Ogni Lunedi’ mattina vado al lavoro un po’ teso, quasi gia’ con un mal di testa leggero. E inizio a capire perche’. Perche’ spero che almeno il mio weekend squallido non venga “alla luce”…lo so mi criticherete per i miei pensieri…e forse avete ragione. Un mio collega parla di come si e’ ubriacato e divertito, un’altro piu’ o meno ha fatto lo stesso, una collega parla che ha incontrato un tipo e sono stati a letto. Raccontano, raccontano…io ascolto, commento un po’ simpaticamente. Spero che non lo facciano ma poi “Eh tu che hai fatto questo weekend?”
“Niente” dico. Ormai non ho neanche voglia di inventare bugie, ingannerei solo me stesso. Potrei anche dire la verita’ cioe’ che sono stato al mare da solo, ho letto, ho scritto, ho fatto shopping (da solo), ho visto film(da solo), ho suonato il piano…ma insomma, sono robe da farsi per un intero weekend? Niente dico (come dire non ne voglio neanche parlare del mio squallido weekend). Dopo quel niente un silenzio di tutti.
Ecco domanda e silenzio sono cose che mi fanno un male che non potete immaginare. A 27 anni sono cosi’ diverso dalle persone normali. Non riesco piu’ a fare amici, a trovarmi una ragazza, sto perdendo entusiasmo per molte cose…ma almeno spero che non venga alla luce questo mio essere anormale. Quel silenzio dice molto.
E’ incredulita’, e’ un compatire, un pensare “Madonna che vita fa questo?, E’ proprio strano. Che sfigato. Ma come si fa a vivere cosi’? Non ha amici? Non vuole una ragazza? Che morto vivente”.
Non ce la faccio piu’. Andare a lavoro e iniziare ad essere guardato un po’ da strano, mezzo fallito non e’ una bella sensazione.Ormai mi hanno “scoperto”. Sono cosi’. Quando inziavano a raccontarmi le loro cose private dovevo dire che siamo colleghi e non va bene, cosi’ non le avrebbero chieste neanche a me le mie.
Scusate per lo sfogo. Lo so che sbaglio. Lo so che non serve piangersi addosso, ma oggi e ogni Lunedi’ purtroppo mi sento cosi’, non posso farci niente. Ero un po migliore in passato, qualche amico lo avevo…ora sono in un tunnel.Spero di uscirne un giorno…sto lavorando sul corpo (vado ogni giorno in palestra) e sulla mente (qui e’ piu’ difficile quando arriva la depressione)…forse ce la faro’.
sono aperto ad ogni consiglio o critica, amici.
16 risposte Pagina 4 di 4
scusa tunnel se approfittiamo del tuo spazio…
ma vorrei dire un paio di cose ad Alberto:
carissimo, questa è la condanna per aver scelto il liceo classico. Prendi coscienza della condizione dell’uomo…
Ma mi sorprende che tu non abbia imparato nulla proprio dai grandi classici, soprattutto dai Greci -veri e unici magistri vitae-. La felicità esiste ma è un momento fugace, e mentre la provi nemmeno te ne rendi conto. Dunque qual è lo stadio subito inferiore alla felicità che l’uomo può raggiungere diciamo per trovare almeno un surrogato di essa?
Atarassia, apatia.
Ma se l’uomo rinuncia al dolore, è più degno di chiamarsi uomo?
Diciamoci la verità: a noi piace immensamente soffrire, ci fa sentire vivi, sentiamo il dolore scorrere dentro di noi e lo assaporiamo tutto…
Seneca dice: “Fluantur lacrimae, trahantur ex imo gemitus pectore”
Suppongo che tu non abbia nemmeno bisogno della traduzione.
O ancora visto che hai chiamato in causa Dio io ti cito la frase che Achille pronuncia in “Troy” rivolgendosi a Briseide: “Gli dei ci invidiano perché per noi ogni minuto che viviamo può essere l’ultimo e perciò lo facciamo appieno.”-non era proprio così, ma il senso era questo- Ora io non vorrei ridurre Dio ad un semplice deuccio venerato nell’antichità perché noi tutti sappiamo che non è così, ma questo per farti capire che l’uomo è fortunato fondamentalmente: è un essere superiore ma non è assoluto e ha un obiettivo: diventarlo.
Se provi ad essere felice per un momento ti mancherà il dolore.
Prova.
E anch’io concludo.
“Cause all of the stars
are fading away
just try not to worry
you’ll see them someday.
Take what you need
and be on your way
and stop crying your heart out.”
Questa era anche e soprattutto per te tunnel.
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