…nel triste delle mie mie emozioni confuse..
Una tristezza da crepuscolo, fatta di spossatezze e false rinunce, un tedio per qualcosa, un dolore come di un singhiozzo soffocato o di una verità ottenuta.Si snoda nella mia anima questo paesaggio di abdicazioni, rovine di sogni, cimiteri di speranze.
[Intervallo doloroso…]
Ho chiesto tanto poco alla vita e anche questo poco la vita me l’ha negato;l’inconsapevolezza d’esistere.
Scirvo, triste,nella mia stanza, solo come sempre sono stato, solo come sono e solo come sempre sarò.
Sono precipitato in una complessa indisciplina cerebrale, colma di stanchezza.Dove mi sono rifugiato?Ho l’impressione di non essermi rifugiato da nessuna parte.Mi sono abbandonato a non so cosa.
(Una malattia che non ha convalescenza.Una morte alacre…)In questa mia adolescenza che sento lontana e che mi sembra una cosa letta, provo constantemente il dolore della privata felicità.
La vita è un’apoteosi dell’assurdo.
Spento, muto,nullo…IL cielo distante su un’estate morta, imperfetta.
Lo guardo come se non fosse li.Dormo ciò che penso, sto sdraiato camminando, soffro senza sentire.La mia grande nostalgia è di niente, è niente, come il cielo in alto che non vedo e che sto fissando impersonalmente.