Volare. Volare in una giornata di sole. E mentre ti trovi li, sospeso a milioni di km dalla terra, sensazione mai provate prima, e che non riproverai se non nel momento in cui ripeterai la medesima esperienza, prendono dimora presso di te, albergano nella tua anima trasmettendoti pace, una strana pace, infinita e inspiegabile. Il tempo sembra essersi fermato, anzi sembra non esistere tempo, gli attimi non si susseguono precipitosi, tutto è stabile. Qui il silenzio regna sovrano, assoluto, ma è un silenzio diverso da quello a me familiare, è un silenzio grave, compatto, assordante come solo il silenzio sa essere e che tuttavia non disturba. Un silenzio che nonostante la scia di parole che la penna si lascia dietro nella sua folle corsa verso la fine della pagina non riesco a descrivere, ciò che provo non può essere narrato a parole. E? un silenzio fatto di tutto, che ti avvolge invadendoti anima e corpo e mente, è un silenzio che fa a botte con i tuoi pensieri, li sovrasta, li annulla rendendoli privi di importanza, vuoti di qualunque possibile significato.
E avvolto da questa stasi strana e piacevole, ti sorprendi a guardare con stupore immagini immutate in questo non-tempo: la terra, lontana e quasi straniera, si stende a perdita d?occhio, quasi una distesa desertica che corre precipitosa verso l?orizzonte e oltre, in quel punto indistinto che per quanto tu possa sforzarti non riesci a cogliere, diventa evanescente sotto i tuoi occhi, ti sfugge, ti inganna, ti emoziona e proprio per questo ti attira, ti affascina, continui a cercarlo con lo sguardo pur sapendo che la ricerca sarà vana, non darà alcun esito, ma non importa perché ciò che ti lascia dentro niente e nessuno potrà mai portartelo via..
E poi le nuvole, li, sospese, quasi frutto di una illusione ottica, finte eppure palpabili, dense, sembra quasi si possa correre sopra e rotolarsi come su un campo fiorito in primavera, sembrano essere state dipinte dall?abile mano di un Pittore che non conosce tempo né spazio. A tratti più fitte, a tratti meno, attirano lo sguardo catturandolo per istanti quasi eterni con il loro candido splendore che ferisce gli occhi, proiettano ombre tenui sul pianeta, quasi disegni, immagini che non riesco a decifrare. Ho il cuore in tumulto, colmo di emozioni, sentendomi a un passo dalla terra, ma con la possibilità di gettare uno sguardo su quello che forse è una parvenza di paradiso..
11 risposte Pagina 3 di 3
Caro Marco,
eccomi qui a risponderti, come vedi non ho smesso di controllare e alla fine la mia perseveranza è stata premiata 😉 (pensa che controllavo anche nella nuova dedica che ho scritto pensando che potessi rispondere lì).. non potrebbe essere così per tutto!?!..
Vorrei innanzitutto dirti che mi ha molto sorpreso una tua frase lasciandomi dentro qualche punto interrogativo di troppo.. affermi di voler lasciare casa, di voler finalmente spiccare il volo e cominciare una vita tutta tua.. allora quale migliore occasione dello studio per fare questo passo?! anche perché io credo che dopo tutto sarà più difficile, più complicato.. perché dici che non puoi, cosa ti impedisce stavolta di prender una decisione in tal senso?.. è giusto valutare i pro e i contro, ma credo anche che le decisioni più importanti vanno prese d?istinto senza pensarci troppo, in uno stato quasi di incoscienza perché se ci si sofferma troppo a pensare i contro finiscono sempre in un modo o nell?altro a superare i vantaggi.. a proposito tu a che anno sei e quanti anni hai? Ti confesso che all?inizio credevo fossi già laureato invece sicuramente abbiamo più o meno la stessa età.. tornando a te io credo (correggimi se sbaglio!) che tu abbia un po? paura di spiccare il volo e questo è più che normale, consideriamo nostra la casa, la famiglia creata dai nostri genitori e senza dubbio è così, ma dobbiamo anche sforzarci di pensare ormai a costruire un futuro diverso, solo ?nostro?, mio, tuo, insomma personale.. io non so che rapporto tu abbia con la tua famiglia e quanto potrebbe essere doloroso un distacco più definitivo, ma certe cose vanno affrontate prima o poi e, come hai anche detto tu, senz?altro ne trarrai beneficio, crescerai, percorrerai meglio la tua strada.. pensa seriamente a questa possibilità soprattutto dal momento che ti senti tanto oppresso quando ritorni a casa.. mi farebbe piacere sapere le tue prospettive per la specialistica, parlamene pure se ti va nella tua prossima risposta..
Quanto a me non credo bisogna leggere ogni mia frase alla luce della brutta esperienza che ho vissuto.. mi spiego meglio, purtroppo o per fortuna è passato tanto tempo da allora e credo di avere ormai non dico superato, ma accettato tutto con una certa maturità.. ciò non vuol dire che non ne soffro o che non mi manca anzi semmai è il contrario, mi manca ciò che ho perso e mi manca ancora di più ciò che non ho potuto avere, mi manca non aver potuto vivere con lui certe cose, non sapere come sarebbe stata la mia vita se lui non fosse volato via, sapere cose adesso penserebbe di me, mi manca non sapere cosa avrebbe rappresentato per me nel corso degli anni, come sarebbe stato il nostro rapporto, mi mancano quelle cose di lui che non ricordo come la voce o il modo di fare e l?elenco non potrebbe mai finire.. ma ho imparato a vivere con tutto questo, sai ci si abitua a quel vuoto che una persona cara lascia andando via, ci si abitua perché quel posto in un certo senso è colmato dai ricordi, dall?amore, dalla fede, da quella presenza che con il tempo cominci a sentire accanto.. è difficile da spiegare, ma io so che lui è con me, in me, lo sento quando scrivo o cucino (cose che lui amava fare), quando penso alla mia infanzia, quando torno a casa nonostante non sia quella in cui abbiamo vissuto insieme, quando non ci penso per giorni e poi ritorna come da un lungo viaggio.. la vita non va mai come vorremo eppure le cose non succedo mai per caso, certamente io adesso non sarei quella che sono, forse sarei stata più forte, più sicura di me, ma magari meno attenta, meno sensibile, meno tenera.. chissà forse tutto sarebbe stato uguale chi può dirlo..
Quella ragazza che corre per le vie del parco non sono io, non mi sono descritta o forse l?ho fatto incosciamente, ma mentre scrivevo avevo altro per la mente.. prima di tutto io non potrei mai correre, sono troppo pigra;-) ci sono andata si e no 4 o 5 volte e dopo 2 mm mi fermavo ad ascoltare la musica osservando gli altri correre.. quanto al tramonto c?è anche se non no ho parlato.. a quanto pare siamo sulla stessa lunghezza d?onda, non avremmo potuto essere più simili nemmeno fossimo stati fratello e sorella, è incredibile, soprattutto se pensiamo ai diversi ambienti dai quali proveniamo.. un?altra cosa, tu hai parlato di ?ansia da prestazione? sai l?altra volta stavo per usare la stessa espressione poi chissà perché ho scritto altro..
Ciò che mi tormenta Marco, la meta a cui tendo è semplicemente qualcosa di mio.. vorrei vivere adesso qualcosa che appartiene solo a me, qualcosa da non condividere con nessuno se non con quell?unica persona.. la mia vita ha sempre girato attorno agli altri, adesso vorrei cominciasse a ruotare attorno ad un punto scelto e fissato da me.. mi piace molto la tua frase ?ora e sempre di più sei tu la persona più importante della tua vita? credo tu abbia ragione e già dal tempo ho realizzato che devo partire da me per arrivare agli altri, devo ricominciare da me per raggiungere la mia meta.. ma non è facile vista la poca fiducia e la poca considerazione che ho di me.. è vero che non devo dimostrare niente a nessuno ma per me è importante la considerazione degli altri, non tutti certo..
Adesso torno a studiare.. credo di aver risposto a tutto 😉
Un abbraccio.
Vai alla pagina
Scrivi la tua risposta
Prima di inserire il messaggio leggi le nostre linee guida per contribuire nel mantenere questa community accogliente per tutti.