Ed è come una pugnalata allo stomaco.
Qualcosa di duro, solido, spinoso, affilato
che ti stende, che ti spiazza.
E più ci pensi più la ferita si allarga,
più tutto ti sembra diventare un vortice
senza senso che ti fa cadere giù.
Cadere.
Cadere in basso.
Ti trascina.
Rosso sangue intorno.
Precipiti.
Ti sembra che l’aria non sia più sufficiente.
Ti senti gambe e braccia pesanti,
come se cercassero di sorreggere il mondo.
Il tuo mondo.
Ma poi ti accorgi che l’unica cosa
che cerchi di fare
è non pensare.
Non pensare a quel pugnale nello stomaco.
A quel dolore che ti fa cadere.
Che ti uccide.
4 risposte
Hai descritto in pieno il mio stato d’animo…
mi associo
Eh gia..mi piacerebbe sti giorni finiscono..ma forza ragazzi dopo la tempesta ce anche altro..
Allora abbiamo qualcosa in comune… Comunque mi dispiace per voi se vi sentite così…
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