Da Anonimo per anonimo

Ossa e ruggine tra le lacrime calde
Sprofondo nelle sabbie mobili le uniche che sembrino volermi accogliere
Con gli organi sporchi di fango fingo di diventare un meridiano di velluto
Timidi fiori drenano questa solitudine nella mia opacità interiore
Nelle mani delle conchiglie della notte un carillon risuona melodie di cattedrali

Am

2 risposte

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Da Nadia

Ciao, da dove scrivi favore?

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Da Anonimo

Dalla tundra 🙂

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