Da Cat per anonimo

Il mio guaio è che godo ormai a farmi del male. Come chi, non potendo avere ciò che vuole, si trasforma in bestia per ripicca e fa uscire il peggio di sè di fronte agli altri.
C’è un sottile e tremendo piacere nel farsi odiare: come se rifiutassi la mediocrità di un affetto a mezzo servizio. Cosa me ne importa, mi dico, sentirmi dire “sei una brava persona, sei simpatico” oppure “sei un buon amico, ti voglio bene”, se poi tutto finisce lì, se poi rimango nell’ambito della mediocrità, se poi sono uno come tanti altri.
Preferisco farmi odiare, farmi rispettare, farmi considerare un ragazzo freddo e stronzo piuttosto che mediocre. Non sopporto essere visto come un accessorio, come se fossi come quelli che, nei film, son semplici caratteristi e addobbano la scena. Non voglio questo: piuttosto mi rovino la vita e allontano tutti quelli che credono di trattarmi con condiscendenza. Piuttosto divento una bestia insensibile. Piuttosto mi brucio i ponti alle spalle e faccio in modo di essere irritante.
E’ come se rifiutassi di avere qualcosa solo perchè non riesco ad avere tutto.
E’ strano questo, è tipico di me, della mia autodistruzione, del mio ego, del mio carattere. Ma poi ci penso e capisco perchè mi comporto così. Perchè mi difendo. E capisco di non avere altra scelta.

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Da Cat

Cara Terry, lo dico con affetto: devi essere piccolina e, oltre che non amica della grammatica, anche un pochino “saputa”. Forse devi ancora crescere, comunque grazie della risposta.

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Da kaze no kage

quanto ti capisco, io ero così… freddo, cattivo, solo! gli altri vedevano in me una specie di ideale di indipendenza emotiva, un uomo forte, intoccabile, perche niente poteva scalfirmi dall’altro della mia spietata cinicità… per certi versi era divertente, non che lo facessi con senno da principio, ero solo, o mi ci sentivo (ma in realtà lo ero) e trattavo gli altri come se stessero un gradino sotto me, come pezze da piedi.

poi, ho imparato con il tempo a prendere dagli altri, ma anche a dare, senza svuotarmi delle mie cose, delle mie ragioni d’essere, ma dare appoggio a chi stava peggio di me, e ohh se c’è chi sta peggio! non ho dovuto ne aprire il mio cuore, ne dare confidenze personali, ma solo aprire le orecchie e ascoltare, e più ascoltavo i mali altrui più capivo di me e riuscivo a ridimensionare il mio veder nero, ho stretto amicizie, alcune valide, di altri come me che sanno dare la giusta misura a tutto, alcune che lasciavano il tempo che trovavano con le quali ho chiuso i ponti, quello che ho fatto insostanza (con il tempo) è stato indirizzare rabbia e freddezza, verso una maggiore capacità di controllo s me stesso, e qusto mi ha aiutato a capire chi sono per me e credimi una volta che sai chi sei, non sei più l’accessorio di nessuno, la chiave di tutto però è la conoscenza! leggi, ascolta, impara; la freddezza allontana gli ignoranti che ti vorrebbero come un numero, un pezzo della loro collezione, un altra etichetta da affibbiare, un numero nella rubrica pr far tendenza, ma la cultura, quella spacca davvero le gambe a tutti, e a quel punto non dovrai più essere tu a far pesare freddamnte un distacco, ma saranno gli altri a sentirlo

un tempo ero in eterna lotta con gli altri, mi sembrava che avessero senza sforzi tutto quello che io con grandi fatiche non riuscivoad ottenere e come dici tu era come se rifiutassi di avere qualcosa solo perchè non riesco ad avere tutto, poi ho capito che glialtri non centravano nulla, era con me stesso che dovevo entrare in sfida, dagli altri non volevo nulla, volevo di + da me, per sentirmi meglio, per elevarmi, e questa sicurezza, questa forza mel ha data lo studio, ma non intendo lo studio scolastico, quello è una stupidata, serve ad avere un pezzo di carta nella vita, intendo la conoscenza di un qualcosa di più, ho iniziato a leggere con frequenza, cosa che non avevo mai fatto, a seguire i telegiornali cosa che non mi passava neppure per la testa, ho iniziato a guardare oltre, ho aperto la finestra della mia vita per guardare il mondo, e tutti quelli che mi stavanoattorno, quelli da cui uggivo, o che mi pareva avessero chissà cosa di più che mi provocava rabbia, sono divenati un puntolino in un universo di cose, che ora a ripensare quanto fossi depresso e vedessi nero mi vein solo da sorridere

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Da Johnny

Grande cat, sei riuscito a mettere in parole quello che penso e non riuscivo ad esprimere.
Per elena…
Sono le persone stronze che ti riducono cosi.
Ho intenzione di fare la stessa cosa, di chiudermi a riccio.
Non voglio più essere il “mio amico…” .
Solo una porta però va lasciata aperta.
Ma sta volta è una porta tagliafuoco che si chiuderà di scatto come qualcuna pronuncia la parola “amico”

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Da Cat

Davide e Elena, io cerco di fare del mio meglio per sfuggire a questo destino, ma ogni volta che sono a un passo dalla meta succede qualcosa che ne blocca il raggiungimento. E divento sempre peggio.
Avrei solo bisogno di una carezza e quando sembra che mi stia arrivando in realtà arriva uno schiaffo! Grazie amici

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Da Seneca

Caro Cat…sono giunto ad una conclusione:in questa vita bisogna arrivare a dei compromessi se voglioamo trarre da essa un pò di gioia e felicità…certo, l’amore è importante…ma ma ti assicuro, che anche una volta volta trovato, bisogna trovare compromessi anche lì…amico mio, cerca di affrontare la vita con più entusiasmo se puoi;ti assicuro che hai le carte in regola per effettuare la tua “stangata” a chi non crede in te…

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