Ero irrequieta, indomita, senza paura e sfidavo la vita dall’alto. Amavo il brivido e mi piaceva sentire l’adrenalina scorrere nelle vene.Niente sembrava potermi fermare.E’ cosi il romanzo della mia vita.Mi ricordo di quel banco al centro della classe, ricordo gli elogi fin da bambina e ricordo come mi costringessero a leggere fieramente il mio tema o a stare su quel palco perchè io dovevo affrontare il pubblico e raccontare questo o quello… poi ricordo ancora quei voti alti senza studiare, quelle nozioni riportate come fiabe, ricordo di come mi azzuffassi con i bulli perchè odiavo la prepotenza e di come la mia sfrontatezza e il mio giudizio fossero un vanto temuto dai “grandi” algidi e avidi di supponenza…andando avanti ripenso ai primi lampi di indipendenza quando non sei ancora adulto ma non sei più un adolescente e abbandoni la purezza, alle notti fuori sull’asfalto all’insegna della spensieratezza aspettando l’alba, ai chilometri trascorsi afferrando il vento perchè ogni tramonto è un nuovo inizio…facevo spesso gare di velocità sono competitiva e spingevo l’acceleratore su quel cavallo come su quella vettura persino con la sirena accesa…persino durante la tempesta…e infine il vuoto, lo schianto, la consapevolezza…ma con il tempo tutto passa e tutto evolve.
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