Da ragazzo per anonimo
Zona di Alessandria

Sabato sera ho fatto “quello che fanno i ragazzi alla tua età il sabato sera” giusto per dire una di quelle frasi che mi fanno ribollire il sangue nelle vene, giacchè trovo deprimente collegare un modo di comportarsi con una età.
Ad ogni modo, c’era tutto ma proprio tutto quello che spesso si sente qui come cura per i problemi di solitudine c’era infatti “esci-non-stare-a-casa” in compagnia di “vai-e-divertiti” e “conosci-nuova-gente”, insomma la cura completa, con optional e airbag laterali.
Il problema è che la cura non funziona, al di là di ciò che dicono molti che passano di qui per “tirare su il morale”, dico davvero non va bene per nulla.
Peggio, ti fa sentire ancora più solo, più gente hai intorno più ti senti solo ma come si fa a passare 6 ore insieme con la musica che t martella nelle orecchie senza neanche sentirsi quando si parla??
A volte mi domando se siamo o meno tutti soli e se la maggior parte di noi non se ne accorge, assordata dal rumore del mondo.
Non è un problema di discoteca (che odio) anche in genere tutti i discorsi sembravano quelli di automi della serie “prego vuoi ballare con me” “grazie preferisco di no”.. come stai mah il lavoro la salute il tempo eh le mezze stagioni con la netta evidenza che a chi pone le domande non gliene frega nulla delle risposte lo fa solo per passare il tempo.
Perchè questo è per molti non-giovani “essere giovani”, sbattere via il tempo che tanto ne abbiamo da sbattere via siamo giovani abbiamo tutta la vita davanti, se facciamo un discorso un po’ serio o semplicemente interessante siamo noiosi, una cosa disdicevole per la nostra età è il non essere superficiali non trovate?
Per me la misura è stata colmata, voi non vi rendete conto non ci sarà più un giorno come oggi, è passato, non ci sarà più un luglio 2008 dopo questo, nessuno ci restituirà il tempo che gettiamo alle ortiche.

“And then one day you find ten years have got behind you
No one told you when to run, you missed the starting gun”

Per favore, fermatevi un attimo a pensare.

19 risposte Pagina 2 di 4

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Da Robi

Se siamo tutti soli? Ma certo che si. Soli si nasce e soli si muore.
Ma il mondo fa di tutto per non accorgersene, e ci si copre di illusioni e chiasso allo scopo di non vedere e non sentire; la quantità di quanto non si vede e non si sente è diventata l’unità di misura con cui si calcola quella strana senzazione a cui si da il nome di “felicità”.
Siamo tutti drogati, e la socetà dei consumi e i suoi derivati sono l’anestetico collettivo che quotidinamente si assume in larghe e copiose dosi. Il tutto alloscopo di non sentire.
Quella piattezza e ottusità che noti nella gente di una certa età, altro non è che la resa definitive (e inconsapevole, ovvio) al richiamo dell’essere-umano che ancora strilla la sua indignazione per l’assurdità della direzione presa.
Ed ecco che chi canta fuori dal coro, se è giovane, ancora deve “crescere”, se è gia cresciuto, non ha ancora “imparato”. Come gli zombi dei film dell’orrore, che ti danno la caccia finche non sei diventato uno di loro.

“quanta importanza danno, mio Dio, all’essere tutti della stessa opinione” – Sartre –

Anche questa è una sfumatura dell’anestetico alla solitudine, pensiamo tutti uguale, che stiamo meglio. La libertà è diventata la quantità di prodotti-occasioni che riesci a sfruttare fra quelle previste-proposte, nel tempo assegnato.
Non ci si incontra più fra individui, ma ci si confronta fra prodotti. So che lavoro fai, che macchina hai e tanto basta.
se sono tutti così? ma ovvio che no.
Trovati qualcuno come te, attenzione però, che le relazioni profonde costano. Quando ci si apre si diventa vulnerabili, e l’altro diventa vulnerabile nelle nostre mani. Diventiamo persone.
Sii accurato nella scelta, e buona fortuna.

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Da Cat

Che dirti? Hai ragione, è così.
Essere giovane oggi è molto più difficile che esserlo stato tempo fa.
Ma non preoccuparti, non mancherà chi ti dice che in realtà le tue sono solo fisime… ci sono sempre.
Comunque hai centrato un altro punto.
Il rimedio? Fregarsene degli altri…ma quant’è difficile…

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Da venere

L?unica cura è trovare il proprio equilibrio interiore, stare bene dentro, ma per raggiungere questo abbiamo bisogno di un aiuto esterno che prende forma in un amore vero, in un?amicizia sincera?ecc? quindi diventa un cerchio dove le due cose si rincorrono senza trovare un punto d?incontro, interiore ed esterno si scontrano alla disperata ricerca di un equilibrio armonico, la cosa più difficile nella vita è questa: trovare il proprio equilibrio e la propria pace interiore in relazione a se stessi e al mondo esterno, quando avremo raggiunto questa difficile meta allora saremo davvero forti, non saremo più costretti a mentire e a preoccuparci del giudizio degli altri, agiremo secondo nostra coscienza e nel rispetto del prossimo senza assurdi complessi. Mi è capitato a volte di passare dei momenti tranquilli con me stessa, ma poi al primo ?incontro? coll?esterno tutto è crollato e mi sono sentita disturbata, ho pensato che qualcosa in me fosse sbagliato perché non ero riuscita a gestire al meglio quella situazione, ogni giorno cerco di migliorare me stessa in questo percorso, a volte mi sento bene con me stessa e gli altri, altre volte un po? meno, ma sono sempre alla ricerca di un equilibrio tra il mio mondo interiore e quello esteriore. Da dove iniziare? Non credo ci sia una risposta standard per tutti, ognuno ha il suo percorso, il suo cammino, e non tutti gli svaghi sono benefici per tutti, ogni cosa la si vive in base a come la si vede, per te la serata in discoteca è stata negativa perché nella tua ottica non rappresenta un divertimento ma una cosa vuota che non ti arricchisce; anche a me è capitato spesso di trovarmi in luoghi affollati e sentirmi terribilmente sola, ero alla disperata ricerca di conforto e affetto e in quel modo ottenevo solo l?effetto contrario, soprattutto quando ti rendi conto che attorno a te non ci sono amici ma solo vaghi conoscenti che giusto per dire qualcosa ti chiedono ?come va??, e poi non ascoltano nemmeno la risposta; il mio percorso di vita mi ha portata a valorizzare più la qualità che la quantità, preferisco coltivare poche amicizie ma vere piuttosto che avere mille conoscenze vuote senza spessore, di gente ne ho conosciuta tanta, tanta si è persa per strada, ma da tutto questo è venuta fuori una cosa buona, un?amica vera e sincera, e quando esco per me la serata ha valore perché vedo la mia amica. Per me il divertimento non è necessariamente fare tardi e sballarsi, per me oggi come oggi significa stare bene con una persona, dialogare, aprirsi, scherzare, ridere, parlare anche seriamente, essere profondi?se ci si sente a proprio agio basta poco per divertirsi, i giovani che hanno bisogno di sballarsi e drogarsi sono molto lontani dal loro equilibrio, gli manca davvero tantissimo per raggiungere la meta, sono anime che si sono perse nel cammino della vita e non vedono la semplicità e la bellezza delle cose.

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Da Anonima

X CAt
Che dirti? Hai ragione, è così.
Essere giovane oggi è molto più difficile che esserlo stato tempo fa.

Mi dispiace doverti dire che mio zio, a 19 anni nella seconda guerra mondiale (dopo due anni è tornato quando ormai tutti lo credevano morto), non s’è divertito proprio.
Poi ogni generazione ha le sue tragedie.

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Da Cat

Anonima: sei davvero da mettere sotto teca e conservarti per sempre.
Ma dove troviamo un’altra dispensatrice di banalità come te?
Grazie, grazie e grazie. Mi dai modo di apprezzare di più le cose che penso.

Pikkolaincerta: al più presto ti scrivo come contattarmi nell’e-mail se ti va. Devo capirlo anche io 🙂

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