Il Sabato sera di nuovo, per la millesima volta, è arrivato. Incredibile quanto la solitudine dopo una lunga sofferenza riesca a convincerti che sia giusto così, che è meglio se le cose vanno così, che è tutto giusto, che devo stare tranquilla. La mia però è una tranquillità che non mi dà pace, che mi tortura. La solitudine mi sta trascinando ormai da un pezzo ed io mi sto consumando piano piano, non sta rimanendo più niente di me. All’inizio mi ribellavo, ma ora ho smesso, che faccia di me quello che vuole. In molti mi desiderano vedere debole, piangente, triste e distrutta come ai tempi, quando passavo i giorni a scuola con la testa appoggiata al muro e gli occhi lucidi e gonfi. Quando mi sembrava che io non fossi quella giusta, quando pensavo che il suicidio fosse l’unico rimedio alla mia solitudine. Ora debole non mi vedono nè mi vedranno più, perchè ho imparato a nascondere tutto, a sostituire le lacrime con le grandi risate. So benissimo come vengo guardata e come vengo giudicata, ma non dimostro come mi fa stare questa situazione, darei solo troppa soddisfazione agli altri. Essere soli. Ci sono tanti modi di essere soli. Anche l’uomo più ricco del mondo può sentirsi solo. Anche chi di solito è “il capo” del gruppo può sentirsi solo, anche chi sembra fregarsene di tutto e di tutti potrebbe essere solo, basta guardare i suoi occhi che di solito sembrano non portare nessuna sofferenza, in alcuni momenti sembrano arrendersi a tutto per poi ritornare a sembrare impenetrabili, irraggiungibili, impermeabili. Noi, in realtà, portiamo sempre, in qualunque momento, una maschera. Ne abbiamo una con i genitori, una con i professori e gli amici, una con gli sconosciuti poichè se fossimo veramente noi stessi, se facessimo veramente sempre ciò che ci passa per la testa, saremmo pazzi, ci prenderebbero per pazzi. Pazzi, vuol dire essere liberi, vuol dire fare ciò che pare e piace, vuol dire non portare una maschera. Le maschere sono l’unico modo per resistere, per andare avanti. Penso.
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Io, credo in Dio, ed è l’unica speranza. Ma la solitudine, beh, non penso che possa risolverla Lui. non penso che possa tirarmi fuori Lui da questa situazione. Non c’entra l’autostima, c’entra il fatto di come sei visto dagli altri, quanto sono cattivi e come ti giudicano senza conoscerti. é di questo che sto parlando. So che Dio mi ama per ciò che sono, Lui ama tutti. So che mi è vicino e che mi sorveglia sempre, ma non si tratta di questo purtroppo. Sono gli altri che mi giudicano, non Lui.
Ciao Una nata, se ti senti amata da Dio non devi aver paura del giudizio delle persone. Se senti Dio vicino, riesci a superare questa paura.
Io sono molto timido, eppure sto riuscendo, negli ultimi giorni, a non aver molta paura del giudizio degli altri. E secondo me non è un caso che ho iniziato a superare la mia timidezza da quando ho ricominciato a fare la Comunione. Sento che Gesù, entrandomi dentro, ogni giorno mi trasforma un pò e mi rende più simile a Lui, per quanto io sia ancora distante dall’essere come Lui e non potrò mai essere come Lui perchè Lui è Dio.
Non tutte le persone giudicano. Nel gruppo giovanile cattolico, per esempio, non conosco nessuna persona che giudichi.
Ma anche al di fuori di quel contesto ho trovato persone che non giudicano. Uscendo con gli amici del conquilino di un ragazzo che ho conosciuto nel gruppo, neanche lì ho trovato persone che giudicassero, anzi sono stati aperti e disponibili con me.
Quindi non aver paura, le persone ti accettano più di quanto tu pensi.
Attendo una tua risposta, un abbraccio forte
Carissima, ciò che dici in parte è vero: che Dio ti ama e ama gli altri. Però non condivido assolutamente che Dio non possa tirarti fuori dalla solitudine. Io per esempio ne sono uscito grazie a Lui. Come?
Semplicemente frequentando la chiesa (evangelica) e pregando (dialogare con Dio) che Egli mi potesse donare qualche amico. PER0′ DEVI COLLABORARE!!! (cioè fa ciò che dice Gesù).
Poi gli altri giudicano? E’ vero carissima ma loro non ne hanno diritto. Chi giudica sarà giudicato con lo stesso giudizio. Tu sta serena perchè neanche Gesù ti giudica. Consigio personale: non stare con le persone che ti offendono. Sta alla larga da certe persone. Se vuoi continuare il dialogo questo è il mio indirizzo [NdR: no email – incontratevi in chat]. Fidati di Gesù!
carissima fai tanti discorsi!!!
Per Dio nulla è impossibile: neanche farti uscire dalla solitudine. Ne sono uscito io…e adesso gli amici ce li ho.
Poi chi giudica sarà giudicato con lo stesso giudizio con il quale giudica.
Ora tu parli così da scoraggiata perchè hai bisogno di “cure” particolari come essere assistita non tramite risposte di dediche ma di parlare a tu per tu con chi ti vuole aiutare. Ora ti consiglio di rivolgerti ad una chiesa evangelica ADI possibilmente e frequentare la riunione dei giovani. Lì ti accoglieranno a braccia aperte e ti aiuteranno!!! Fallo ti prego almeno per te!!
Ciao Una Nata, ora vado a roma per l’università.
Sabato torno a casa.
Attendo una tua risposta intanto, un abbraccio forte!
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