Chiudo gli occhi.
Una cara fantasia si accosta.
Si sofferma e mi ispira.
Un alito di vento caldo mi accarezza.
Un sorriso.
Sento di lui profumo.
E sorrido.
La pressione delle dita sulla nuca
si trasforma in titubanti carezze.
Il sorriso cede il posto
alla falsa staticità di un momento,
nel quale entrambi,
non sanno e non vogliono reagire.
Essere sospesi.
La tangibile percezione di un corpo
abitato da colui il quale
è il tuo più grande e irraggiungibile desiderio.
Smettere di respirare.
Non c’è alcun suono udibile.
Sperare,
che questa caduca fugacità
non venga interrotta
da occhi indiscreti.
Il desiderio
si trasforma in bramosia.
Ma non c’è ancora urgenza.
E ritornare con la mente al presente.
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