…allora avrei voluto metterlo a sedere davanti a me, e leggergli alcuni frammenti della sua vita…ha avuto il coraggio d scoprire da qll coltre d banalità e autoconvinzione ke stendiamo su d noi e i nstr pensieri a volte anke senza accorgecene…leggerà ke l’opposto dell’amore è la paura, la mia paura, e ke ormai ne facciamo 1 compagnia d vita…gli ho lasciato sl 1 frase…so xò cn certezza ke n avrei dovuto farlo…ma è 1 piccolo spiraglio x cui volevo farlo partecipe…la porta è la parte + lunga d 1 viaggio…ed è proprio ksì,ora ne ho la certezza e le giuste parole…nulla poi è ksì difficile, sconosciuto,qnt avere il coraggio d spalancarla e accettare la straodinarietà del n sapere…
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