Dopo aver sognato confusamente un inseguimento, un matrimonio e due amiche che nella realtà non esistono, stamattina ho aperto gli occhi sperando che le parole della mia migliore amica potessero rivelarsi profetiche. Invece, il suo “Non preoccuparti, non ci si può innamorare di un professore con cui si è solo sostenuto un esame. Vedrai che ti passerà presto. Pensi a lui solo per quello che rappresenta.” non credo abbia funzionato. Perché io sono ancora invasa dal suo viso e da quelle pochissime informazioni che ho sul suo conto. E l’unica cosa che posso fare è aspettare il destino, senza poterlo minimamente aiutare. Che altro? Inviargli la richiesta di amicizia su facebook? Non collegherebbe il mio nome a me e all’avermi conosciuta, quindi è probabile che non cliccherebbe su “accetta”. Prendere l’autobus e tornare in facoltà al suo dipartimento? Per cosa, poi? Sono una studentessa che ha già brillantemente superato l’esame! Non avrebbe senso tornare lì. Comincio la giornata con un velo di tristezza, destinato – lo so già – a non sparire. Ho scritto un’altra dedica sotto lo stesso nome MARGARETH. Se non vi è chiaro ciò di cui parlo, potete leggerla. Buon sabato a tutti.
