Amore e odio, dipendenza e abbandono, attaccamento e distacco… mi sento impotente, in continua balìa di questi contrari, non riesco a fermarmi nel mezzo…
Se un padre puo’ superare il limite, se l’amore puo’ diventare violenza a dispetto di tutte le ragionevoli apparenze, se un’amore ritenuto puro ed eterno si macchia della violazione dell’innocenza, dov’è il limite fra il male e il bene?…dove finisce l’uno e incomincia l’altro?…tutto è confuso, tutto è mescolato, tutto richiede uno sforzo incommensurabile per cercare di capire il senso giusto delle cose, per metterle al posto giusto.
E io, come un giocoliere, continuo a mescolare le carte e ogni volta le devo rimettere in ordine e chiedermi di continuo il perchè, perchè proprio io che ho amato tanto i miei genitori ora li devo odiare con tutte le mie forze…perchè proprio adesso mi tocca rifiutare l’oggetto del mio primo amore, mi tocca rifiutare quella parte di me che ancora ha un bisogno disperato di amarli…passaggio obbligato, così dice la mia psicologa e la sofferenza che mi sto portando addosso e che mi sta quasi uccidendo d’amore, ne è la prova…
Non serve scappare, il buco nero è sempre li’ dentro di me, cerco di scansarlo, di cancellarlo, di tapparlo, ma se lo chiudo finisco per soffocarmi dentro tutto ed è ancora peggio…Ci devo proprio affogare, quasi sentirmi senza speranza e senza forze, mi sto lasciando andare a questo dolore e forse questa è la strada dell’accettazione.
Annuisco, sorrido, sono accondiscendente e dentro urlo di odio e di disprezzo ma fuori le parole escono armoniose, prima strozzate, ora rassegnate…
L’angoscia della perdita senza ritorno, senza possibilità di recupero mi accompagna, il perdono a parole e “salviamo il salvabile” mi fa andare avanti nella vita di tutti i giorni.
Ma cosa devo salvare?..un’amore malato?..un’amore violento che già i due termini messi insieme sono una contraddizione vivente?..eppure qualcosa devo salvare se voglio salvare una parte di me stessa…
Eravate voi la parte migliore di me stessa, il limpido specchio dei miei occhi di bambina, il cibo della mia anima, la speranza del mio futuro…vi ho amati tanto, ora vi devo odiare per salvarmi..
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Ciao Sabry,
mi fa piacere vedere che sei tornata 🙂
Condivido al cento per cento le tue parole…brava amica mia
Ciao Federica, mi hanno dato aiuto le tue parole, spero tanto che diventeremo amiche…
Mi sembri una ragazza aperta e piena di entusiasmo! Un altro abbraccio di cuore
Fabrizio ti leggo sempre lo sai,
..sono sempre il tuo angelo custode.bacino
per federica:
ti scrivo da qui perchè non so come fare diversamente.. mi è piaciuto quello che hai scritto a sabry, sai.. mi piace il tuo modo di scrivere e di pensare, sei molto sensibile e il fatto che tu voglia fare medicina ne è una prova..
io sono amica di sabrina e ti assicuro che è una persona dolcissima e piena di risorse, solo che in questo momento vede solo le sue debolezze e ha “bisogno” di noi, quindi mi permetto di dirti grazie anche io per quello che le hai scritto.. se io stessi male o avessi bisogno di un consiglio, mi piacerebbe leggere delle parole fresche ma forti come le tue (e le sue ovviamente, perchè sabry mi ha aiutata in certi momenti..)
bacio e buona giornata
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