La crisi:
Da quando l’essere umano ha scoperto la scrittura, non esiste una cronaca o un annale di storia o un quotidiano che non riporti il seguente concetto “c’è la crisi, si stava meglio prima e questo Pianeta non ha futuro”.
Ad ogni modo gran parte degli umani crede tuttora a questo fatalismo e oggi, 29 dicembre 2006, in Italia dicono tutti che c’è la crisi.
C’è la crisi ma in città non c’è più nessuno.
E anche l’autostrada stamattina era deserta. Nei bar nessuno a fare colazione, nessuno a fare la pausa pranzo e c’è pieno di parcheggi liberi.
Oggi il Resto del Carlino, noto quotidiano satirico, titolava “L’Euro vola, la famiglia no”. Sempre a ricordarci che c’è la crisi e che le famiglie sono povere, etc etc.
E allora dico: sì, ci sono le famiglie povere. Che saranno pure in aumento. Ma chi ha gli occhi per vedere non può che constatare che non meno dell’80% dei cittadini (inteso nel senso proprio di “coloro che abitano le città”) sono “altrove”. Provate a fare un giro a Milano stasera. O a Roma, o a Bologna oppure a Genova. Sembra che quasi tutti siano corsi al riparo (esclusi eventuali turisti, ovviamente).
Al riparo da qualche altra parte.
E tu sei ancora non-al-riparo. E ti senti non solo ma almeno in pericolo.
Anche il tuo amico che ha la Partita IVA e guadagna 3 Euro all’anno (dice lui), è partito per Londra con un’amica conosciuta su Meetic. E un altro che conosci ha prenotato dieci giorni di ferie a Santo Domingo; quest’ultimo è addirittura disoccupato.
E allora tu resti qui. Tu non-al-riparo.
Mangiato dai titoli dei quotidiani.
Sbranato dalla nebbia.
Corroso dall’inflazione.
Annoiato dalla vita.
E all’orizzonte nessun parente che ti regali un appartamento, un auto, una cassa di frutta…