Da Bob Auanagana per Studenti

Scritto da una madre :-
“Mio figlio da ragazzo modello, studioso, gentile, garbato improvvisamente è diventato triste, abulico, distratto, scostante e chiuso in se stesso. Che cosa è successo? è lunga la strada dei parenti, tra i sotterranei soprusi e la finta e felice quotidianità per capire che il problema è il bullismo. Il bullismo infatti è un fenomeno più diffuso di quanto se ne parli, le cause sono varie e spesso nascoste. Il bullo infatti è un ragazzo debole in cerca di protezione dalla società-giungla che non offre nessuna possibilità; così da questa esigenza si unisce ad un gruppo di ragazzi come lui spaventati dalla difficoltà di sopravvivere e di inserirsi. Il ragazzo studioso e diligente, ottimo elemento da imitare, diviene l’antieroe, il ragazzo monotono noioso e pedante, un “cretino” che non ha capito nulla dalla vita, e l’antieroe diviene così più simpatico e più coinvolgente quasi intrigante. Entrare in un gruppo per lui significa acquistare sicurezza, forza, coraggio e lo sprezzo del pericolo. Il ragazzo che da solo è tranquillo, educato e vigliacco, insieme agli altri si trasforma in una macchina di crudeltà, forte e prepotente. All’inizio vi sono piccole prese in giro, insulti ma poi si trasformano in minacce e da parole diventano atti al margine del vandalismo. Il gruppo acquista sempre più forza e sempre più si assottiglia la linea tra bene e male, i limiti sono ormai inesistenti e per sfuggire dalla noia entrano in scena prove di coraggio, alcool e droghe leggere. Nel branco non solo bisogna entrarci ma anche meritarne la partecipazione ai danni di se stessi e di quelli esterni. Il branco è come una dolce culla infantile stretta da una corda ed armata di catene. Chi entra non esce e chi è forte è destinato a “soccombere”. Genitori ed insegnanti minimizzano appellandosi a “semplici bravate adolescenziali” o “scaramucce” tra giovani: in tal caso il fenomeno cresce fino a quando, anche se scoperto, è incontrollabile. Ormai c’è una sfida tra il branco contro tutti, chi attacca un membro del branco attacca il branco stesso. Da un altro punto di vista un altro protagonista del bullismo è la vittima che molto spesso si chiude in se stessa in quanto offesa e spaventata dalla crudeltà subita, si crea un mondo parallelo sulle ali della fantasia come unico abitante e padrone assoluto. Io penso che combattere il bullismo sia molto difficile se non impossibile, ciò che si può fare in modo radicale è cercare di prevenire ed annientare la questione fin dall’origine. Aver paura è normale ma non per questo fuggire dai propri timori bisogna infonderli negli altri.”
(Una madre.)

Una risposta ricevuta

Immagine mittente anonimo
Da Katrheen

Putroppo il bullismo è una cosa bruttissima =( Non sono mai stata messa il mezzo per fortuna. Infatti a nessuno che conosco è mai successo però ne ho sentite tante di storie. L’unico modo per combatterlo è non ridere alle bravate del bullo e mettersi tutti contro di lui. L’indifferenza è la cosa peggiore. Ancora peggio dei complici

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