PAROLE…
Parole, parole vuote.
Si infrangono sulle pareti,
riecheggiano nelle stanze desolate,
rimbombano nel silenzio della solitudine.
Sono come alcol
che dona un senso di leggerezza
per un fatidico e sporadico momento,
ma che poi trascina ancora di più
nella desolante e opprimente realtà.
Avvolgono il cuore in una morsa dolorosamente dolce,
sono infide come l’abbraccio di un serpente
che stringe la preda fra le sue spire
e la stritola senza darle il tempo di accorgersene.
Sono taglienti come la lama affilata di un coltello,
i tagli e le ferite che causa sembrano superficiali
ma il tempo le aggrava pian piano
aiutando la morte a giungere lenta e infida
come il peggiore dei ladri.
Parole capaci di rubare i sogni,
di infrangere le speranze,
di estirpare ogni traccia di felicità.
Parole che al loro passaggio
lasciano solamente lacrime amare
a testimoniare il dolore che provocano…
Parole, parole vuote.