Di nuovo di fronte al monitor di un freddo computer. Ancora qui a pigiare su dei tasti per soffiare via un po? di dolore. Solo un po?, ma almeno è qualcosa. Soliti pensieri, solite ansie. Oggi è uno di quei giorni in cui tutto si spegne. Niente è più importante. Tutto è così insignificante. Odiosamente insignificante. Sono egoista e lo so bene. Vorrei poter non sentire quel lamento in fondo al cuore. Un lamento che cerco di far tacere, ma che in certi momenti sembra assordante. Un urlo, un urlo feroce. Ma cos?è questa mia vita? Se non un crogiolarsi nel dolore. Quel dolore silenzioso, che scorre sotto pelle, fino ad arrivare più in profondità, tra le pieghe di un?anima schiacciata. Vorrei piangere, ma le mie lacrime rimangono incastrate nei miei occhi e come vetri mi tagliano e feriscono. Ma si può amare la vita se in alcuni giorni si cade in simili torpori? Io la amo, ed amo un po? della speranza che l?avvolge. Anche se in alcuni momenti (come in questi giorni) me lo dimentico e la speranza si trasforma in rabbia, solitudine, malinconia. Il sole diventa nebbia e polvere ed io non vedo più niente. Dimentico gli amici, gli amori, i sogni. Domani arriverà e chissà, forse anche il sole. Forse.
