Da Massimiliano per anonimo

Io penso che tutti amiamo giocare con la fantasia, questa è solo un pensiero, ma può diventare realtà come avviene per delle cose materiali che in realtà si scoprono essere spirituali.
L’avarizia è un peccato spirituale come la superbia che ha di mira il prestigio personale, perchè è una conoscenza dell’anima non del corpo, infatti l’avaro gode solo per il fatto di conoscere di essere in possesso delle ricchezze.
Per questo si oppone alla liberalità in quanto il suo amore verso di esse supera la misura del bisogno.
Ma San Gregorio [In Evang.hom.16] afferma che «non c’è solo l’avarizia del danaro ma anche quella della scienza e dell’ambizione, quando uno aspira troppo a salire».
Secondo Sant’Isidoro [Etym. 10] avaro deriva da avidus – aeris, cioè avido di danaro, infatti in greco l’avarizia è detta filargiria cioè amore dell’argento, dove per argento non si intende solo l’argento o la moneta ma tutto quello che si può avere con il danaro.
Quando riguarda solo il danaro l’avarizia è un peccato specifico.
Ma che molte persone amino il danaro non vuol dire che sono tutte uguali, perchè chi costruisce sopra il legno, il fieno e la paglia pecca solo venialmente, si salverà come attraverso il fuoco, perchè ama solo le cose del mondo e fa come fanno tutti.
Se però per l’amore del danaro si offende Dio e si fa del male al prossimo allora è un peccato mortale.
San Gregorio [Mor.31, 45] afferma che le figlie dell’avarizia sono:il tradimento, la frode, la bugia, gli spergiuri, l’inquietudine, le violenze e la durezza di cuore.
Invece le specie dell’avarizia secondo il Filosofo [Ethic.4, 1] e da lui denominata illiberalità sono:gli spilorci, i taccagni, i venditori di cumino, coloro che compiono opere illiberali, gli sfruttatori delle meretrici, gli usurai, i giocatori d’azzardo, i violatori dei sepolcri ed i briganti.

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