L’amore non ha sinonimi.

Piove, mentre fuggono via, lontani i pensieri, soffocando con gocce d’acqua il silenzio nostalgico.
Se solo pensassi alla notte, mi renderei conto del mio viaggio; attraverso luci arancioni dei lampioni, mentre l’asfalto freddo si sciacqua, pulendosi da impronte di mille persone sconosciute, che come me, vivono e muoiono.
Un ghigno, stasera la luna non ha volto, non sorride.
Il fresco dell’aria spezza un attimo di caldo, sotto le coperte del mio letto, è freddo, fredda come l’aria che filtra in bettole disabitate lungo i vicoli della città vecchia.
Entro così in questa realtà, ammazzando a colpi di machete le emozioni, defibrillando l’odio, che silenzioso nasce dal lago del mio cuore.
Un lago di sangue, d’amore e sofferenze, un lago putrido e melmoso, cosi cinico e sprezzante con l’amore, così profondo d’odio.
Ma, l’amore vige in esso, non c’è altro, non c’è nulla oltre,
perché l’amore, non ha sinonimi.