Da sabisse per indimenticabile

Un fuoco diventato cenere, respiri come lamenti, sussurri diventati urla e gemiti.

Ecco quello che siamo oggi, nel giorno del tuo ricordo.

Ho visto volti scavati dalla disperazione, sorgenti di nuove lacrime, ho visto mani serrate in un pugno chiuso.
Ho visto gente oscillare come animali stanchi e provati da questa lunga lotta contro il tempo.
Ho visto sigarette fumate con la mano tremante, ho visto foto di te e bianche colombe liberate al cielo per raggiungerti.
Al tuo funerale, l’angoscia era inestimabile, ma ancora ignoravamo cosa significasse vivere senza te.
Oggi invece sappiamo cosa voglia dire cercarti ovunque senza trovarti mai, il nostro cuore conosce ormai a tempo cosa significhi soffrire per la tua assenza senza fine.
Oggi ci siamo confrontati con la consapevolezza che i tuoi occhi mai più guarderanno i nostri, che la tua voce mai più spezzerà il silenzio e per questo, per tutto questo la nostra malinconia è sempre più forte.
Ho visto labbra serrate in sorrisi fasulli, ho sentito parole di coraggio prive di significato, ho percepito il dolore negli occhi, nel cuore, nelle ossa.
Ho visto sguardi stanchi rivelatori di lunghe notti senza sonno, ho udito singhiozzi che spero di dimenticare.

Usciti dalla Chiesa, una madre ha gridato “Stefano” al suo bambino e noi, assaliti dalla nostalgia, ci siamo guardati in silenzio.
Nostalgia perchè è da tanto, troppo tempo che quel nome non possiamo chiamarlo più…

Guardando il cielo mi interrogo cercando di capire quale stella possa essere tu.
Le stelle sono mute, mi lasciano inerme con i miei perchè senza risposta.
Non puoi essere una stella perchè,anche da lì,troveresti un modo per parlarmi…
La follia mi sta invadendo.
La mente non ragiona, si contorce in ragionamenti privi di significato.
è il dolore a dettare alla mia mano cosa scrivere mentre il cuore sembra non poter sopportare più un altra ora, un altro giorno, un altro istante…
Quanto mi costa averti amato…

11 risposte Pagina 1 di 3

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Da Elena

Rispondendo alla tua “risposta” qualche minuto fa ho cercato di infonderti un pò di coraggio e qualche briciolo di speranza, ma adesso ritrovandomi di fronte alle tue nuove parole ricche di un dolore che si rinnova di ora in ora capisco quanto maldestro e inutile possa essere stato il mio tentativo.. il tuo dolore proprio come il tuo disperato amore non conosce limiti, ma ti assicuro che Stefano c’è, non ti ha abbandonato, non avrebbe potuto farlo, ti cammina accanto anche se non lo vedi, è l’aria che respiri anche quando ti sembra di soffocare, è la forza che sostiene la tua mano affinchè possa continuare a scrivere e a raccontare di voi, del vostro amore perchè è in questo modo che lui non smetterà mai a vivere..non cercarlo tra le stelle perchè lui è il sole che ti bacia ogni mattino quando spalanchi la finistra.Permetti a quel sole di attraversarti l’anima e di illuminarti dentro, crogiolati nel calore del suoi raggi come fossero le sue braccia a stringerti forte e vedrai che chiudendo gli occhi scoprirai che non si è mai allontanato da te.
Un bacio

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Da Giorgia

Sabi ti ho risposto in quella dell’8 gennaio riguardo alla mia vicenda.

Bacio

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Da Giorgia

I tuoi ragionamenti non sono privi di significato, credimi, ogni tua parola, punto, virgola sono pieni di significato e Ste questo lo percepisce…non sei folle ma solo invasa dal dolore, dalla nostalgia, dai ricordi, dal suo nome, sei invasa dal suo amore che ora puoi solo percepire ma non accudire come hai sempre fatto…è normale credo Sabi e non c’è nessuna spiegazione a tutto ciò…lui non è una stella ma è il cielo stellato e se ne sta muto perchè la sua morte non ha risposta, e se ne sta li in silenzio a guardarti, a confortarti e a darti la forza necessaria per andare avanti e guardare oltre quell’incredibile e terribile muro nero che si è costruito davanti a te.

Bacio

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Da Sabisse

Cara Elena,
grazie per aver risposto ancora.
Non riesco proprio a capire perchè così tante persone mi scrivano qui ma a volte, trovare una ragione non serve.
Vedi, io sto a poco a poco uscendo dalla tristezza, ho accettato la sua perdita ma a volte ci sono delle ricadute.
C’è una differenza però:prima piangevo per aver perso il mio ragazzo, ora piango per aver perso una delle persone più importanti che avevo.
Il mio dolore ora è uguale a quello di tutte le persone che lo amavano..
A volte quasi non mi sembra nemmeno di averlo conosciuto, a volte non mi sembra che lui abbia fatto parte della mia vita.
Mi sembra di essermi sognata tutto..
I ricordi con lui sono come un film proiettato che sono rimasta a guardare senza viverlo, senza recitarlo.
Mi capisci Elena?

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Da Sabisse

Ho letto solo ora l’altra tua risposta e così ti scrivo nuovamente.
Anch’io penso che dopo il buio si apprezzi maggiormente la luce del sole.
Le felicità costanti diventano banali, quotidiane mentre è solo dopo la pioggia incalzante e il freddo che paralizza ogni muscolo che riusciamo ad apprezzare e a gioire di un raggio di sole.
Il problema è che ora di buio ce n’è tanto..
A tal punto che a volte mi sembra quasi che il buio della notte mi nasca da dentro.
Spesso sto meglio, spesso riesco a sorridere, a divertirmi, a pensare a lui come qualcosa di bello che ha illuminato la mia vita e che ora veglia su di me.
In altri momenti però mi manca, mi manca tanto.
Mi sento cattiva, ignobile nel dirti quello che sto per scrivere:a volte mi sembra che non sia lui a mancarmi ma l’amore e la protezione che mi dava.
Quasi come se, trovando lo stesso amore e la stessa protezione in qualcun altro, potrei guarire da questo periodo.
è vergognoso?O forse è realmente di questo che ho bisogno?
Forse dovrei trovare uno sguardo che mi capisca davvero, un cuore che con pazienza mi stia accanto decidendo di curare le mie ferite, un abbraccio che mi riscaldi quando le notti sono troppo gelide.
Credo che guardare avanti e aver smesso di urlare a tutti “o Stè o nessun altro” sia un passo avanti..
L’unico problema è che quel qualcuno non potrà essere uno dei tanti bellini con cui uscire a cena e divertirsi.
Quel qualcuno dovrebbe essere speciale e questo rende più ardua la mia ricerca, anche se non si tratta esattamente di una ricerca nel senso che mi aspetto che sia quel qualcuno a trovare me e a rimarginare le mie ferite.
Mi aspetto che sia lui a tendermi la mano e a portarmi in salvo.
Io non ho la forza di cercarlo…
Ti stringo forte e ti ringrazio per il tuo sostegno.
Siete tutti troppo buoni con me…

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