Ho affidato alla carta le mie lacrime e gli strazi del mio cuore, ho buttato di getto pagine fitte fitte di pensieri intimi, riflessioni sui miei perchè e per come, fatto il punto dlla situazione. Le ho tenute da parte per un po’, rileggendole finchè non i facevano più piangere. Erano finalmente solo parole, anche bellissime, ma solo parole.
Così mi è stato facile eliminarle.
Tra le fiamme le mie vecchie lacrime, quelle che ormai appartengono a un’altra da me, non crepitavano più, non “sfrigolavano”.
Non piango più per me, non voglio ridere di me, vcoglio spezzare il filo che mi tiene legata a quell’altrove in cui rifug quando la vita che ho inconsapevolmente scelto non la comprendo è troppo dura da mandar giù. I dolori passati, che sciocchezza, sono passati, perchè soffrire ancora. E preoccuparsi del futuro…chissà se ci sarò? Questo presente ha un orizzonte che pare tranquillo, i ricordi che affioran ogni tanto tra acqe non più torbide non mi faranno più star male, è una promessa che faccio a me stessa. Mi sto bene così. Con i miei limiti, le sicurezze e le insicurezze e con le poch certezze che ho, ma solide.
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