Ore 22 e 18
Una coperta tirata sui piedi, un pacchetto di sigarette e una pagina bianca che non riesco a finire. C’è musica tutt’intorno, l’ombra delle tende sull’armadio e fumo che rimbalza sul monitor e torna indietro svanendo. E poi c’era un volta… c’era una volta un pensiero perso dietro le finestre di questa stanza, c’era una volta il suono della pioggia e una volta c’ero anche io in tutto questo. Ora non più. C’è oggi il ricordo della mia vita trascinato con fatica sulle mie labbra; c’è oggi l’amore per i miei amici, quelli che son rimasti e che non ho mandato via. Un giorno lasciai scappare via l’amore dai miei giorni, quello che placa la sete, che ti permette di alzarti dal letto e sorridere per un calzino scivolato tra le coperte. L’amore che gioca con te a rincorrersi. Un giorno, mentre mi rincorreva, mi son ritrovata a terra, sola. Avevo smesso di correre, di camminare. Oggi smetto di dirmi che dovrei ricominciare; che dovrei tornare ad amare, a non aver paura, a lasciarmi andare. Oggi smetto di dirmi che tutto andrà bene, che dovrei cantare per scoprire che quando se ne va il sole resto io. Oggi non ho voglia di pensare, domani forse lo farò. Domani è il mio compleanno, domani, forse, tornerò a guardarmi.