Elena, sono capitata in questo blog per puro caso e ho letto il tuo post. Neanche a me sembra che la solitudine sia il tuo problema. Hai una famiglia, un lavoro, devi necessariamente relazionarti con gli altri. Nessuno è a proprio agio con tutti. Questa affermazione così drastica e un po’ infantile sembra nascondere un tuo senso di inadeguatezza nei confronti di chi ti sta vicino (tuo marito?). La soluzione per uscire da un evento infelice è prendere una decisione. Pensaci, ma con razionalità ed intelligenza, senza piangerti addosso. Fosse solo perché non serve.
Mi sembri in gamba. Ti abbraccio.

ciao Elena,
anche io mi trovo nella tua stessa situazione, ho anche scritto qui e mi hanno risposto che la felicità l’avevo accanto.Io credo che nessuno ci possa capire, avere persone accanto e sentirsi sole…ogni giorno sempre più sole. Spero che almeno tu ne venga fuori da questa situazione. Ciao

si crede che la solitudine dipenda dall’essere soli, a parte il significato letterale, si è soli quando non si ha la capacità o la possibilità di condividere il proprio modo di essere, che è indipendente da quanto ci circonda, amici, partner, posizione sociale.
Invece l’opinione generale associa la pienezza del vivere con la famiglia e un buon lavoro, a dimostrazione della povertà del significato moderno dell’esistenza, non basta la vicinanza fisica senza quella mentale o spirituale per chi vuole.

Concordo con max.
Hai spiegato bene ciò che avrei scritto anche io