L’ultimo incontro per strada
mi taglia il collo con lama di spada
mentre guardo il cielo e spero che cada
se il destino intreccia due vite
mani unite decide
unisce due teste a un cordone che non recide
ne scrive le storie con la grafite
così può cancellarle se sono finite
poi incrocia le braccia e ride
perché sa che ha lasciato il segno l’ago che stride
dov’è scomparso il nome adesso c’è una cicatrice
la mia bestia feroce
copre il mio dolore con la voce
grida come un vampiro davanti a una croce
ma mio Dio
devo uscirne ho il cervello in fumo nei miei deliri
il più forte dei sedativi in un 33 giri
se note di piano mi passano il cranio
se divido il cuore d’acciaio dall’essere umano
se stremato ora ho gli occhi chiusi
salvato da un vecchio brano
io ho sconfitto il boia
tutto il resto è noia
come Califano
3 risposte
Che bella… complimenti! Ti capisco, ho avuto anch’io un’esperienza simile… baci.
mi piace la tua poesia sei grande continua così!!!!
e mi piace moltissimo la tua poesia sei grande continua cosi
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