Un occhio nero, un calcio tirato con forza sotto il mio ginocchio, un maglione interminabile, con le maniche lunghe per nascandere i lividi, indossato anche in piena estate.
La vergogna, che assale l’anima.
Sentirsi diversi, raccontare bugie perché la verità è troppo lacerante.
Nessuno mi avrebbe creduta.
Ecco questa è stata la mia infanzia.
Ed io non riesco a dimenticarla.
Chiara si forse sono ancora io.
12 risposte Pagina 3 di 3
Questo sito é terapeutico.
Puoi fare autoanalisi, i ricordi affiorano, si gettano in pasto alla gente, ci si può forse imbarazzare ma le cose quando tornano alla luce, all’aria, dopo un pò si disintegrano, si dissolvono.
Io non comprendo un gran che da quello che scrivi é vago e non é delineato.
Tira fuori il rospo, respirerai meglio.
Bob
da oggi…fino alla fine conta su di me amore… x sempre…mai piu un dolore mai piu!l amore che provo per te è immenso!
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