Il tempo è mutevole in questi giorni di metà aprile, esattamente come il mio umore. Sembrano susseguirsi a distanza di poche ore giorni di inoltrata primavera e giorni di fine settembre quando l?estate è ormai solo un ricordo e nell?aria si avverte l?arrivo imminente dell?autunno, stagione di riflessioni, di introspezione, di malinconia per gioie fin troppo presto svanite, per attimi rubati al tempo e resi immortali, giorni in cui, per curare le ferite profonde dell?anima, non c?è antidoto migliore che rifugiarsi nella propria camera dove, circondati solo da cose che ci sono familiari, niente può urtare la nostra sensibilità, niente può causarci dolore se non qualcosa che emerge da dentro, dall?abisso profondo di quella voragine che il tempo, la solitudine, l?assenza, la nostalgia hanno scavato nella nostra anima. Tra quelle quattro mura, con il nostro libro preferito tra le mani e il silenzio intorno rannicchiandoci nella poltrona vicino la finestra ci lasciamo cullare dal rumore della pioggia battente sui vetri. Non c?è bisogno di leggere, quelle pagine le conosciamo a memoria, quelle parole ormai sono nostre, incise a fuoco nella pelle dell?anima, catturate dalla penna di uno scrittore cieco che mai le utilizzerà, ma che nella sua mente conoscono un ordine ben preciso.. e nel caso decidessimo di dare vita a quei fogli e accarezzare con gli occhi quelle parole, sarà rassicurante sapere come andrà a finire, sapere cosa c?è ad aspettarci al varco e tuttavia riuscire a provare la medesime emozioni di quella volta, la prima, in cui i nostri occhi hanno visto, pagina dopo pagina, quelle parole prender forma, creature nuove ed uniche, figlie del mistero e della fantasia indomabile.
E? importante lasciar fluire i pensieri, senza paura e renderli liberi in modo da permetter loro di seguire il percorso che gli sarà più congeniale, abbandonandoci alla loro forza trainante, senza riserva né condizioni, anche solo per quella volta, una soltanto nel corso di una intera vita, ma totalmente per sapere cosa si prova quando il nostro io più nascosto viene a galla e, mettendosi al timone, comincia a governare questa fragile imbarcazione. E tutto comincia ad assumere forme diverse e differente aspetto, qualcosa di sconosciuto che spesso ci spaventa. Facciamo emergere i ricordi, sì, lasciamoci circondare anche da loro, da questi inopportuni fantasmi del passato a volte più vivi di noi stessi, ripercorriamo passo dopo passo ciò che abbiamo vissuto, riviviamo le emozioni provate, non una, non cento, ma mille e più volte, quasi in preda alla follia, alla disperazione, all?insensata incapacità di lasciarli andare, di farli scivolare via come un alito di vento, senza fretta alcuna, ma con pazienza infinita, fino a quando ne avremo voglia fintanto che la pioggia continuerà a cadere, monotona, pungente, fredda, e a rigare i vetri di lacrime calde come quelle, sincere, profonde, palpitanti, che percorrono le dune del nostro volto per andare a morire agli angoli della bocca o cadere giù, nel vuoto, dopo quella folle e disperata cascata, come piccoli cristalli svaniti, senza vita, ormai niente più di un nulla confuso in un oceano di inutilità.. perché nel momento in cui il sole, facendosi largo tra le nuvole, ritornerà finalmente a splendere non ci sarà più tempo per i ricordi, per i pensieri che attraversano la mente come uccelli notturni che falciano il cielo stellato. In quel momento il passato comincerà ad indietreggiare, sarà costretto a farsi da parte e la vita riprenderà il suo corso, per strade impervie e ripide salite, lungo sentieri biondeggianti e campi profumati al chiaro di luna.
Sono i giorni come questo che bisogna dedicare ai ricordi e non i giorni di sole, bisogna abbandonarsi alle lacrime negli oscuri pomeriggi in cui imperversa un temporale e non nelle albe primaverili o nei tramonti estivi sul mare per quanto possano lasciare senza fiato ed emozionare fin nel profondo.
Ieri era uno di questi giorni, ieri pioveva, anche se piano, in modo quasi impercettibile, e il cielo era denso di nuvole; non un raggio di sole è riuscito a filtrare da quella grigia coltre che impediva allo sguardo di perdersi nell?azzurro del cielo, non un segno di vita ho percepito, né il brivido di un gesto, come se ogni respiro fosse stato spezzato, ogni corpo privato della sua linfa e tutto fosse andato perduto, chissà dove..
Ieri si avvertiva solo una strana stasi, anche il canto disperato degli uccelli aveva un non so che di lineare, di statico, di innaturale, continuava a ripetersi immutato e ad alternarsi al suono della pioggia, del vento lieve, quasi una carezza per gli alberi, al rumore di qualche tuono lontano, caduto dietro una montagna mai vista, cui seguiva il silenzio, totale, assoluto, profondo, devastante, mai uguale, fatto sempre di rumori diversi, sconosciuti ai nostri sensi. Tutto si susseguiva e si ripeteva come una strana e alquanto angosciosa rappresentazione teatrale.
Pioveva, eppur la pioggia non pareva nemmeno tale tanto era lieve il suo cadere: le gocce a mezz?aria parevan quasi granelli di polvere sollevati dal vento e lasciati li, sospesi, a scintillare.
E così mentre tutto intorno a me sembrava assorto in un sonno pesante, io me ne sono stata li, su quella poltrona, nella mia camera, con gli occhi fissi fuori dalla finestra, un libro tra le mani e il cuore in tumulto quasi in balia di mille tempeste ad aspettare che il tempo ricominciasse a scandire gli attimi, che il sole facesse capolino all?orizzonte a rischiarare le ultime ore del giorno, che la serenità riprendesse dimora dentro me.. Semplicemente attendevo di vivere..
11 risposte Pagina 2 di 3
Ciao elena!
Hai ragione dovevo salvare tutto su una pagina word ma ero troppo stanco e troppo abbattuto x pensarci!cmq spero nn ricapiti più anche xc nn dipende dal mio computer ma dal gestore di rete..ho letto la tua ultima dedica!mi ha incantato..ma una cosa alla volta..ne riparleremo la prossima volta sennò anche stavolta rischio di nn riuscire a commentare i passi che hai riportato.
Innanzitutto il passo tratto da”Madame Bovary”..ah io adoro Flaubert trovo sia uno scrittore tra i più raffinati dell’Ottocento
Tu hai letto “L’educazione sentimentale”?se nn l’hai letto te lo consiglio vivamente xc ti sarà molto molto utile vedrai!
“Madame bovary” lo lessi al liceo e mi piacque molto..dopo che tu mi hai riportato quel passo lo sto rileggendo:)e come spesso accade rileggere una seconda volta è davvero illuminante!Tu li rileggi i romanzi che hai già letto?il passo che hai riportato mi aveva subito colpito x la riflessione del narratore..oltrechè ovviamente x la forza icastica delle immagine evocate..sì l’amore è “esplosione di lampi e fulmini, uragano dei cieli che si abbatte sulla vita..”ma il narratore aggiunge:”Nn sapeva che sui terrazzi delle case la pioggia forma dei laghi, se le grondaie sono intasate, e avrebbe continuato a sentirsi al RIPARO, se all’improvviso nn avesse scoperto nel muro una crepa..”
Rileggendo il romanzo il comportamento di Emma mi appare deludente..è vero l’amore è proprio come una poderosa e trascendente forza della natura che si abbatte su di noi e ci travolge trascinandoci nel turbine delle passioni..è bellissima quell’immagine ed io la condivido xc ho la stessa visione dell’amore, molto romantica..anche se al giorno d’oggi essere molto romantici è demodè!ma come ti dicevo Emma si comporta come se pensasse in cuor suo l’esatto contrario..o meglio come se proprio xc così si figura l’amore, avesse paura che il suo cuore potrebbe essere poi risucchiato davvero nel gorgo della passione, nell’abisso
della perdizione..x me la notazione del narratore significa proprio questo:Emma resiste all’amore, oppone resistenza..ma è una resistenza vana xc la passione che la infiamma è dirompente..pure sempre di resistenza si tratta xc quando nota le prime crepe sul muro sembra cadere nel panico”avrebbe continuato a sentirsi al riparo SE..”ecco xc m’appare un personaggio deludente..è profondamente insoddisfatta della sua esistenza ma proprio come Moreau nn sa cogliere l’attimo fuggente ed invertirne il corso..quando Emma incontra Leone la prima volta parlano ininterrottamente x due ore..ma poi i loro successivi dialoghi si fanno sempre più tesi e stentati..quando Leone le chiede di rinnovare il suo abbonamento lei risponde indispettita:””Che cosa?..la musica?Mio Dio sì!Ho da curar la casa, da badar a mio marito(che detestava)tanti doveri che hanno la precedenza!”Ecco è in momenti come questo che Emma cade e diventa deludente quasi patetica..il narratore commenta alla fine dell’incontro:”Ma essa era piena di bramosia di rabbia di odio..”eppure lei preferisce spiare sotto i vetri Leone che se ne va anzi che mostrare il suo interesse e la sua passione x lui, preferisce deliziarsi con la sua immagine anzichè godere della sua presenza..palpita al rumore dei suoi passi ma poi”davanti a lui, l’emozione si spegneva”..
Riguardo invece a “Oceano mare”ti ho consigliato di confrontare quanto hai scritto con quel che mi hai detto su Bartleboom xc semplicemente quel che hai scritto era la risposta a Bartleboom!
Bartleboom scrive alla sua amata senza averla ancora conosciuta..ma allora si può parlare di amata?senza contare che poi del tutto contradditoriamente si chiede come si possa riconoscere l’anima gemella ina volta incontrata..come tu scrivevi l’amore nn necessita di fantasia ed immaginazione xc quando ci innamoriamo usciamo da noi stessi smettiamo di essere ripiegati su noi stessi e ci tuffiamo nella realtà..nulla più dell’incontro con l’altro ci sospinge verso la realtà..e quando c’innamoriamo e viviamo dell’altro nn pensiamo più all’anima gemella
seesiste o se mai la incontreremo..xc amiamo e viviamo..ha perfettamente ragione Ann Deverià..trovo bellissimo e commovente quello che dice..e spazza via così le domande che Bartleboom si pone..”nn è che la vita vada come tu te la immaginavi.Fa la sua strada.E tu la tua.E NN SONO LA STESSA STRADA”..ecco xc in fondo chiedersi se mai incontreremo l’anima gemella è inutile..xc ciò che importa è vivere e che ne sai in fondo chi amarai?posso farti una domanda?tu come te lo immagini il tuo ragazzo ideale?la prossima volta se vorrai poi ti parlerò di anime gemelle..è un’argomento su cui ho tanto da dire..l’importante cmq è vivere seguire i propri desideri..è verissimo “sono i desideri che salvano”..ed infatti Emma nn si salva xc nn segue i suoi desideri ma “l’orgoglio, la gioia di potersi dire sono virtuosa”.
Cos’è che desideri Elena?ti capita di desiderare qualcosa e di rinunciarci x vari motivi?dici che la ricerca nn fa x te..ma è infatti nn è di ricerca che si tratta..si tratta di seguire anche solo i propri impulsi senza pensare..di lasciarsi andare..tu hai mai agito d’impulso?a me a volte è capitato e nn sai che emozione ho provato!ho agito senza più pensare e che gioia e che libertà ho provato!Noi pensiamo troppo Elena..e pensar troppo nuoce..nn attendere più Elena..xc il rischio è proprio quello che dice Deverià..è una metafora magnifica Elena e ti sono grato x aver riportato quel passo..”se le dai tempo alla vita LEI SI RIGIRA IN MODO STRANO, INESORABILE:e tu ti accorgi che a quel punto NN PUOI DESIDERARE QUALCOSA SENZA FARTI DEL MALE”più si attende più difficile sarà recuperare il tempo che si è speso attendendo..più si attende più la rete ci intrappola più è dura uscire dalla propria dimensione parallela..in verità l’attesa, che è dettata dalla paura, è un modo x nn uscir mai dalla rete..ma Elena nn pensare assolutamente che sia troppo tardi capito?nn lo è credimi!tutto è ancora possibile credimi!hai poco più di vent’anni Elena ed un’intera vita davanti a te!Tutto deve ancora iniziare altro che finire!E poi mi dici che sei in momento particolare della tua vita..un momento di svolta di cambiamento?spero di sì
Ora ti saluto Elena
un bacio, a presto
Ciao Marco,
quante domande a cui rispondere.. non so proprio da dove cominciare..
Andiamo con ordine.. mi chiedi se rileggo mai un libro.. potrei risponderti sempre o quasi.. alcuni li ho letti per tre volte e comunque sempre di tanto in tanto vado a rispolverare vecchi romanzi.. li sfoglio e mi soffermo a rileggere le parti che con cura avevo sottolineato, in modo da non potermene più dimenticare, da averle a portata di mano ogni volta che desidero sentire ancora quelle parole e rituffarmi nella magia di quell?atmosfera..?Madame Bovary? è tra quelli che ho intenzione di rileggere come anche ?Oceano mare? e ?Cime tempestose?..
Veniamo al tuo commento.. io avevo decisamente interpretato in maniera diversa la parte sull?amore, quindi ciò che tu hai detto mi è suonato completamente nuovo, come vedere il romanzo da un altro punto di vista, guardare un paesaggio con altri occhi.. a mio parere la descrizione che Flaubert ci da dell?amore corrisponde alla visione che Emma ha di tale sentimento e proprio per questo lei, con riguardo a Léon, si sente al riparo.. mi spiego meglio.. lei crede che l?amore si manifesta di colpo e bruscamente come una raffica di vento, un fulmine a ciel sereno, qualcosa che sconvolge la vita, che non ci da tempo né per riflettere né per pensare, ci cattura con impeto invadendoci anima, corpo e mente per fermarsi al cuore che non smette più di battere.. ma può anche non essere così.. a volte accade che le persone ci vivono accanto, ci sono da sempre eppure mai il loro pensiero ci ha nemmeno sfiorato, lo loro presenza è ovvia, scontata, ne potremmo quasi fare a meno, semplicemente sono li, ma potrebbero essere anche da tutt?altra parte.. poi, da un giorno all?altro, qualcosa cambia, un gesto, uno sguardo, una parola pronunciata con tono diverso e i nostri occhi si aprono, il velo di ignoranza si solleva e ci rendiamo conto di ciò che abbiano sempre avuto senza essercene mai accorti.. così a mio parere accade ad Emma.. lei attendeva l?amore, quello vero, quello dei romanzi che aveva divorato per anni, quello che ti attraversa l?anima come una scossa elettrica.. con Léon non era stato così, come dice l?autore ?non s?interrogò affatto per sapere se lo amasse?, non vi era motivo di porsi quella domanda, certo aveva piacere della sua compagnia, gli faceva dei regali, ma non lo amava, anzi non pensava nemmeno all?amore, perlomeno a suo parere.. Flaubert continua ? non sapeva che, sui terrazzi delle case, la pioggia forma dei laghi se le grondaie sono intasate, e avrebbe continuato a sentirsi al riparo, se all?improvviso non avesse scoperto nel muro una crepa.?. ?Fu una domenica di febbraio, un pomeriggio di neve?.. Emma si sentiva al riparo poiché la tempesta non vi era stata, aveva solo piovuto lentamente, in modo quasi impercettibile, come quando un alito di vento ci accarezza la pelle, quasi non ce ne accorgiamo nemmeno.. una volta ti avevo scritto: a volte ignoriamo che la brezza marina ?assaporata? in riva al mare nei giorni di inizio estate può provocare delle scottature.. noi continuiamo a restare li, a godere del canto del mare, poi tornati a casa scopriamo che la pelle brucia.. così con l?amore, ci sfiora piano e noi non lo sentiamo nemmeno, proseguiamo per la nostra strada.. la pelle piano piano lo assorbe, lui si insinua, filtra appunto tra le pareti del nostro corpo, come la pioggia nei muri delle case.. poi d?improvviso una crepa e capiamo che non c?è più speranza, la casa presto crollerà su se stessa e così anche le nostre difese.. Emma in quel pomeriggio di neve vede Léon sotto un?altra luce e quello è l?inizio della fine.. ho scritto tanto solo per esprimerti il mio punto di vista, spero almeno di essere stata chiara, chissà se riuscirò a rispondere alle domande..
Una ultima cosa su Emma.. io credo che il suo errore sia stato quello di non essersi abbandonata al suo amore per Léon, ha cercato di evitarlo, di schivarlo, di sfuggirgli, per orgoglio, per paura e chissà per cos?altro.. poi però si invaghisce di Rodolfo che la illude e la lascia.. quando finalmente si ritrova con Léon ormai è troppo tordi, la magia di quell?amore non basta più, loro non sono più gli stessi, i loro cuori hanno visto troppo, hanno attraversato terribili tormenti e tutto finisce con lo spegnersi della passione..
Marco io non credo di avere un ideale di ragazzo, mi sono sempre piaciuti ragazzi tra loro molto diversi sia fisicamente che caratterialmente, un ragazzo per piacermi deve colpirmi in un modo che nemmeno io saprei spiegare, deve essere intelligente e spiritoso, dolce e forte al tempo stesso e possibilmente con gli occhi verdi ;-).. io spero ci sia l?anima gemella e il problema sarà solo riconoscersi, come dice Baricco.. ma più che anima gemella penso si tratti di una persona a noi complementare o perlomeno così io credo, come due pezzi di unico puzzle, due persone troppo uguali non credo possano stare bene insieme, è necessario che uno supplisca alle mancanze dell?altro e viceversa.. comunque vorrei sapere quello che tu hai da dire sulle anime gemelle..
Marco dici che quando ci si innamora si smette di pensare all?anima gemella, di domandarsi se la incontreremo, ecc. ?credo questo sia ovvio, innamorandoci crediamo o viviamo nella consapevolezza che quella persona l?abbiamo già trovata altrimenti come sarebbe amare?!.. per me le due cose vanno di pari passo perché in caso contrario non saremmo di fronte all?amore, ma a qualcosa di meno forte, meno travolgente, meno totale..
Non agisco quasi mai di impulso, spesso la paura di sbagliare mi frena anche se a volte riesco a vincerla.. Cosa desidero?? Tutto e niente al tempo stesso.. te lo racconterò la prossima volta..
A presto, un bacio
Ciao Elena!
Scusami se rispondo solo ora ma durante quest’ultima settimana sono stato pochissimo a casa!e sono letteralmente con l’acqua alla gola Elena..nn immagini neanche quanto debba studiare x recuperare il troppo tempo perduto..per fortuna almeno stamani ho trovato un pò di tempo x risponderti!Tu come stai?come vanno le lezioni e gli studi?e più in generale tutto bene?nn vorrei però già subissarti di nuove domande come l’altra volta!in effetti è stato un fuoco di fila!Spero più che altro, ora che ci penso, che tu troverai la mia risposta visto che questa dedica è ormai finita parecchie pagine addietro..
Ma dimmi Elena com’è che hai scelto giurisprudenza e nn lettere?che secondo ti sarebbe stata congeniale come facoltà:)
Sì il tuo commento m’è piaciuto Elena ma vorrei aggiungervi alcune notazioni..in fondo sai credo credo che la tua interpretazione e la mia nn si escludano a vicenda ma al contrario si possano benissimo integrare..l’hai scritto proprio bene sai?ha una scorrevolezza ed una scioltezza tale da essere davvero persuasivo
Come dici tu Emma nn ha riconosciuto subito il suo amore x Leon proprio xc dell’amore aveva una concezione da “Sturm und Drang”
Ricordo una pagina indimenticabili tratta da “I dolori del giovane Werther” (l’hai letto? io credo di sì:)) dove Werther dipinge nel dettaglio il magnifico corpo della natura ad immagine e somiglianza del corpo flessuoso e rilucente dell’amata e, poi sprofondando sempre più nell’intima essenza di quella natura traboccante d’odori e suoni e colori, giunge fino a sentire possente dentro di sè”l’intima ardente, sacra vita della natura” e dalla bellezza scintillante delle fertili vallate
si tuffa nel paesaggio sotterraneo e sottostante delle forze terribili e delle energie poderose della terra grande metafora dell’amore inteso come mare in tempesta sotto un cielo cupo ed elettrico
“Montagne mostruose mi circondavano, abissi mi si aprivano dinanzi, torrenti precipitavano..ed il bosco e la montagna risuonavano di echi”..passo indimenticabile
Emma dunque”nn si chiedeva se l’amasse” xc da buona romantica aspettava che l’amore piombasse come un’urugano dei cieli nella sua vita..ma come reagisce poi quando d’improvviso vede Leon come nn l’aveva mai visto prima?Io Elena credo, nonostante che condivida la tua interpretazione, che quell’espressione “e avrebbe continuato a credersi al sicuro”oltre al suo significato più immediato ne nasconda un’altro..
Flaubert c’invita a riflettere sulle intime contraddizioni dell’anima di questa donna che tra le tue righe ho ritrovato..tu scrivi”lei attendeva l’amore, quello vero..”ma qual’è l’amore vero?”quello dei romanzi”?o quello che nasce a poco a poco e che cmq si rivela all’improvviso, anche se nn in modo virulento, nell’animo di Emma?
Tu scrivi che lei si sentiva al sicuro xc la tempesta nn c’era stata ma scrivi anche che nn sempre l’amore è un fulmine al ciel sereno, un urugano estivo che spazza la spiaggia e scoperchia i tetti..ed allora la vera domanda è:come si comporta Emma quando l’amore s’insinua dentro di lei,”filtra tra le pareti del suo corpo”?questo è il punto:
L’amore è giunto, nn come se lo aspettava e figurava Emma, xc la vita supera di gran lunga la nostra pur fervida immaginazione e a quel punto, alla resa dei conti, posta di fronte all’irruzione dolce ma decisa del sentimento che ella aveva atteso e sospirato a lungo Emma come reagisce?
Ecco xc scrivo che Emma è deludente..xc posta di fronte nn al vagheggiamento tenue ed inconsistente, astratto ed idealizzante dell’amore ma ad un’attrazione ed un’interesse concreto verso un’altro uomo
Emma s’irrigidisce e comincia a recitare la parte della brava moglie e della diligente donna di casa:i modi di Emma, i suoi discorsi
cambiarono, tutto cambiò.la si vide prendere a cuore le faccende di casa, andare regolarmente in chiesa, e guidare la sua domestica con maggior severità…Quando Carlo rincasava, trovava accanto alla brace le sue pantofole messe a riscaldare..”
Quel commento del narratore si spiega Elena secondo me, continuando la lettura xc oltre al primo e più evidente significato ne nasconde un’altro..in definitiva nn bisogna mai dimenticare che l’atteggiamento del narratore è critico nei confronti di Emma
Flaubert in definitiva ci mostra una donna che aspira ad un’esistenza più intensa ed anche sofferta, più appassionata ed impetuosa, vissuta con grand slancio ed irruenza..ma che poi, quando le si presenta
CONCRETAMENTE l’occasione uscire dalla routine quotidiana, di sfuggire all’uniforme grigiore del suo triste matrimonio, di evadere dalla gabbia dorata delle sue stanze
ricolme di “buone cose di pessimo gusto” ella accampa mille scese e giustificazioni x sottrarsi e respingere quella passione lontano da sè, in modo appunto deludente.
Ma allora che senso ha sognare un’amore simile, un amore appassionato e travolgente se poi nn si ha il coraggio di amare, di abbandonarsi alla corrente dell’amore?
Vedi Elena quando ti chiedevo se hai un’ideale di ragazzo pensavo proprio a tutto quanto ci siamo scritti..anche su Emma
Te lo chiedevo xc al contrario di quanto hai scritto, x me innamorarsi nn significa trovare l’anima gemella!te lo chiedevo xc secondo me la persona di cui t’innamorerai potrebbe essere molto diversa da come te la immagini..nn è l’anima gemella che dobbiamo cercare Elena ma come dici tu una persona a noi complementare..che però nn può essere l’anima gemella!proprio xc come tu scrivi due persone troppo simili nn credo possano stare bene assieme..anche se poi devo io stesso convincermi che sia vero xc anch’io al fondo continuo ad essere un in’inguaribile romantico e a credere che sia l’anima gemella quella che dobbiamo aspettare x poi amare con tutta l’anima..
E tu Elena?Tu Elena come tu comporteresti se d’improvviso scoprissi di provare qualcosa nei confronti d’una persona la cui presenza x te è quasi scontata?Tu che hai una visione romantica dell’amore se ti capitasse d’innamorarti in altro modo, così come capita ad Emma che faresti?come ti comportaresti?Se il sentimento nn fosse travolgente e totale ma pur sempre presente rifiuteresti di chiamarlo amore?
Uff..come sempre mi sento insoddisfatto xc sento di aver tralasciato qualcosa e di nn essere stato efficace e più coinciso..nn riesco mai ad essere davvero organico..
Ora ti saluto Elena
un bacio, a presto
Ciao Marco,
come ti capisco, anche per me questo è un periodo tremendo, le cose da fare sono tante e il tempo sembra non bastare mai, ma se non ti rispondo subito rischio di farmi sfuggire le prime impressioni e tutto quello che, a prima lettura, mi passa per la testa.. le tue domande sono per me uno stimolo, quando ti leggo la mia creatività si sveglia e potrei non smettere mai di scrivere..
Sono d?accordo con quanto scrivi su Emma, a volte cade nel banale, nel retorico, è ipocrita, rifugge qualcosa che desidera ardentemente, Flaubert la critica, a volte la tratta quasi con sufficienza, spesso l?accusa, ma la si può biasimare davvero?! Forse no e qui vengo anche alla mia risposta.. se la mia anima è un po? appassionata quanto la sua forse posso cercare di comprendere il perché di un simile comportamento e non mi sento di giudicarla.. non la giustifico affatto, anzi.. però io non sono sicura che riuscirei ad agire diversamente.. Per chi sogna quel genere di amore spesso è difficile abbandonarsi ad altro o anche solo riconoscere che c?è dell?altro oltre i nostri sogni fantastici.. spesso siamo ostinati, rifiutiamo ciò che non riteniamo all?altezza di certi sentimenti, allontaniamo tutto e ci prepariamo all?attesa, una attesa che si rivelerà incerta, forse senza fine, inutile, ostile e quando finalmente apriamo gli occhi, quando ci affacciamo al mondo è troppo tardi, inevitabilmente e non possiamo che farci del male nel seguire i nostri desideri, come dice Ann Deverià.. comprendi Marco?! Io non so come mi comporterei davanti a qualcosa del genere, forse rifiuterei di chiamarlo amore o forse scoprirei presto quella crepa nel cuore.. spesso metto dei limiti che farei meglio a togliere di mezzo, ma poi nel caso concreto ho un cuore debole, incline all?amore.. ma non so se riuscirei ad abbandonarmi totalmente all?amore concreto, forse la paura potrebbe mio malgrado frenarmi.. il problema è il desiderio di vivere di emozioni e spesso c?è la convinzione, magari sbagliata, che se i sentimenti non arrivano come un uragano tutto è noia e monotonia.. mi riesce difficile raccontarmi, ma spero riuscirai comunque a capire.. Una volta ti ho detto che temevo di aver lasciato l?amore scivolarmi accanto nella più totale indifferenza, mi sono rifiutata di ricambiare certi sguardi perché dentro non mi trasmettevano niente, anzi mi sentivo oppressa, infastidita, triste.. come avrei mai potuto pensare che dietro si nascondesse colui che avrebbe potuto avere la soluzione dell?enigma del mio cuore?! Non lo pensavo allora e non lo penso adesso altrimenti adesso proverei una sensazione di perdita e non di ricerca continua..
Non so quale sia l?amore vero.. non credo ne esista un prototipo, ma penso debba far vibrare qualcosa dentro, come la corda di un violino sotto un abile mano.. ti dirò la prossima volta cosa penso dell?amore altrimenti rischio di non rispondere a tutte le tue domande..
Secondo me quando parliamo di anime gemelle non parliamo necessariamente di persone uguali ed è per questo che ci credo.. se ci pensi i gemelli non sono affatto uguali pur nella loro somiglianza.. come ti dicevo la scorsa volta, si tratta invece di simbiosi, di un perfetto combaciare di due anime, di percorre strade diverse ma che hanno la stessa meta.. è questo per me l?anima gemella e non invece una banale somiglianza, una comunanza di interessi o di idee o gusti, è un leggersi dentro reciproco, è un comunicare anche nel più totale silenzio, è sentirsi uno eppure essere in due..
Veniamo ai miei studi.. tu sei gentile, ma non sono brava come pensi.. anche la mia prof. alle medie riteneva sapessi scrivere bene e a tutti i costi voleva mi iscrivessi al classico, ma ostinata com?ero allora e poco incline a seguire i consigli ho optato per un indizio di studi che in realtà non rispecchiava affatto le mie aspirazioni.. ho seguito le amicizie di allora invece che le mie passioni e quello che forse poteva rivelarsi talento, in più non mi sentivo affatto snob come quelli che frequentavano il classico.. ho avuto però un professore di lettere che ha accresciuto il mio amore per la letteratura, la storia e l?arte in genere, qualcosa che per qualche anno era rimasto sopito ha fatto capolino da un momento all?altro.. ho cominciato così a leggere e a scrivere come fosse la cosa più naturale del mondo, mi sono appassionata a cose a me sconosciute e non credere ho un sacco di lacune che nonostante gli sforzi sarà difficile colmare.. non ho mai stretto tra le mani un libro di filosofia o di storia dell?arte eppure alcune cose è come se mi appartenessero, so cose senza sapere neppure di saperle e ciò è sorprendente, davvero.. mi sono sempre sentita diversa da coloro che mi circondavano, vivevo in un mondo diverso dal loro, amavo cose che gli altri nemmeno conoscevano, ma è comunque anche grazie alle esperienze fatte che oggi sono così e forse niente è andato perduto.. Per un pò di tempo ha accarezzato l?idea di studiare giornalismo, volevo fare l?inviata, vivere una vita di avventure, ma sono poco coraggiosa e inoltre non riesco a scrivere se non sotto ispirazione quindi sarei stata un fallimento completo.. lettere mi è passata più volte nella mente, ma le lacune di cui ti dicevo mi hanno scoraggiata così come storia dell?arte.. alla fine con il cuore diviso tra mille cose ho optato per giurisprudenza che comunque non avevo mai abbandonato del tutto.. ho sempre avuto un forte senso della giustizia e spero di poter fare qualcosa di importante per gli altri..
Fosse per me partirei con zaino in spalla, qualche libro, una penna e un quaderno e girerei il mondo raccontando ciò che i miei occhi hanno ammirato, le emozioni provate? ma vorrei anche leggere e scrivere di ciò che leggo così come faccio con te.. credo non mi stancherei mai.. ti ho stordito, lo so.. eppure non ti ho detto tutto.. non so se rimarrai stupito da ciò che ti ho raccontato, i nostri non sono sempre percorsi lineari e il più delle volte la strada imboccata non è quella giusta..
Adesso ti saluto.. la prossima volta magari dimmi un po? di te, cosa pensi, cosa hai vissuto, perché sei qui a rispondere alle mie dediche mentre io non ho mai trovato delle tue quando non penso che le parole, per raccontare di te, ti manchino, cosa si cela nella tua anima?!.. spero di avere almeno in parte soddisfatto le tue curiosità..
A presto..
Elena!
Eccomi di nuovo qui con te!sai Elena stavo riflettendo sulla bellezza della nostra corrispondenza..lo sai che ho stampato le lettere che ci siamo scritti sotto un’unica dedica e già da sola hanno riempito dodici fogli bianchi!!una volta mi scrivevi che la nostra corrispondenza ti ricorda quella antica “d’anime tormentate che come un’involucro contenevano grandi artisti..”
bè nel nostro caso(ma oparlo x me eh!:))nn so se contenga grandi artisti..di sicuro anime tormentate..alla ricerca di sè stesse
Mi chiedi Elena xc rispondo alle tue dediche
ed alle tue lettere, e cosa si celi nella mia anima..e potrei darti un’unica risposta..ma in fondo serve davvero che risponda alla prima domanda!?e Elena:)?serve davvero?la nostra corrispondenza mi riempie di gioia Elena..nn c’è una sola tua frase che io nn comprenda..tranne rari casi!nn c’è una sola tua considerazione, riflessione,nn c’è una sola tua affermazione di cui io nn colga le infinite sfumature e i molteplici sottintesi
La verità Elena è che io considero la nostra corrispondenza un dono prezioso, un regalo inatteso di cui io sono geloso e che custodisco nel profondo della mia anima..
la verità è che la tua anima che io vado scoprendo lettera dopo lettera io la sento risuonare all’unisono con la mia Elena..
La verità è che scrivendo a te in un certo senso mi riappacifico con me stesso capisci Elena che intendo?
la verità è che scrivendo a te ritrovo lembi di terre e regioni di continenti sommersi..ma di più come ti dicevo mi sento in pace con me stesso..sento scendere dentro di me una grande gioia e letizia una grande vivacità ed allegria xc con te so che potrei essere me stesso e sarei nn solo compreso da te..ma vivificato arricchito, appunto, dalla tua presenza..sento che le nostre anime comunicando acquistano sempre più luce..che tra noi c’è sintonia e simpatia profonda e xciò una accanto all’altra le nostre anime risplendono xc si stimolano e s’accendono vicendevolmente..vedi Elena molto di quel che si cela nella tua anima si cela nella mia d’anima..se tu leggessi i quaderni che ho riempito negli anni passati ti stupiresti
ritrovando pressochè identiche le atmosfere e gli stato d’animo che tu hai ad es. pennellato nella dedica sotto cui scriviamo
Come potrei dunque nn rispondere?le tue dediche hanno illuminato come t’ho detto regioni della mia anima ormai sommerse..
e mi son reso conto che io nn ho perso nulla di quel son stato..e cioè, proprio come te, un inguaribile sognatore che trasudava romanticismo da ogni poro della sua pelle!!ti dissi di aver rinunciato ai miei sogni e alle mie fantisticherie x uscir dai miei orizzonti fatati ed immaginifici..ma anche grazie a te mi sto accorgendo che la mia anima sognante e romantica s’era solo assopita ma nn era andata perduta..tu scrivi Elena:”mi son sempre sentita diversa da coloro che mi circondavano, vivevo in un mondo diverso dal loro, amavo cose che gli altri nemmeno conoscevano..”ecco io credo che potrei benissimo partire da qui se dovessi raccontare la mia adolescenza!!capisci Elena?capisci xc mi riempie di gioia averti trovata?vedi Elena x tanto tempo alle superiori, nonostante facessi il classico mi sentivo distante e diverso dagli altri e soffrivo xc io adoro ed amo incontrarmi e confrontarmi e ridere e scherzare e vivere insomma gli altri..ma proprio xc avevo interessi e passioni che tra i ragazzi nn sono così largamente condivisi!!temevo che se mi fossi mostrato x quello che ero nn sarei stato accettato..ho sempre avuto una grande sensibilità ed uno smisurato amore x la cultura letteraria artistica musicale storica..ma temevo d’essere noioso a parlarne..ho sempre avuto una grande sensibilità(io ho frequentato anche il conservatorio fra l’altro)ma nn volevo mostrarla..un pò xc ne ero geloso un pò xc credevo anche in questo caso che nn sarei stato compreso..chissà forse sbagliavo anche xc risultavo simpatico ed ero ben accetto..sai credo al fondo che fossi più io che gli altri a nn accettare del tutto me stesso..sai Elena credo che la solitudine che ho sofferto nell’adolescenza abbia contribuito ad allontanarmi da me stesso..ho associato..erroneamente ma solo ora me ne rendo conto la mia natura più vera ad un destino di solitudine a cui invece la mia natura nn mi condanna affatto..e mentre lo dico a me stesso lo dico anche a te cara Elena..e lascia che ti dica una cosa:hai sbagliato a nn seguire le tue inclinazioni x seguire gli amici..scrivi che nn eri incline a seguir i consigli..però ti sei cmq lasciata, a quanto capisco, influenzare dai tuoi amici..ma ti capisco Elena..credimi ti capisco..ma lo sai che anch’io nn volevo assolutamente andare al classico quand’ero alle medie?xc ovviamente ne avevo un’immagine negativo che condividevo con i mie compagni ed amici..ma poi si è rivelata la scelta più giusta l’unica scelta possibile!!e così x te Elena..ma ti rendi conto?tu ami scrivere e leggere, ami la letteratura la storia del’arte, tu saresti stata perfetta al classico!ma va bene così è nobilissimo il proposito che ti ha spinto verso giurisprudenza e null’altro più conta.
Ehhh..quant’è faticoso scrivere di sè stessi Elena!a proposito di percorsi tortuosi e nn lineari il mio di sicuro è uno di quelli!!!quanto avrei ancora da dirti Elena..ho appena cominciato..ma come si fa a proseguire!?ho già scritto tantissimo!!vedi Elena ora specie da un’anno a questa a parte è tutto diverso..riesco a vivere me stesso..ad aprirmi agli altri a vivere e condividere le mie emozioni ed i miei sentimenti ad agire d’impulso seguendo i miei desideri molto più di quanto nn facessi in passato!!ma più che i desideri gli slanci del mio cuore che mi sospingono verso gli altri..ed è come se nella mia anima simile ad un grande ed arido deserto avesse ricominciato a scorrere acqua..rivoletti d’acqua irrorata dalla luce solare..che lentamente han fatto germogliare tenere pianticelle..ecco xc Elena dopo poco che ci scrivevamo avrei voluto conoscerti!lo so che era prematuro ma anche in quel caso ho assecondato un mio slancio..xc Elena x me è frustante, proprio x tutto ciò che t’ho detto, scrivere al computer..è pur sempre inevitabilmente un poco fredda ed asettica la corrispondenza virtuale..suscita sì emozioni..ma poi è come se queste emozioni si rifrangessero contro questo freddo schermo muto..nn so se mi comprendi..Bè spero anch’io di aver soddisfatto un poco la tua curiosità..ovviamente nn ho risposto che ad una minima parte della tua lettera..va bè sarà x la prossima..
Un bacio grande, a presto
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