A cosa servirebbe parlarne considerate le circostanze? Vuoi proprio saperlo? Il bello è che non si possono tracciare confini. Vivi il momento. Sei il momento. Sei in divenire eppure sempre uguale a stessa. Progetti, cadi, ti rialzi, soffri, vai avanti, affondi e respiri, e cerchi altro.
Ami come nessuno…nessun altro.
Sei capace delle più grandi follie come delle più fini macchinazioni, delle più atroci inca**ature… saresti disposta a tutto perché sei viva, tremendamente. Questo mi affascina e non può che turbare me lineare irrazionalità.
Ma dietro tutto questo gira e rigira, questo vivi e fuggi alla ricerca d’altro c’è quel sogno da realizzare svelato da un “credi che non si soffra?” imperioso come una pugnalata. Vuoi e pretendi tutto. Fai bene. Tu puoi. E io? Io speriamo che me la cavo.
Sembrerebbe facile trascinarmi ancora in assurdità contorte..
no, cara te lo avrei chiesto da allora: smettila di scrivere per me e di me. Non è questo il momento di amare. Amare chi se ho perso del tutto la rotta? Se non so niente di te, chi ama chi? Avrò amato qualcuno. Né te né me di certo. Forse ho amato il sogno: il miraggio di una vita come la sognavo. Ti ho amato tanto, mia libertà.