Solitudine. Non so se questo fa parte della solitudine, forse potrebbe essere delusioni ma penso che la solitudine racchiude in una parola molti stati d’animo. Si crea dall’esterno, da un allontanamento voluto o no, si tiene dentro o si cerca altro ma si trova sempre questa strana compagna che si nutre di nostalgie e ricordi. Si sente la sua presenza con il vuoto e si cerca di colmarlo ogniuno come può nelle sue capacità. C’è chi la asseconda e chi la fronteggia. Ogni tanto ti lascia ma torna da te come un’amica fedele. Io ho provato molte di queste sue sfaccettature e anche quando ho creduto che se ne fosse andata per sempre, lei è tornata. Le notti insonni e le giornate lunghe senza scopo, molto da fare ma alla fine resti sempre con lei e ti chiedi perchè. Ho avuto una vita piena e forse anche troppo “rumorosa” in certi momenti. Tante persone mi hanno accompagnato in varie fasi e molte la emozioni create di felicità, dolore, e tutto quanto si può avere guardando il mondo con la voglia di vivere e la sensibilità di capire tutto quello che è possibile capire, come ogni giorno un giorno di scuola, sempre come se fosse il primo giorno di scuola. Ho dato tutto e molto ho avuto. Ma alla fine mi sono resa conto che la mia vita è sempre stata a cicli dove tutto inizia e poi tutto finisce inspiegabilmente. E lei è li’, la solitudine ad appettarmi con il suo silenzio, il suo vuoto dove anche la musica non ha piu’ senso, dove il tempo non ha piu’ senso, dove i pensieri si rincorrono da fare male la testa per capire ma sono fini a se stessi perchè io li creo e cerco di darmi delle risposte, tutto questo è sterile. La solitudine è cosi’ come un deserto sterile dove non c’è il caldo il freddo, la notte il giorno. E’ come galleggiare nell’infinità dell’universo, ma questo infinito è dentro. Le persone ci sono e creano diversivi e ma alla fine sono solo dei passanti distratti che si fermano ad aiutarti a raccogliere la spesa che è caduta, senza vedere di che colore hai gli occhi. Ho sempre guardato il colore degli occhi di chi mi parla, e dentro ho sempre sentito qualcosa che diventa la musica delle parole sue parole. Con chiuque. Talvolta non mi piace quella musica talvolta è dissonanate dalle parole. Adesso non vedo piu niente, ho perso la cosa piu’ grande che muove tutte le cose: L’amore, per me, per la vita per tutto cio’ che mi circonda. E lei è Li’. La solitudine mi accompagna da una vita ma quando mi sono accorta di lei era già radicata nel mio cuore.
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Nietzsche mi sta simpatico;ma più come persona che come filosofo. Inutile specificare che il nichilismo nietzscheano non ha nulla a che vedere con il nichilismo “comune”.Il nichilista moderno, Narciso sventurato, guarda nel fondo dell’acqua la propria immagine fatta a pezzi.La visione della sua caduta lo affascina.
Vladimir Nabovok disse giustamente:
“La solitudine è il campo da gioco di satana”
La solitudine è un albero malato e morente;e i suoi frutti cadono già morti. E’ vero, incanta e ammalia con il suo fascino crepuscolare, ma essa, per sua natura preannuncia la notte. Ed è nella notte che partoriamo la nostra decadenza, la meticolosa abberrazione di ogni illusione.
Essa non è compagna, ne musa ispiratrice, è semplicemente un tumore fatale. L’immagine che ne hai di essa è flatuata e piacevolmente impreziosita, ma ho come la sensazione che tu ne hai scorto solo le sue maschere di cera, vuote espressioni, ma non l’hai mai conosciuta nella sua dimora. Inaridisce il cuore e spegne quella fiamma chimerica che ci “sorregge”.
Post Scriptum: comunque, le tue risposte denotano una persona finemente riflessiva.E’ un bene, mi piace.
ti prego rispondi..perche voglio parlare con quella persona, devo ciarire molte cose con lui..ho bisognio di sapere se e lui o no.
Per Cavalcanti: Perdona le mie parole di giudizio che ti ho rivolto nella precedente risposta e grazie della tua risposta di adesso. Spero tu abbia ragione anche se molte sarebbero le parole da dire. Le emozioni che crei con le parole sono “vive”. Vorrei parlare con te di speranza, di vita, di anima e di gioia. Cosa è il bello e il dolore… avrei molto da capire imparare e so che riusciresti sempre a sorprendermi. Non ti voglio adulare. Mi incuriosisce molto il tuo pensiero e le tue “viste differenti”, sono imprevedibili e acute. Ma sono molto stanca e forse è un po’ tardi per me. Mi chiedo ancora perchè scrivi su solitudine.
Per Anonimo:Mi dispiace, io non ho le risposte che cerchi.
Ma chère, sono ancora troppo acerbo;il mio pensiero non è ancora giunto a completa maturazione. Però non è detto che più avanti avremmo la possibilità di parlare ancora..posta sempre con questo soprannome.
Ah, in che senso “sono troppo stanca” ?
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