Da Cristallo per anonimo
Zona di Firenze

Di nuovo a parlare di me, a mettermi in causa da sola…
non riesco ad essere felice, ad essere veramente me stessa…per una serata intera sono stata presa in giro perchè non aprivo bocca
la gente non capisce cosa sento veramente, non capisce che sono un infelice…
mi sento molto meno da sola se sono in camera mia che con una banda di gente che non conosco e che mi giudica senza sapere niente di me.
niente della mia vita.
continuo a non avere una vita e mi chiedo se questa cosa cambierà o sarà sempre cosi.
Non so a chi appoggiarmi in questi momenti perchè non c’è nessuno che possa capirmi.
Sono stata ricoverata in ospedale e neanche la mia famiglia è venuta a trovarmi nessuno si è preoccupato di dov’ero, o se fossi viva o morta, a nessuno fa differenza.
non ho più neanche una famiglia, l’unica cosa che sanno fare è attaccarmi, non sopporto più la mia vita…non sopporto più ciò che mi sta attorno…
l’unica persona che vorrei, non ce l ho più me l’hanno portata via…via per sempre.
E io non vivo più…non sopporto più questo cielo azzurro, una ferita che oramai non va più via.

14 risposte Pagina 2 di 3

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Da farida

sembra di leggere me nelle tue parole… sono stata così vicina a fare il grande gesto che nemmeno immagini e lo voglio confessare quì oggi.una volta l’ho fatto, avevo 10 anni circa…nella mia stupidità avevo buttato giù qualche pillola ma ero troppo piccola(fortunatamente per me) per capire cosa prendere..ho portato con me questo disagio per anni…troppi anni ma oggi posso dire a gran voce…è vero ho sofferto e ho sofferto tantissimo al limite delle mie forze..ma… NESSUNO E DICO NESSUNO MERITA QUESTO MIO GESTO E IN PRIMS IO… non la voglio dare vinta a questa vita così difficle da vivere, oggi incomincio a vedere la luce, oggi io MI AMO…SORRIDI, impara a sorridere nuovamente, so che ne sei capace… un abbraccio e se vuoi sono quì

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Da solitaria

Per Ciel: non penso comunque che noi solitari cerchiamo commiserazione! cerchiamo piuttosto comprensione e compassione (nel senso partecipazione dei nostri sentimenti). Il vero problema è che gli altri non sanno darti altro che commiserazione!

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Da Cristallo
zona di Firenze

Cara Farida
la mia vita è un disastro da quando sono nata, ho avuto un infazia molto difficile…soprattutto dopo la morte di mia madre…
sono caduta in un baratro da cui non riesco uscire…continuo a pensare a come levarmi la vita perchè non ce la faccio più a vivere con continue sofferenze.
il mio dolore si placa solo quando mi ammazzo di lavoro…ho lasciato la scuola dando di nuovo un dispiacere a mio padre.
Reco solo dispiacere e basta…non so più cosa farmene della mia vita..lotto contro qualcosa di più grande di me.

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Da Cristallo
zona di Firenze

concordo tantissimo con solitaria

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Da Ciel

Per Solitaria:
Capisco bene ciò che intendi, però proviamo ad essere franchi almeno con noi stessi. Cerchiamo qualcuno che s’accorga dei nostri dolori e insieme ci aiuti a sopportarne il fardello.Non è forse troppo pretenzioso da parte nostra? (e sottolineo nostra).Se vedessimo una nuba in lontananza carica di “disastro” ,chi si avviccinerebbe ad essa? Non preferiamo forse i raggi del sole piuttosto che la funerea notte? Seguimi nella metafora: tu come persona, potendo scegliere tra una persona che si presenta solare ed una segnata da uno sguardo afflitto e cupo, chi preferiresti? Da parte mia, quella solare.Per il semplice fatto che qui non vale il principio “Similia similibus curantur”.
Che noi possediamo una sensibilità emotiva “superiore” (ma pagata a caro prezzo) che ci induce ad aiutare il prossimo è una altro discorso.

Mi sto spiegando male credo

In sintesi, trovo pretenzioso che gli altri si facciano carico dei nostri pesi cosio, spontaneamente. Reputo che qualcosa è in nostro dovere fare. L’intimità della confidenza verrà da se.Ma il problema è questo:la solitudine ci porta ad arrocarci in una sorta di melanconica superbia.Pare che tutti i mali gli abbiamo noi e questo ci rende ciechi nei confronti degli altri.
Tutto questo discorso non vuole assolutamente sminuire il dolore di Cristallo. Te lo giuro sulla vita, Cristallo,quanto mi rechino afflizione le tue confessioni.Mi dispiace moltissimo per la tua situazione e vorrei esserti li affianco se solo potessi;ma purtoppo è in mio potere solo scriverti qualche parola di COMPASSIONE. Ciò nonostante, spero comunque che insieme ci si possa aiutare.
Un abbraccio

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