Da sola come voi per anonimo

eccomi qua.
oggi sono rientrata a scuola.
non è andata particolarmente male.
è andata come sempre.
quasi completamente emarginata senza poter avere un minimo di riservatezza sui fatti miei.osservata additata messa in imbarazzo.
fatta sentire inferiore, stupida.
riesco a continuare non so come anche così.
ma oggi..oggi è un mese che sono fidanzata.il mio ragazzo che fino a ieri sera mi chiamava e mi diceva rivengo giù quattro giorni andiamo a cena ti voglio mi sei mancata TI AMO.e poi oggi neanche un segno di vita..anzi segni si, ma non per me.
mi dispiace non ce la faccio più a esistere.no neanche a esistere.la canzone di renato NON SI FA GIORNO MAI è adatta:”noi siamo angeli..sempre più deboli..tu ci hai lasciati qui..potresti perderci..per noi non si fa giorno mai..!”
non si farà mai giorno nella mia vita.
voglio ardentemente morire.

10 risposte Pagina 2 di 2

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Da Cavalcanti

Non c’è nulla di meno paradossale del piacere del dolore. E chi appartiene a questo genere di cerchia, beh, purtroppo è dannata.
Per loro il tormento è quasi un’appetito.
Ci sarebbe moltissimo da discutere, ma non sarebbe giusto nei confronti di “Sola come voi”,però non posso negare di essermi incuriosito, Cri.
Hai forse anche te questa maledizione?

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Da sola come voi

io non ho nessuno che mia ama o che almeno sa amarmi.nessuno.
è vero cerco disperatamente aiuto, perchè voglio sopravvivere alla morte a questo senso di morte.
ascolto anche musica da urlare a squarciagola, ma è quella di renato che mi ha tenuto in vita, che non mi ha fatto suicidare”in silenzio”come dite voi.

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Da cri

@ Cavalcanti
No, per fortuna no.
O meglio, ho passato anche una fase del genere in passato, ma ora per fortuna sono riuscita a scacciare via quelle sensazioni.
E’ facile lasciarsi cullare dalle braccia del dolore. Lasciarsi andare per annegare nella sofferenza.
E’ più difficile trovare la forza di sciogliere quell’abbraccio mortale, e io credo di esserci riuscita in qualche modo.
Sono solitaria e malinconica di natura, e tendo facilmente alla depressione… ma nel corso del tempo diciamo che sono riuscita a tenere a bada quella cosa che ti mangia dentro.

Ho avuto a che fare però con persone di quel genere, ed è frustrante perchè, per quanto tu dica o faccia, non è mai abbastanza. Tutto viene preso sul personale e non c’è volontà di uscirne nè speranza di poterlo fare.
Ad un certo punto ho mollato però. Non posso farmi trascinare giù di nuovo, non me lo posso più permettere.
Quelle persone sono negative tanto a loro stesse quanto alle persone con cui hanno a che fare.
E tu invece? Tu sei “maledetto”?

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Da Cavalcanti

Si…
Francisco de Quesvedo indovinò bene questo stato d’animo:
“Le acque dell’abisso
Dove mi innamoravo di me stesso”
E’ sempre spiacevole sondare le vere cause della propria sofferenza poichè la verità, spaventa.
Ma nei veleni del dolore, la carne si risveglia:materia lucida e lirica, essa canta la propria dissoluzione. Temo la sofferenza ma ne subisco il fascino…
Non so se condividere la tua opinione;ogni salvezza è mera illusione;e contro simili ossessioni ogni sotterfugio della speranza si rivelerà inefficace…
Ma non è il luogo per parlare di questo.
Rinnovo le mie scuse se ho abusato di una dedica altrui.

Post scriptum Cri, posta con questo nome, forse ci risentiamo.
Au revoir

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Da michelle

@ Cri
Non credo che una persona relmente intenzionata a suicidarsi agisca senza “sbandierarlo ai quattro venti”,penso piuttosto che il fatto di parlarne sia un tentativo estremo di trovare un’altra risposta, un’alternativa alla morte. Forse proprio la paura che i pensieri di morte possano diventare concreti spinge una persona a tirarli fuori nel tentativo di distruggerli ma non credo che ciò li renda meno attuali e concreti…

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