Non tornare.

Tu mi manchi e la tua mancanza si fa sentire tutti i giorni come un vuoto continuo nel petto. Mi manchi e lo vedo nei fiori, nelle nuvole, nei film romantici. Mi manchi la sera, quando il sole tramonta e io e te parlavamo sempre.
Sento la tua mancanza, perciò una parte desidera ardentemente di poterti vedere ancora, ed è la parte che si nota di più. Ma dentro di me, nel profondo, io so qual è la scelta migliore, ed è stata anche la più difficile: l’addio.
Te lo chiedo con le lacrime agli occhi, e fidati, le parole si aggrappano alle corde vocali, ma devo dirtelo per il nostro bene: non tornare.
Non fraintendermi, perché il bene che ti voglio non lo riesco ancora a misurare, e il ricordo dei nostri abbracci ancora fa mancare il respiro. Non credere che se ti incontrassi per strada farei finta di niente, anzi, non resisterei alla tentazione di stringerti forte a me.
Ma qui si tratta di una visione più ampia di tutto questo: non si tratta di quello che potremmo provare se ci abbracciassimo di nuovo, o se ancora una volta ci sfiorassimo le guance con le labbra. Si tratta del dolore, del desiderio, della mancanza che seguirebbe tutto questo.
Torneremmo al punto di partenza, a mancarci ancora una volta come abbiamo sempre fatto, e finiremmo col cercarci ancora, senza riuscire a perdonarci del tutto.
Per questo, a malincuore, ti chiedo di fare quello che nessuno dei due vorrebbe sentire: non tornare da me.
Non è un pensiero egoistico, e non sono preso dalla rabbia.
Il cuore mi sta martellando dentro il petto ma io lo so, ne sono certo, questa è l’unica scelta che ci darà pace.
Ti chiedo un favore, ma in realtà lo faccio per te, per il tuo bene: non tornare, io ti prometto che non tornerò.
Ti vorrò bene, e mi ricorderò di te, ma lo farò da lontano. Come quando si osserva un treno partire e sparire all’orizzonte, così io ti terrò nel cuore, finché ogni più piccolo ricordo di noi non tramonterà, senza mai più risorgere, senza mai più tornare.