Da Original per anonimo

E’ da quando avevo 14 anni che volevo essere il tipico ragazzo figo, bellissimo, che ci sa fare con le ragazze, sempe pieno di amici, che si diverte ed è sempre brillante. Il problema è che non mi sono mai lontanamente avvicinato a tutto questo. io sono stato sempre il contrario: timido, taciturno, sempre in disparte, senza mai una ragazza, bruttino. Mai, dico mai, una ragazza che si innamorasse di me, mai una storia, mai quella gioia nel cuore, qualla voglia di vivere…un’adolescenza grigia, triste, solo umiliazioni e delusioni. ed intanto vedevo i successi dei miei amici: una ragazza dietro l’altra, ne hanno combinate di tutti i colori, le loro estati sono state piene di divertimeno, di avventure, e la loro gioia si leggeva nei loro occhi, nel loro modo di fare. loro andavano sempre più su io sprofondavo sempre più nella disperazione, senza far vedere a nessuno quanto soffrissi.
Poi è arrivata la solitudine. mi hanno escluso dal loro gruppo, io ero troppo diverso da loro, io ero lo sfigato, loro erano i fighi.
Ho toccato talmente il fondo che ad un certo punto mi sono detto che non avevo + niente da perdere e da quel momento ho conosciuto la serenità che mi ha portato a conoscere nuovi amici, ma è ancora troppo poco. Le conseguenze di quella orrenda adolescenza non si possono cancellare, ora che ho 23 anni. ecco spiegato il motivo della mia “stanchezza” non mi va di uscire, non mi va di vedere gente, non mi va di sperare che qualcosa cambi. vorrei starmene sempre per conto mio, senza misurarmi con nessuno, gioire per le piccole cose. ho passato 8 anni sperando che la mia situazione cambiasse, che la felicità arrivasse anche per me, am ogni volta arrivava una pugnalata che mi uccideva l’anima. ditemi, come può uno trovare la forza per andare avanti e lottare, imporsi con gli altri, provarci con una ragazza…
preferisco autoescludermi

6 risposte Pagina 2 di 2

Immagine mittente anonimo
Da Auanagana Bob

Hai presente Jean Paul Belmondò, attore francese?
In contemporanea se la doveva vedere con Alain Delon un mostro sacro di bellezza.
Uno con lafaccia da pugile suonato, l’altro bello come un angelo.
Tutti e due con la stessa grinta e nel film
“Borsalino” hanno recitato insieme (fra parentesi si mollarono veramente qualche pugno vero)!
Ebbene il successo che ebbero entrambi fu
straordinario, furono considerati i “tombeur
de femmes” dell’epoca ALLA PARI.
E lo furono per decenni!
Sai Belmondò cosa aveva più di te?
Una grinta eccellente, ci ha creduto fino in
fondo, SEMPRE!!!…
Un abbraccio.

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