Non sempre le cose sono per quello che appaiono e non tutti i mali vengono per nuocere.
Per questo succede che dopo le lacrime ci sono i sorrisi, quelli veri perchè spontanei, come quando dopo la pioggia esce l’arcobaleno che stupisce piccoli e adulti.
Per questo era conveniente che Cristo morisse perchè l’uomo condannato a morte per aver mangiato del frutto dell’albero, potesse essere riscattato sottoponendosi alla pena.
Perchè se si fosse dissolto lo avrebbero creduto un fantasma, mentre ha assunto realmente la natura umana, la sepoltura dimostra proprio che Lui era veramente morto.
Era conveniente perchè ci liberasse dalla paura della morte con cui il Diavolo ci teneva schiavi.
Per questo assunse in comune con noi carne e sangue, per ridurre morendo il maligno all’impotenza.
Conveniva per darci l’esempio di morire al peccato per poter vivere per Dio, Gesù morì alla penalità che comportò il peccato di Adamo.
Infine conveniva per mostrare la virtù di vincere la morte con la resurrezione, così da accendere in noi la speranza della resurrezione.
Da cui le parole di San Paolo:« Se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti? ».
Infatti morì come uomo non come Dio, capace di dare la vita a tutte le cose Lui che è la fonte della vita.
La morte è peggiore di ogni malattia, infatti la malattia è una preparazione alla morte, ma Lui non la subì dalla natura ma da un nemico esterno a cui si offrì spontaneamente, proprio per mostrare a tutti che la sua morte era volontaria.
Tra due opposti uno di questi non porta al suo contrario se non indirettamente, come dal freddo si può produrre il calore.
Ed è proprio in questo modo che Cristo con la sua morte ci riportò alla vita, perchè con la sua morte distrusse la nostra morte.
Come chi accetta il castigo per un altro lo elimina in colui che doveva subirlo.