L’uomo come essere pensante si interroga e cerca la verità.
L’interrogarsi è un voler conoscere in base all’osservazione che si è compiuta delle cose che ci circondano.
Ma il bambino comincia a porre delle domande ai genitori per conoscere e comprendere e poi ai compagni di scuola ed ai maestri.
Ma la sua conoscenza può avvenire anche senza porre domande, infatti la scienza sperimentale la si acquista dall’osservazione delle cose che percepiamo tramite i sensi.
La natura ci fa conoscere l’autore della vita, nelle opere da Lui compiute nella creazione vediamo il creatore dell’universo, e come è più nobile essere istruiti direttamente da Dio, lo è anche conoscere la scienza dalle cose create prima ancora che dall’uomo.
Porre domande non è sempre segno di ignoranza ma a volte anche di intelligenza, per questo a volte i professori a scuola dicono agli studenti questa è una domanda intelligente.
Noi a volte ci sottovalutiamo specie davanti a persone che la sanno lunga ci sentiamo a disagio, perchè vantano la loro esperienza.
Ma l’età più perfetta secondo il normale sviluppo della ragione è dodici anni, dove si possiede una scienza pari agli altri per cui ci si può permettere di porre delle domande che non sono acqua.
Maria con Giuseppe erano molto giovani quando nacque Gesù, Maria ne aveva sedici e Giuseppe doveva averne circa diciannove.
Gesù quando fu da essi smarrito aveva dodici anni, si misero subito a cercarlo e lo trovarono in mezzo ai Dottori nel Tempio mentre li ascoltava e li interrogava.
Tutti siamo affascinati dalla luce del sapere fin da piccoli e compiamo inconsapevolmente un percorso di scienza sperimentale.
Ma il messaggio che contempliamo nell’atmosfera del Natale e nel tempo della Quaresima è particolare perchè è una novità impensabile, infatti Gesù non fu istruito nè dagli uomini nè dagli angeli.
Si dice fai il bene e dimenticati, sì perchè se c’è qualcosa da rimproverarsi c’è già la coscienza, altrimenti è più bello guardare a bocca aperta e fare oh.