Da Anonimo per anonimo

Vedo il mondo come le notti di inverno, fredde e buie..con quel velo di nebbia che rende tutto spettrale e innaturale…6 anni da quel errore e ankora ne pago le conseguenze…fino a quando continuerà questa tortura…questa solituine inaccettabile, non dettata da altri ma dalla coscienza che mi lega come una catena l’anima e mi impedisce di vivere la vita lasciandomi appena rspirare…sopravvivere guardando la vita che scorre mentre li fermo mi domando quando finirà…basterebbe poco..una parola, due parole…un’amicizia nuova e vera..un nuovo ciclo..e mentre penso come potrebbe essere mi ritovo a guardare, il nulla in una fredda notte di inverno..

Una risposta ricevuta

Immagine mittente anonimo
Da Sere
zona di Belluno

Ciao… le tue parole mi hanno davvero colpita. Devi sentirti davvero male per riuscire a scrivere una dedica così…
Io penso che per riuscire a liberarsi bisogna innanzitutto convincersi che non si deve sentire il bisogno di altra gente per vivere: per essere forti si deve farsi avanti da soli, senza il bisogno di nessuno. Non sono gli altri dover volere bene a noi: siamo noi che dobbiamo volerne agli altri, per quanto questo possa ferirci. Ma non c’è niente che possa fare stare meglio se non aiutare le altre persone: se lo fai, ti senti molto fortunato. Se ti incateni e ti lasci cadere nel buio, perdi il potere di aiutare, e questo fa soffrire. Non lasciarti andare… spero che tu trova il modo di uscirne, prima o poi, e allora ti sentirai felicissimo come non sei mai stato. È una lotta interna che bisogna combattere da soli: ci sono passata anch’io, anche se non con la tua stessa esperienza. Ti auguro di scoprire cos’è davvero la vita…
Ciao, un bacio. E fatti forza!

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