Da Cri per anonimo

Non so nemmeno da dove iniziare.
Pensavo di esserne uscita, in qualche modo.
E a volte mi convinco che realmente è così, perchè la sofferenza mia attuale non è uguale a quella di un paio di anni fa.
Allora ero tormentata dalla solitudine, dalla consapevolezza di non poter sperare. Sono nata e cresciuta con il sentimento dell’ineluttabilità, con il costante senso di precarietà che mi si è insinuato nelle ossa, in ogni fibra del mio essere.
Perciò sapevo che una situazione così definita non si poteva più modificare, e che ero entrata in un tunnel, e che la luce sarebbe rimasta solo un ricordo.
Poi in realtà qualcosa è cambiato. Dentro di me.
Ho iniziato a riflettere, e ho capito che le mie sono state scelte. Scelte per non tradire me stessa. Scelte di dignità.
Non ho mai voluto omologarmi alla massa solo per paura di non essere accettata dal gruppo. Non fumo, non bevo, non mi drogo.
E sono fiera di essere riuscita a portare avanti me stessa, di non essermi svenduta solo per poter dire che “ho una compagnia”.
Solo che ultimamente questa mia “fierezza” si accompagna anche alla consapevolezza del peso delle mie scelte.
Voglio dire, sono una persona introversa, timida e profondamente insicura. E ho capito che ormai non posso più cambiare queste mie caratteristiche.
Caratteristiche che mi hanno portato progressivamente ad allontanarmi dalla massa. Perchè io non mi riconoscevo, e non mi riconosco, nello stereotipo del giovane.
Io non voglio uscire il sabato sera e andare a bere solo per stare in mezzo alla gente.
Il risultato di tutto ciò è che ora sono sola.
Non mi rammarico di questo, però.
E’ solo che mi sento profondamente a disagio in mezzo alla gente, che non capirebbe le mie scelte. Ho paura di svelarmi perchè sono diversa, in qualche modo.
Ed è un circolo vizioso dal quale non so più come uscire.
Ci sono esperienze che non ho mai fatto, e mi sento a disagio nel confronto con gli altri.
E ho paura che sia troppo tardi per “porre rimedio”, per tornare indietro e cambiare qualcosa di me quando ancora era possibile.

15 risposte Pagina 2 di 3

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Da Mony Rinata

ti capisco…anche io sono controcorrente!!! non sei l’unico…non sei solo!!!

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Da Steva
zona di Verona

purtroppo mi trovo anch’io nella tua stessa situazione, mi sono sempre sentito diverso dalla massa e ho sempre rifiutato di omologarmi, e cosi’ con il passare degli anni ho creato il deserto attorno a me.
Ma cosa mi da il diritto di dire di essere migliore degli altri? Forse la mia solitudine, seppur basata su solidi principi, e’ migliore di una superficiale amicizia? Un sorriso mezzo falso e stiracchiato è meglio di niente?
Quale sia meglio ancora non lo so, pero’ so che il tempo passa, le amicizie piu’ profonde si fanno negli anni della scuola, che per me sono passati da un pezzo.
Persone simili a me, con questa mia sensibilita’ sara’ sempre piu’ difficile trovarne

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Da Alex Darth NodTEK
zona di Milano

ti capisco sai, sono nella tua stessa situazione, potrei aver scritto io ogni tua singola parola. nel mio caso non credo ci sia piu’ niente da fare, questo e’ il mio carattere e nel bene o nel male ci devo convivere. non mi omologhero’ MAI alla massa per avere una parvenza di “finta” felicita’… MAI! ho basato la mia vita da quando sono piccolo nel cercare di non omologarmi alle masse, anzi posso proprio dire che e’ l’unica cosa che mi e’ riuscita bene nella vita e sulla quale la mia vita stessa si fonda. figurati che non sono mai uscito un sabato sera con gli amici in tutta la mia vita anche perche’ di amici non ne ho mai avuti. guarda ti capisco davvero hai espresso con giuste parole anche la mia situazione. sono diverso dagli altri e lo saro’ per sempre.

Alessandro

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Da Alex Darth NodTEK
zona di Milano

la cosa peggiore e’ la totale solitudine affettiva e il non aver fatto le giuste esperienze della mia eta’. ora ho solo il deserto intorno a me e non so che fare. poi il mio carattere e la mia timidezza e insicurezza patologiche mi impediscono di fare di piu’. la luce non la vedo piu’ da 10 anni almeno e a 25 anni non so proprio piu’ in cosa sperare. in un miracolo forse… ma dato che non sono credente non spero nemmeno in quello. vorrei dormire per sempre e non svegliarmi piu’…

Alessandro

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Da Cri

Ciao Alex
io di anni ne ho 24, quindi siamo praticamente coetanei.
Non dire che non ti vorresti svegliare mai più. Pur soffrendo, io sono convinta che la vita sia un dono. E per quanto banale sia, prova a riflettere sulle parole della canzone “Meraviglioso”: sarò patetica, ma il sorriso di un bambino riscalda davvero il cuore, e mi da la speranza che la felicità possa esistere veramente.
Durante gli anni della scuola io ho provato a “fare come tutti”, ma ogni volta che mi proponevano di uscire – con le conseguenti bevute e tutto il resto – mi sentivo un groppo in gola.
Che è sparito nel momento in cui ho deciso di smetterla di fingere: io sono come sono, punto.
Ad oggi, ho una sola persona che posso considerare amica. Poi c’è qualche conoscenza stretta e il resto è nulla. Nel senso che non esco da tempo, il mio cel resta muto.
Sia chiaro, davvero non mi voglio lamentare perchè mi sono costruita io tutto questo, ma ci sono dei giorni in cui la situazione è pesante e pur non volendo cambiarmi, mi viene la tentazione di immaginare cosa potrebbe essere stato, ed essere.
Ma siamo così. Io non disprezzo la massa! Anche perchè la “massa” è fatta di persone, ognuna con una sua dignità. Io disprezzo solo il modo di divertirsi, di comportarsi del giorno d’oggi.
Io comunque la speranza non la perdo, ho deciso che voglio credere che anche per me arriverà la felicità.
Ed è a questo che mi aggrappo in quei momenti!

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