Le solite ovvie banalità… non devo più leggerne mi dicevo…
ma alle volte, nel leggere certe cose, e poi il contrario, scappa di leggere qualcosa in più… Non c’è nessun aspetto tirato fuori di cui non potrei rispondere.
ma si è ripetuto non so per quanto tempo di non parlarne, di lasciare perdere… poi quando questo è accettato si ritira sempre tutto, e se tu allora continui a volerti difendere si ritorna a dire ma basta, ma non parliamone più… in una bassezza infinita.
E potrei dire di come per me la considerazione di questo aspetto giocasse molto nel passato. E potrei dire infinite cose, ma in fondo le fondamentali le ho già dette di volta in volta, e anzi mi stupisco di come continuamente si tenti di volermi convincere a pensar male di me stess, quando le mie principali risposte dovrebbero già esser note, e dovrebbe già esser chiaro quindi che non è possibile convincermi su questo. Soprattutto, non capisco, la ferma volontà di impedire o condizionare la risposta, e poi continuare a voler comunicare… non può esserci quindi una risposta, una sincera risposta, una valida risposta, se questa è impedita. Che piacere può esserci nel dire ad una persona “tu sei così” sapendo di averla impedita o condizionata di replicare. Tanto varrebbe dirlo al muro, che ugualmente non ti può rispondere.
Se il muro o questa persona che non risponde non ti ribattono nulla, o non in pieno, non è perché ciò che hai detto è vero, perciò inconfutabile, ma perché non possono rispondere. E io in questo non vedo né la soddisfazione né alcuna vera utilità.