Ho un grandissimo bisogno di compagnia ma non voglio nessuno. La compagnia che più mi piace o che forse unicamente mi piace è la mia, però soffro come un cane da 5 anni perchè il mio subconscio invece ha bisogno del contatto, dell’affetto, della stima. E me lo fa capire benissimo creandomi tantissimi problemi fisici derivanti da un’ansia generalizzata, stress e immagino anche da una depressione nascosta. Insomma potessi decidere io continuerei la mia vita tra le mura della mia camera senza avere contatti con nessuno, mentre il mio inconscio mi sta massacrando, e l’unica soluzione che mi trovo davanti è il sollievo degli psicofarmaci che ho finora evitato contando sulla mia forza. Ma il mio subconscio se ne sbatte della mia forza e di ciò che desidero, e io soffro mentalmente e fisicamente rimanendo spaesato sul da farsi per risolvere il problema.
Ho 23 anni, passo le mie giornate a non fare assolutamente nulla, e faccio una fatica enorme soltanto ad uscire per andare in un negozio.
Non so che fare, non voglio nè psicologi nè psicofarmaci ma mi pare di capire che una delle due cose sia ormai necessaria.
Non so se siete o siete mai stati nelle mie condizioni, ho bisogno di un aiuto tangibile!
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ciao!ti ho gia”scritto ma continuo a farlo perchèe”è come guardarmi in uno spekkio..credimi nulla è facile è un xcorso difficile ma se lo vuoi davvero ce la puoi fare!io ci sto ancora combattendo con le mie paure le mie ansie e il mio panico ma sono forte e ce bla faro”!se vuoi ti blascio la mia mail posso esserti amica e starti vicino, anche solo parlarne aiuta molto
Io pure continuo a rompere. Mi ero dimenticata di chiederti una cosa, leggo che non fai nulla tutto il giorno. Quindi la domanda è: è tale l’ansia da impedirti di trovare un lavoro e di lavorare o di studiare? Spero non sia così, perchè se lo fosse sai già anche tu che il problema va risolto anche per quello o vuoi stare chiuso in una stanza a vita? Forse sono un pò brutale e rompi ma essendoci passata so cosa si prova e mi spiace veramente che lo stia passando anche tu. Tu hai risposto che se andare da uno psicologo o psicoterapeuta che sia vuol dire raccontargli fatti personali non ci vai, scusa ma cosa pensavi di andargli a raccontare la trama del film che hai visto ieri sera? Gli dici esattamente come ti senti, il malessere che provi, poi la conversazione può prendere tante di quelle strade, raccontarti lui da cosa può dipendere questo tuo stato. Se si va dal medico curante spiegandogli ogni nostro più imbarazzante problema fisico, e ce ne sono di imbarazzanti (o devo farti degli esempi?), puoi pure accettare di andare da un altro dottore a raccontare cose personali, poi mica devi rivelargli i tuoi più intimi pensieri, ma solo come ti senti e cosa pensi ti possa provocare l’ansia o la depressione che sia. Scusa se insisto e se rompo, ma non dubito delle tue forze, e spero tanto tu ne esca presto, ma sei li impantanato in questo stato da 5 anni e dubito che tu possa farcela senza qualcuno che ti dia una mano, so quello che si passa, non credo tu ti stia divertendo a passarci dentro, vuoi uscirne, parlane con qualcuno, inzia con qualche famigliare, al limite con il medico curante, noi (io e gli altri che ti hanno risposto), come vedi siamo qui a darti una mano quando vuoi, dai non arrenderti, non è complicato uscirne e non sei solo, sono qua se ti serve, un abbraccio
Grazie per la solidarietà alba! Raffaella.. Un pò e un pò. L’università non mi entusiasma particolarmente e non mi stimola, e io sono una persona che si smuove solo se fortemente stimolata oppure obbligata dalle necessità. Ma voglio quel pezzo di carta prima di andare a lavorare.
Avendo la copertura dei genitori vivo in questa specie di ozio piatto, senza responsabilità ma senza neanche particolari piaceri.
Fino alla scorsa estate davo esami con una buona frequenza, ma poi l’ansia del giorno d’esame che ho sempre avuto (interrogazioni a scuola) si è trasformata in quella che ti assale appena ti svegli e si attenua in serata. Dopo la vacanza sono migliorato e quest’ansia è controllabile, ma se appena inizio a pensare ad un esame mi assale il panico, e allora è più comodo lasciar perdere senza dover stare male.
Per quanto riguarda lo psicologo specificavo che già di mio non amo per niente parlare con le persone di cose generiche, se poi in questo caso devo pur parlare di me stesso non esiste.
Tranquillo è l’ultima volta che ti scrivo. Premesso che mi permetto di dar consigli, che poi possono lasciare il tempo che trovano, a chi vive momenti di tristezza o solitudine o ambedue, proprio perchè ci sono passata e quindi so cosa si prova, spero una mia parola possa dar anche solo un paio di minuti di conforto e basta. Detto questo devo dirti che mi sembra di averti sopravvalutato, spero di sbagliarmi ma ho questa spiacevole sensazione, dall’ultima cosa che hai scritto: sembri molto compiaciuto di quel niente che fai, tu stesso scrivi che dovresti studiare ma poi ti assale l’ansia ed è (parole tue) MOLTO PIU’ COMODO lasciar perdere i libri e oziare tranquillamente. Andare da un medico, ma figurati! Dunque se una persona sente un qualsiasi disagiio può decidere se andare da un medico, piuttosto che percorrere un’altra strada, ma comunque si sforza un minimo di uscire dalla situazione che lo fa star male; a me sembra che in questa situazione di ozio, mantenuto economicamente dei tuoi, in questo limbo di ozio tu ci stia molto a tuo agio, mi pare…o sbaglio? Mi sembra tu ci stia sguazzando abbondantemente perchè non fai il minimo tentativo di risollevarti da quella che tu chiami sofferenza, ripeto non è detto che la soluzione sia andare da un medico. Spero tanto di aver interpretato male, ma ho paura di aver interpretato giusto, comunque se c’ho azzeccato, ti faccio presente che ogni giorno milioni di persone si alzano dal letto e si ritrovano con una miriade di problemi, ma si alzano ugualmente dal letto, li affrontano, si leccano le ferite magari stringeranno anche i denti, e vanno avanti e ne affrontano anche di pesanti problemi: parenti stretti, gravemente ammalati, lavoro precario e nel mentre hanno figli da crescere e allevare. Comunque stai pure nella tua stanza altri 5 anni perchè nessuno verrà a tirarti fuori di lì, è brutale ma è la verità, se hai deciso di starci mettiti comodo nessuno ti viene a cercare. Sono brutale perchè è il tuo autocompiacimento a irritarmi non poco, poi per carità posso aver sbagliato ad interpretare il tuo scritto. Caso mai un giorno ti toccasse persino andare a lavorare, alzerai le chiappe di li. Buon proseguimento
Si, hai capito bene, è più comodo evitare la situazione ansiosa se in più è anche una cosa che non hai voglia di fare. Daltronde potrei benissimo studiare lo stesso senza dare esami, e invece non apro libro e preferisco andare avanti a passare giornate davanti al pc.
Quindi si mi hai sopravvalutato, mi lascio andare in questo far niente, ma ti assicuro che non è così bello come pensi tu. Non ho obiettivi futuri e la sensazione di inettitudine che probabilmente c’è la sento forte. Ho mollato gli sport, ho mollato sempre da 5 anni tutti i miei amici, mai avuto una ragazza in vita mia, non esco mai di casa, insomma non ho chissà che tristezze ma neanche gioie. A parte la bella vacanza che ho fatto. Se ci aggiungi quest’ansia che mi è venuta, i 1000 problemi fisici che ne sono derivati e la paura della mia stessa ombra non è proprio una goduria.
Ma sul fatto che in gran parte deriva dal modo di vivere che voglio io hai ragione. Solo che purtroppo ci sono momenti di sconforto totale in cui anche io ho bisogno di una mano.
A me piace la sincerità nelle persone e sono contento che mi hai scritto quello che pensi, sei una delle poche persone che la pensa esattamente come me su me stesso, se me lo dicessero tutte le persone che conosco probabilmente, chissà, tirerei fuori le palle e mi darei una mossa.
E invece, come dici tu, sto qui a compiacermi.
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