Da Voices88 per anonimo
Zona di Pavia

Dei e Uomini: è concesso loro di amarsi per un pezzo d’eternità?
Ma forse non ha neanche molto senso domandarselo. Forse tutto quello che occorre fare è vivere ogni situazione con semplicità, come ascoltando un vecchio mito greco; in modo che ciò che chiamiamo “cuore” sia sempre più disponibile ad ascoltare a sua volta.
Se un Uomo e una Dea si incontrano, è Casualità; se si incontrano di nuovo, diciamo pure che sia Fato; se rimangono uniti in eterno, è una miracolosa Realtà.
Perché il raggiungimento dell’eternità, essendo già molto difficile in sé, per venire eccezionalmente ottenuto presuppone in partenza che si superino i limiti dell’eterna presenza fisica: con la morte, i nostri corpi si corrompono e si sgretolano, ma se per le anime non c’è da temere la caduta in un grande Nulla, allora quell’amore che abbia perdurato nell’esistenza terrena perdurerà anche oltre, nel ricordo di ciò che è stato, e nella speranza di ciò che potrà ancora essere. E cos’è mai questo se non un miracolo?
Una creatura umana ha come primo dovere l’insegnare tutto questo alla creatura divina di cui è veramente innamorata, per guarire almeno in parte il dolore di chi è consapevole che moltissimi dei suoi anni infiniti trascorreranno nella solitudine, memori della metà con cui non hanno potuto essere condivisi.
No, questo non è niente, se non un puro e giusto miracolo.

Dunque gli Dei sono più deboli degli Uomini?
Gli Dei – io credo -, dato che hanno maggiori privilegi degli Uomini, sono i più portati ad illudersi. Quando sono ormai sicuri di essere corrisposti nei sentimenti dagli umani – senza aver dovuto ricorrere a forzature come magie, metamorfosi, rapimenti – si dimenticano della diversità che corre fra le loro due nature: immortalità per gli uni, mortalità per gli altri.
Una piccola ed enorme differenza, che da sola può aprire un abisso incolmabile. Ed è proprio lì che un dilemma atroce nasce inesorabile; ma non assale gli Dei, bensì gli Uomini, gli unici senza alcuna volontà nel grande meccanismo dell’Universo. E questi cominciano a chiedersi se sia meglio assaporare, privi di remore ed esitazioni, l’amore mitologico che si spalanca davanti a loro, oppure rinunciare a tutto per il terrore che suscita l’ipotesi della sofferenza, del tradimento per un altro mortale più bello, di una fine improvvisa che si faccia beffe dell’eternità, un’eternità che a nessuno come a chi ama può apparire tragicamente effimera.
Spesso è il panico a vincere gli uomini, spesso l’amore muore così. Non c’è da ricercare una ragione, solo un motivo per resistere, e per credere nella felicità che ad alcuni fortunati, malgrado le condizioni di questo nostro mondo, capita.

Voices88

Scrivi la tua risposta

Prima di inserire il messaggio leggi le nostre linee guida per contribuire nel mantenere questa community accogliente per tutti.

Torna in alto