Questa me l’ha raccontata un insegnante di lettere mio amico e persona molto buona a parer mio,é degna di nota, ascoltate:-
“Qualche giorno fa una mia alunna mi porta il diario e mi fa leggere la giustificazione che le aveva scritto il padre: non aveva potuto fare i compiti di latino. Senti un po’ T., le dico impicciandomi un po’, come è che non hai potuto studiare? “Ho dovuto accompagnare mio papà che doveva vedere una macchina”. “Non mi sembra un buon motivo.” “Lo so, ma i miei genitori non vogliono che rimanga sola a casa”.
Stavo per chiuderla lì quando la sua amichetta (?), dal banco gesticola e ammicca: “T., dì al professore perchè non ti fanno stare a casa da sola!”. “E’ che quando ero piccolina sono rimasta sola a casa ed ho lasciato il gas aperto”. “E’ scoppiata casa?” faccio io allarmato. “No. ma ho ucciso il gatto.”
L’amichetta, sempre più bast*rda, incalza: “Dì al prof. anche quell’altra cosa!”. “Che c’è T., cos’altro hai fatto?”, replico, ormai fatalmente incuriosito. “Quando avevo otto anni ho attaccato tre palloncini alla coda del cane e l’ho lanciato dal balcone per vedere se volava?”. “Oddio!, ed è morto”. “No, ma si è rotto tutte e due le zampe di dietro”.
“Va bene T., sei giustificata”…