Forse è proprio questo che non riesco ad accettare: questa improvvisa normalità della situazione. Ho i miei ricordi, le mie immagini, le mie lettere scadute, i miei rimpianti, i miei errori, le mie paure, le mie emozioni, i miei marosi, le mie malinconie, le mie rabbie, i miei impeti, i miei sentimenti, le mie pulsioni, le mie sensazioni, le mie illusioni…
Tutto ruota come un vortice che a volte non riesco a fermare. La mia mente si comporta in un modo, i miei gesti altrettanto, il mio cuore non finisce di correre, eppure la mia voce non riesce a seguire il tutto.
Mi ritrovo a sentirti parlare ed è come essere bloccati… faccio fatica a controllare i pensieri e a “sputare” un qualcosa che non sia una frase riuscita male. Il mio tono è come di difesa… nervoso, teso. Ma forse è proprio questa l’evoluzione che ci si deve aspettare dopo un po’… no? Beh, è quello che si voleva. Ah… ma che bella situazione, però.
Io qui tu là… discutendo del “quando ci vediamo?” – “non so…” – “ma perchè?”. Perchè, perchè, perchè…?
Già, è come se mi stessi punendo, come se stessi punendo anche te di un qualcosa. Di tutto quello che è successo, di come, dove e quando. Di come tutto si è evoluto. Di come il tutto si è poi imposto. Di come ci comportiamo facendo finta di nulla, delle frasi sospese in un attimo di stasi, delle battute al vetriolo, delle solite piccole ripicche e gelosie, del rischiare di cadere nelle incomprensioni, del vedere o sentire ciò che ormai non c’è più.
Non ti dirò mai che mi manchi. Non te lo dirò neanche se mi obbligherai a farlo, perchè il nostro grado di mancanza è diverso. Perchè ormai non resta nulla che sia una normalissima amicizia. Così come deve essere… così come doveva essere e così come sarà.
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Ammetto che il pensiero di un confronto mi fa chiudere nelle mie uniche pretese decisionali.
Dimostrazioni di affetto? Beh… non mi porrei domande se non avessi avuto e dato nulla.
Seghe mentali? Forse troppe.
Compromessi? Troppi: dal cuore alla mente… e viceversa. Personali e non… è indifferente ormai.
Sofferenze? Mi rendo conto che ciò che io trasmetto all’altra parte può essere un qualcosa di negativo e di sofferto anche se il “voler bene” c’è; esiste… anche se, forse, non come lo si pretende… e anche se l’affetto prescinde da ogni cosa.
E va bene… è questo il punto fondamentale. E forse è questo che non devo controllare.
Una pausa? Solo se lascio andare le cose come devono essere. Senza forzarle. Né da una parte né dall’altra.
Probabilmente ogni tanto “inciamperò”… ma almeno spero ormai di sapere come rialzarmi.
Un abbraccio
Tu sei fuori…completamente!
Cosa cavolo vuol dire “tanto so come rialzarmi”
No mi rifuto.
Fatti una doccia e ripartiamo da capo!
Che tipo e’ l’altra persona?
Un bacio e un pizzicotto
Scusa ma stavolta proprio non ti rispondo!
Scusami tu
Ma almeno adesso ho capito!
Speravo in una risposta diversa, sei troppo simile a una persona che conosco…non c’e’modo di avvicinarti!
Scusami ancora.
Un bacio e un abbraccio
Anche io mi devo scusare ma… in quel momento ho letto la tua precedente risposta come una provocazione e forse la situazione in generale mi ha fatto reagire così.
In ogni caso ritengo di non essere simile a nessuno: perdona la mia presunzione ma credo nella frase che dice “noi siamo unici e irripetibili”!
Un abbraccio
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