Non so nemmeno da dove iniziare.
Pensavo di esserne uscita, in qualche modo.
E a volte mi convinco che realmente è così, perchè la sofferenza mia attuale non è uguale a quella di un paio di anni fa.
Allora ero tormentata dalla solitudine, dalla consapevolezza di non poter sperare. Sono nata e cresciuta con il sentimento dell’ineluttabilità, con il costante senso di precarietà che mi si è insinuato nelle ossa, in ogni fibra del mio essere.
Perciò sapevo che una situazione così definita non si poteva più modificare, e che ero entrata in un tunnel, e che la luce sarebbe rimasta solo un ricordo.
Poi in realtà qualcosa è cambiato. Dentro di me.
Ho iniziato a riflettere, e ho capito che le mie sono state scelte. Scelte per non tradire me stessa. Scelte di dignità.
Non ho mai voluto omologarmi alla massa solo per paura di non essere accettata dal gruppo. Non fumo, non bevo, non mi drogo.
E sono fiera di essere riuscita a portare avanti me stessa, di non essermi svenduta solo per poter dire che “ho una compagnia”.
Solo che ultimamente questa mia “fierezza” si accompagna anche alla consapevolezza del peso delle mie scelte.
Voglio dire, sono una persona introversa, timida e profondamente insicura. E ho capito che ormai non posso più cambiare queste mie caratteristiche.
Caratteristiche che mi hanno portato progressivamente ad allontanarmi dalla massa. Perchè io non mi riconoscevo, e non mi riconosco, nello stereotipo del giovane.
Io non voglio uscire il sabato sera e andare a bere solo per stare in mezzo alla gente.
Il risultato di tutto ciò è che ora sono sola.
Non mi rammarico di questo, però.
E’ solo che mi sento profondamente a disagio in mezzo alla gente, che non capirebbe le mie scelte. Ho paura di svelarmi perchè sono diversa, in qualche modo.
Ed è un circolo vizioso dal quale non so più come uscire.
Ci sono esperienze che non ho mai fatto, e mi sento a disagio nel confronto con gli altri.
E ho paura che sia troppo tardi per “porre rimedio”, per tornare indietro e cambiare qualcosa di me quando ancora era possibile.
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io invece sono arrivato a disprezzarla la massa. mi hanno escluso troppe volte.
Eh, lo so, ma disprezzandola cosa ottieni?
Cioè, a volte si fa più fatica a odiare e a disprezzare… E sono convinta che sia necessario da parte di tutti uno sforzo di comprensione.
Certo, deve essere reciproco, ma se nessuno mai inizia… Io ho deciso di rendermi disponibile da questo punto di vista, e ti assicuro che sono più serena oggi, rispetto a prima.
si hai ragione, ma certi modi e comportamenti dei giovani di oggi e dei miei coetanei proprio non li digerisco, non mi vanno giu’. la droga, bere, impasticcarsi in disco, la prepotenza, il branco, lo sballo a tutti i costi sono tutte cose che non ottengono ne la mia comprensione ma nemmeno compassione. questi atteggiamenti da parte di queste persone hanno provato la mia gia’ fragile psicologia. io che non mi sono omologato sono stato escluso. vaffancubo!!!! ti sembra giusto che venga preso per il culo solo perche’ non sono mai stato con una ragazza; dalle ragazze stesse che mi davano del gay. non ho nulla contro i gay ma io non lo sono mai stato. con frasi del tipo “hey sei allergico alla f…!!!” e questa tiritera e’ andata avanti per tutte le superiori solo perche’ non facevo complimenti volgari alla ragazze o non parlavo di sesso perche’ sono timido. ma questo e’ solo un esempio, ti potrei parlare di quanto mi hanno preso per il culo per la mia passione per i videogiochi, ancora oggi quando esco qua nel bar sottocasa i ragazzi del quartiere mi fanno il verso e ridono tra loro e mi fanno “hey video, che sfigato quello” o ancora sentirmi dare sempre dello sfigato perche’ non esco il sabato sera a cuccare in disco. io mi sono rotto di questa storia!!!! ho passato tutte le superiori ad essere pigliato in giro e sono stato vittima di scherzi, furti et similia tanto ero quello che non reagiva, lo sfigato che non voleva nessuno e che diventava rosso con le ragazze. non sono un brutto ragazzo ma ora anche se mi capita (cosa molto rara) di conoscere qualche ragazza, quando scopre che non ho mai avuto una ragazza scappa a gambe levate! come mi e’ successo!!! pensano sia malato oppure un poco matto o svitato. del tipo “non ce l’hai una ragazza? ah vivi ancora con tua mammma!!!” e risolini vari a seguire…
Alessandro
Ti capisco Alex.
Guarda che sono nella tua stessa identica situazione!
E infatti io non giustifico assolutamente i modi di divertirsi del giorno d’oggi, anzi, li disprezzo profondamente.
Mi riferivo solo al fatto che, prese singolarmente e fatte ragionare, quelle stesse persone che nel branco sono animali, diventano improvvisamente normali.
E’ il gruppo quello che, da un lato fortifica e dall’altro rovina le personalità. Soprattutto quelle delle persone deboli.
Perchè qui, anche se non sembra, siamo noi i forti, quelli che riescono a vivere senza condizionamenti.
Quelle persone, quelle che vanno in discoteca ad ubriacarsi, a bere e impasticcarsi… mi fanno pena. Perchè in realtà sono più sole e più isolate di noi.
Che non abbiamo mai perso il contatto con noi stessi.
Il risvolto della medaglia è che di persone che hanno il coraggio di non omologarsi non ce ne sono tante.
E quelli che ci sono riusciti sono soli.
E questa cosa mi fa rabbia, perchè sono convinta che la mia sia la strada giusta.
Ma non capisco come mai questa cosa non venga in qualche modo “ricompensata”. Sembra che le persone assennate siano destinate a soffrire di più.
Ma come ho già detto, non perdo la speranza. Se ho trovato persone simili a me qui dentro, vuol dire che esistono anche nella realtà, e prima o poi sono convinta che troverò qualcuno di speciale.
si sono d’accordo su tutto… sembra proprio che chi usa di piu’ la propria testa debba soffrire di piu’.
Alessandro
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