… allora mi sarà ancora piu’ facile scrivere e sorprendermi di me stessa. ALIANTE è vero sei di poche parole ma mi sai sempre ascoltare, e apprezzi i veri valori della vita… per questo anche e non ti conosco ti ammiro tanto. Grazie per avermi dato fiducia, spero di tornare anche io così e di uscire da questo insopportabile egoismo.
OLIVIA avevo letto e risposto alla tua dedica, e ti prego non sottovalutare il tuo problema… forse ti sembra grande il mio ma per stare bene devo renderlo piccolo e dimenticare, invece dei bambini ti condizionano un’intera vita e io so che sei stata forte a voler affrontare il tuo problema da sola. Mi vergogno un po’ perché tu mi hai ascoltata mentre io non ho fatto altro che criticarti… non volevo offenderti, non fa parte di me… è la parola “bugia” che mi mette un gran ribrezzo, perché tante bugie mi hanno sempre fatto solo del male e questa mia storia è l’ennesima botta in testa che mi dimostra che non bisogna mentire ma rimanere sempre veri e sinceri, per questo io spero davvero che i tuoi figli vengano a sapere la verità in modo da poter essere certi delle loro origini e poter affrontare la vita con amore e sicurezza. BOB sei forte e gentile come sempre… è vero uno stupido sbaglio non deve condizionare la vita, e quello che è successo a me non ha senso e è nulla in confronto a quello che è successo al tuo amico… hai ragione, non ha senso incolparsi se di colpe non se ne ha: è questo che mi aiuta a guarire.

Vi ringrazio per le risposte, di solito davanti a storie come questa si distoglie lo sguardo o non ci si crede, è così che ho perso molti amici… non so come abbiate fatto a leggere tutta la mia storia. ^_^
Siete forti!
Sere

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Da andrea
zona di Como

ciao la tua storia mi ha commosso e per il mio carattere e’dura ammetterlo pero’ e’ una cosa davvero brutta quella che ti e’ capitata che
ho voluto scriverti qualcosa che spero ti sia d’aiuto per superare questo periodo e voglio dirti questo
Non sei sporca non sei sbagliata hai solo un cure troppo grande e questo puo’ essere una cosa che ti potra’ ferire anche in futuro stai attenta a chi incontri perche’ chi ha un cuore grande e’ un bersaglio facile per certe persone ora sei come un fiore spezzato ma ti stai rialzando e sono certo che sarai ancora uno splendido fiore che portera un nuovo profumo in ogni posto del mondo che ti vedra’ vorrei diventare tuo amico per proteggerti da quelle persone ma non sono molto bravo con internet non so nemmeno se mai ti arrivera’il mio pensiero e se mai mi risponderai spero che pero’troverai qualcuno piu’bravo di me con il stesso senso di protezione e spero che lo incontrerai alla vecchia maniera per strada nel tuo caso in uno dei tuoi viaggi non tramite internet perche’e’inquesto ambiente che si incontrano loschi individui ti auguro di riprenderti il prima possibile perche’non sei tu che devi avere la vita rovinata ma e’chi ti ha fatto il male che deve essere punito a vita le persone come te portano la luce e credo che devi anche avere un bel sorriso e quindi lo devi mostrare il tuo sorriso lasciati il passato alle spalle ricorda solo le cose belle scusa se magari nel scrivere questo messaggio ho fatto qualche errore grammaticale ma mi bruciano gli occhi ma spero che il succo di questo messaggio ti sia giunto cioe’devi essere una persona meravigliosa e ti auguro di continuarlo ad essere questa esperienza negativa ti avra’temprato nel cuore e nella mente e ti avra’aperto gli occhi ma non smettere mai di sognare perche’e’quando una persona non ha piu’sogni che incomincia a morire dentro ti saluto buona fortuna

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