Avere per le mani le chiavi di casa e aprire la porta. Entrare. E vedere che le stanze, piccole e ben arredate, sono vuote. Vuote di persone, piene solo di me, solo della mia presenza. Nessun’altra ce n’è.
Mangiare un boccone. Fuori piove. Per non farsi vincere dall’agonia tentare di far qualcosa: guardare un film, leggere buone pagine di un libro che un tempo ha suscitato emozioni. Ma il film finisce e le pagine rimangono in gola.
Perchè?
Per l’angoscia. Avere tutto e sentirsi padrone di niente. Non una carezza, amici pochi e spersi, ognuno a cercare di trovare una strada. Ricordare che, le donne, per destino, per colpa o per scherzo, sono sogni lontani. E sedermi sul divano, sentire la pioggia, guardare le luci della città, e pensare…
Che là fuori c’è vita, con le sue trasgressioni, le sue contraddizioni. Ma vita.
Gli innamorati si accarezzano, fanno l’amore. Un uomo sente di essere importante, si sente riscaldato dalle parole.
Ce ne saranno tanti così, sotto quelle luci.
Io no. Non so di cosa parlo, non conosco queste sensazioni. Pur sapendo di poter piacere e sapendo di essere più vero di altri, ecco che a poco a poco l’aridità si impossessa di me. E i ricordi, veri padroni di casa mia, mi ricordano di quando fui ragazzo. Di quando c’era ancora una speranza di non essere solo, di vivere la vita con le sue contraddizioni e i suoi dolori, ma pur sempre con le sue tenerezze.
Ma ora no. Ora è solo la pioggia che cade. Una casa vuota. Una vita buttata. Delle luci fuori dalla finestra. E un grido disperato per cacciare l’angoscia… domani è un altro giorno. Ma quanti giorni uguali.
Solo, senza un amore, trattato con indifferenza, come un appestato. E odiare tutto.
Volersi fare pioggia per essere lì fuori e vivere. Poi cadere, ma sapendo che si arriva dal cielo.
E invece rimanere qui, sul divano. E guardare.
Guardare verso luci sotto cui qualche innamorato starà accarezzando la sua bella…
E domani è un altro giorno.
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Ancora ricordo che quando me ne andai a vivere da solo (più per allontanarmi dalla famiglia, che per vero bisogno di autonomia) avevo l’abitudine di lasciare le luci accese quando me ne uscivo. Solo per avere la senzazione che ci fosse qualcuno al mio rientro.
Non so esattamente come accadde, ma in un paio d’anni il mondo che conoscevo crollò di botto. Puff, più nessuno, il deserto in persona.
Avevo talmente tanto bisogno di cualcuno, da non poter nemmeno lontanamente immaginare di poter essere rifiutato, non amato, non accettato. Semplicemente non ce l’avrei fatta, tutto qui.
Mi ci è voluto un pò, prima di capire che non possiamo costringere gli altri ad amarci, ma possiamo solo cercare di essere amabili; non possiamo costringere gli altri ad esserci amici, ma possiamo provare noi ad essere dei buoni amici. Ed essere amabili, esere bouni amici, empatici comprensivi etc etc etc costa, ma tanto; anche perchè 9 volte su 10 non ti torna indietro niente, ma si sà, il vero amico non guarda al tornaconto.
E allora ho capito che essere grati a quell’1 che abbiamo ricevuto è forse meglio che indignarsi per quel 9 che, haimè, si comporta sempre allo stesso modo. Qualcuno dice che dovremmo amare anche quei 9. Io per il momento preverisco mandarli a quel paese; senza drammi, catastrofi o sanguinose faide, ma semplicemente mandarli a quel paese; basta poi indicargli la strada, che la percorrono da soli. Poi col tempo, vediamo.
Non dipende da noi tutto quello che ci succede; caso, destino, chiamali come vuoi hanno la loro voce in capitolo. Noi possiamo solo dare il nostro contributo, quello si.
Ma quello che interamente dipende da noi è il modo in cui reagiamo a quello che ci succede.
La responsabilità non è il far dipendere da noi il mondo che ci circonda. Ma è il modo in cui rispondiamo al mondo che ci circonda.
ti piace sfoggiare i tuoi pensieri come le maschere che non ti soddisfano piu’?!
Il suicidio sicuramente è un mobbing sociale, indotto a volte, ma non puoi accostarlo a tumori o aids.te lo dico solo perche’ mi ha procurato quasi ribrezzo.
sei sicuro che il tuo problema sia la solitudine o piuttosto tè stesso e un’identita’ sessuale non raggiunta o che ha voglia di uscire fuori?
ti sei mai chiesto cosa o chi vorresti accarezzasse la tua pelle?
l’omosessualita’ non è una scelta, ne’ una punizione.aldila’ di quello che la letteratura specialistica definisce è solo una tendenza sessuale, non una perversione…
scusa se mi sono permessa, ma di imput ne offri tanti, forse mi sbaglio e corregimi se cosi’ fosse.
non aspettare che qualcosa succeda, ora scadro’ nella solita squallida retorica.un giorno che va via è solo un giorno, finchè non accade qualcosa per cui vorresti recuperarlo.la sterilita’emotiva, l’aridita’ di sentimenti che provi sono un sintomo di qualcosa che brulica dentro, non una scelta, non solo una conoscenza di sè, ma una sospensione del pensiero, uno spostamento di emozioni…il coperchio sull’acqua che bolle non ne arresta il processo…
ciao
Ah complimenti me ne era sfuggito un pezzo del tuo capolavoro che qui riporto copiato:
Naturalmente non lo farei mai, ma la violenza sessuale fisica è un contraltare a quella psicologica. Sapessi quante volte vorrei rovinare per sempre una bella ragazza che sorride col suo fidanzato…Per puro spregio, per sanare la mia voglia di disprezzo per qualcosa che lei ha e io no! Naturalmente non lo faccio, perchè ho una morale e mi rendo conto del disgusto del gesto.
Fossi in te MI VERGOGNEREI SOLO DI AVERLO SCRITTO UN TALE ORRORE!
Per quanto una persona possa soffrire psicologicamente, trovo a dir poco INACCETTABILE che scriva queste “cose” e mi chiedo dove siano i moderatori.
Sono estremamente felice di avere un tumore, piuttosto che un cervello che partorisca obrobri tali.
guardati allo specchio e se trovi l’impulso di sputare ti prego non ti trattenere!!
ma basta..
dai la colpa di tutto il male che senti agli altri..
alle ragazze..
chissa quante volte ti metti a guardare e a commentare le ragazze piu belle e piu in tiro che ci siano..lasciando in disparte ragazze un po meno carine..e tu poi non sarest superficiale??inizia ad autocommiserart meno..e vedrai che gli altri potranno vedere qlc in piu di te..che un ragazzo meschino e pieno di se..perchè è questo che sei..invece di incolpare gli altri guarda prima te stesso..e svegliati..svegliat davvero..che la vita non è fatta solo di te e dei tuoi problemi..cè gente che sta male..ma non è cosi meschina da saper incolpare solo gli altri..
Cara Anonima, anonimo ?,
Non so davvero come interpretare le tue parole.
Credi di avermi capito e mi fai la morale, ma credo che tu semplicemente non abbia letto bene.
Il tumore è una tragedia; l’aids pure.
Ma un ragazzo che si uccide a 30 anni pperchè si sente inadeguato è una festa?
Guarda che non parlavo di me. Magari questo ti spiacerà.
E la mia frase sulla violenza sessuale era certamente contro di essa, non a favore. Ho solo espresso un malessere che tu, evidentemente presa a fare la morale, non puoi capire. O forse non vuoi. Almeno firmati, così saprò a chi indirizzare le mie risposte.
Non ho capito neanche l’accenno alla mia sessualità. Io sono eterosessuale, ma anche se non lo fossi la cosa ti spiacerebbe?
Chissà cosa volevi dire…
E leggi meglio e con meno spirito da “magistrato”.
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